Le sceneggiature del Fondo Creec
Una storia avventurosa
Il Fondo è una raccolta di quasi 700 tra sceneggiature, trattamenti e soggetti scritti tra la fine degli anni '60 e quella degli anni '80; prende il nome dal Consorzio Regionale Esercenti Cinema, presso la cui sede è stato conservato per anni da Gino Agostini e, per sua espressa volontà, donato poi dai familiari alla Cineteca di Bologna.
In realtà questo materiale cartaceo proviene direttamente da Roma e rappresenta in buona parte il corpus di progetti che giunsero in quegli anni al vaglio del Cidif (Consorzio italiano di distributori indipendenti). Con la chiusura di quest'ultimo, nei primi anni '90, rischiò la distruzione e fu solo grazie al tempestivo intervento di Gino Agostini, che è giunto fino a noi.
Oggi il Fondo CREEC è custodito presso i locali della biblioteca Renzo Renzi e presto sarà disponibile on-line una banca dati aggiornata che permetterà di ricercare e consultare su richiesta ed in loco i titoli presenti.
Il patrimonio accessibile
Il Fondo, grazie anche alla presenza dei supporti originali, si offre proprio come l'archivio di una casa di distribuzione; raccolti indistintamente, vi si trovano infatti sceneggiature di film realizzati e progetti che non hanno mai visto la luce.
Un'occasione rara, così, di sondare le ragioni del successo di certi titoli a scapito di altri, nati però tutti dallo stesso contesto sociale, di cui il Fondo è anche una preziosa testimonianza (Io sono mia, Amore tossico, Faccia di spia, ma anche Ecce Bombo, La veritàaaa, Due pezzi di pane, giusto per fare qualche esempio attinente).
Quella in oggetto è, infatti, una stagione ricca di stimoli e tensioni, che i più importanti sceneggiatori italiani hanno saputo articolare nei più diversi generi cinematografici.
Grazie alla politica del Cidif, che raccoglieva sia progetti sperimentali che di carattere più popolare, oggi abbiamo la possibilità di avere sottomano tante sceneggiature lontane nello stile, quanto vicine nel tempo, come nel caso di L'Agnese va a morire e Sturmtruppen.
Sceneggiature da scoprire e film nel cassetto
Il Fondo ci fa conoscere i film a partire dalla loro scrittura, dandoci modo di scoprire da vicino quali sono i meccanismi di un testo strutturato in funzione delle immagini.
Indipendentemente dalla qualità drammaturgica, tanti i vari esempi di scrittura da prendere in esame: dai toni gialli di Felisatti e Pittorru, ad esempio, all'ironia graffiante di Maccari, dal fantastico grottesco di Zapponi, alla sommessa spiritualità di Pinelli.
Moltissime, infine, le sceneggiature mai realizzate; si tratta, spesso, dei progetti più ambiziosi, dei sottogeneri più bizzarri e, in alcuni casi, di veri e propri inediti. E' così possibile imbattersi, ad esempio, nell'ultima sfortunata sceneggiatura di Amidei Un filo bianco, un filo nero, in quella di Pettotondo scritta da De Santis in collaborazione, tra gli altri, con Tonino Guerra e Ugo Pirro, o nello scomodo progetto di Fellini Poliziotto, su una serie tv tratta dal romanzo autobiografico dell'agente speciale Nicola Longo.
(A cura di Christian Marinari)
Caso di studio: Il sole nero di Valerio Zurlini
Info
Il fondo è accessibile agli utenti su appuntamento:
anna.fiaccarini@cineteca.bologna.it
Tel. 051 2195300
Documenti
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