Fondo Carlo di Carlo
Per chi non lo sapesse Carlo di Carlo è un regista bolognese trapiantato a Roma.
Ha conservato, come tutti i bolognesi che si rispettano, l'accento della sua città natale
inquinandolo però, ogni tanto, con parole e inflessioni romanesche.
I suoi amici non glielo perdonano. Hanno torto. È il solo ibridismo di cui lo si possa accusare.
Nel cinema, lo stile di Carlo di Carlo è purissimo.
Michelangelo Antonioni
Carlo di Carlo inizia la sua attività come critico cinematografico dirigendo dal 1959 al 1963 la rivista di cinema e televisione Film Selezione e, dal 1964 al 1966, il periodico TVC. Autore di importanti saggi dedicati a Michelangelo Antonioni, di Carlo ha curato alcuni volumi della collana "Dal soggetto al film" diretta da Renzo Renzi.
Nel 1961 realizza, come regista il suo primo cortometraggio La “menzogna” di Marzabotto con la collaborazione e il testo di Roberto Roversi, col quale realizza successivamente Terre morte, Isola di Varano (1962), la sua poesia Vivere con la bomba (1963), Fossoli (1967), Bologna (1975), un film documentario per il Comune di Bologna che viene proiettato su grande schermo in Piazza Maggiore, di fronte a San Petronio, il 1° maggio.
Negli anni successivi prosegue la sua attività di autore con una trentina di corto e mediometraggi, tra cui Atto senza parole 2, dal mimodramma di Samuel Beckett, Premio speciale della Giuria al Festival di Tours del 1967.
Aiuto regista di Pier Paolo Pasolini per Mamma Roma (1962), La ricotta episodio di Ro.Go.Pa.G. (1963) e La rabbia (1963). Al regista friulano ha dedicato un documentario Pier Paolo Pasolini: cultura e società (1967), ha collaborato anche con Miklós Jancsó per La pacifista (1971).
Decisivo per la sua formazione il rapporto con Michelangelo Antonioni, di cui è stato collaboratore per Blow Up (1967), Zabriskie Point (1970), Chung Kuo. Cina (1972), Professione reporter (1974), Il mistero di Oberwald (1980), Al di là delle nuvole (1995).
Nel 1971 esordisce nel cinema a soggetto per il "Kleines Fernsehspiel" della Zweites Deutsches Fernsehen, la seconda televisione della Repubblica Federale Tedesca, e realizza L’inseguimento e l’assassinio del prigioniero Ludwig L. (1971), Fuga in avanti (1971), poi L’inseguimento (1972) e Avventura di un lettore (1973), dai racconti omonimi di Italo Calvino; Uno “dalle nove alle cinque” (1974), da un racconto di Stanley Ellin; Un sistema infallibile (1975), che nel 1976 riscuote un grande successo alla Biennale del Cinema di Venezia.
Del 1977 è il suo primo lungometraggio Per questa notte, dal romanzo di Juan Carlos Onetti, che partecipa ai festival di Berlino, Hyeres, Pesaro e Cannes dove rappresenta l’Italia, assente da dieci anni, alla “Settimana della critica”.
Successivamente inizia una fitta collaborazione con la RAI.
È del 1995, per i cinquant’anni della strage di Marzabotto e in occasione del grande evento che fa di Monte Sole un Parco Storico, il film-documentario Un film per Monte Sole. L’uomo la terra la memoria (1995) con testo di Roberto Roversi.
Ha curato l’edizione italiana di Heimat, il film di quattordici ore di Edgar Reitz (1985), di Decalog di Krzysztof Kieslowski (1991) e dei quindici film sul centenario del cinema, tra cui Scorsese, Godard, Reitz, Frears, Oshima, prodotti dal BRITISH FILM INSTITUTE (1996).
Ha diretto, per oltre quindici anni, "Antennacinema", incontri internazionali di cinema e televisione di Conegliano. Dal 1988 al 1993 è stato curatore per Cinecittà International del "Progetto Antonioni", un progetto multimediale che ha rieditato tutti i film del maestro ferrarese e li ha presentati in ventidue appuntamenti internazionali assieme a una produzione editoriale di sei volumi, a una mostra fotografica, alle Mostre delle opere pittoriche di Antonioni con relativi cataloghi. Nel 1996 ha elaborato il progetto del futuro Museo Antonioni di Ferrara.
Dal 1996 al 2002 è stato: consigliere della Scuola Nazionale di Cinema - Cineteca Nazionale (Centro Sperimentale di Cinematografia); membro della Commissione per le sceneggiature del Ministero dei Beni e delle Attività culturali nel biennio 1994-95, dal 2000 al 2004; membro della Commissione Consultiva per il cinema del Ministero.
Nel 2002 ha curato la personale, per la prima volta completa, delle opere di Michelangelo Antonioni per la 59a Mostra d’arte cinematografica di Venezia, che negli anni successivi è stata portata in vari paesi da Parigi a Londra, a Los Angeles e nel 2004 a Pechino dove, dopo trentadue anni di divieto, ha presentato per la prima volta al pubblico cinese Chung Kuo. Cina.
Nel 2004 è stato collaboratore artistico nella realizzazione del documentario Lo sguardo di Michelangelo di Michelangelo Antonioni sul restauro del Mosè, presentato al Festival di Cannes.
Dopo la compilazione di un dossier audiovisivo (Dossier Antonioni) per l’ IMMAGINE RITROVATA 2007, nel 2008, in occasione della sua scomparsa ha realizzato Antonioni su Antonioni, prodotto dalla Cineteca di Bologna, presentato con grande successo alla 65,ma Mostra d’arte cinematografica di Venezia e che costituirà la prima parte di un cofanetto di due dvd, edito nella nuova collana “Il cinema ritrovato” della Cineteca di Bologna.
Nel 2011 ha realizzato con Flavio De Bernardinis per Cinecittà Luce il film d’archivio Il gioco degli specchi che cerca di analizzare se e come la società italiana ha considerato il cinema un luogo dove poter riconoscere, scoprire, interpretare le proprie caratteristiche, se e come la società italiana è stata (già) materia di quel cinema che l’ha rappresentata.
Nel 2014 firma la regia di Lo sguardo del Luce, in occasione dei 90 anni dell'Istituto, un film sul linguaggio e sull'estetica del Luce dal 1924 al 1945, presentato alla Mostra di Venezia.
Nel 2010 Carlo di Carlo riceve il Nastro d'Argento alla Carriera e il Premio Vittorio De Sica per il suo contributo alla Storia e alla Critica del cinema per il suo lavoro su Michelangelo Antonioni.
Il fondo Carlo di Carlo
Un fondo misto di carte, sceneggiature, fotografie che ripercorrono l'attività del regista e le collaborazioni con altri importanti cineasti (primi tra tutti Pasolini e Antonioni); il fondo è arricchito anche dall'acquisizione di tutta l'opera di Carlo di Carlo in pellicola (conservata presso l'Archivio Pellicole della Cineteca).
L'Archivio permette di ripercorrere l’intensa attività artistica e di ricerca di Carlo di Carlo e comprende: le pellicole e altri supporti relativi a tutti i film e documentari da lui realizzati; i copioni originali e liste dialoghi relativi ai film realizzati; i materiali di lavorazione riguardante l’attività di direzione di doppiaggio; una vasta bibliografia, italiana ed estera, costituita da più di 1.100 volumi dedicati alla storia del cinema; una raccolta di riviste cinematografiche e numeri di riviste alle quali collabora e che dirige con continuità dal 1959 al 1961; una ricca documentazione stampa (saggi, studi, recensioni, interviste, dichiarazioni, inchieste, articoli di cronaca) dal 1961 a metà degli anni Novanta; oltre 3500 fotografie (ritratti, scatti sul set e foto di scena, sopralluoghi per i film che ha realizzato); circa 20 ore di audioregistrazioni di interviste e convegni (tra i partecipanti: Tonino Guerra, Antonioni e Pasolini); 40 manifesti e locandine di film e iniziative organizzate; 20 premi e riconoscimenti ricevuti durante la carriera; un’importante sezione dedicata a Michelangelo Antonioni (35 digibeta dei film realizzati da Antonioni, una copiosa corrispondenza autografa, telegrammi, cartoline, 10 faldoni di documentazione cartacea comprendente appunti manoscritti e dattiloscritti; copione originale dattilo con annotazioni de L’isola e presceneggiatura di M. Antonioni, Elio Bartolini, A. Guerra; soggetto originale de L’eclisse; soggetto originale de Il Deserto; copia soggetto originale di Blow Up; soggetto originale de L’avventura (revisione del titolo); sceneggiatura originale e dialoghi del film Les visiteurs du soir; una composita raccolta di circa 60 audiovisivi comprendenti interviste e programmi televisivi cui Antonioni ha partecipato o che sono stati a lui dedicati); un’altrettanto importante sezione dedicata a Pier Paolo Pasolini ( 68 stampe fotografiche dei film Ro.go.pa.g – La Ricotta, Uccellacci uccellini, Mamma Roma; Dattiloscritti originali con annotazioni manoscritte su Mamma Roma; Dattiloscritti originali de Le poesie di Mamma Roma; 17 Disegni di Pasolini dei primi piani delle varie scene; sceneggiatura originale di Mamma Roma; Sceneggiatura originale de La ricotta con annotazioni manoscritte).
Info
Il fondo è consultabile su appuntamento:
anna.fiaccarini@cineteca.bologna.it
Tel. 051 2195300