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Franca Faldini intervista Luigi Zampa

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Dopo aver tentato la via del teatro, accede nel 1935 al Centro Sperimentale di Cinematografia: compagni di "scuola", Germi, Antonioni, De Santis. Poco dopo, però, passa ai corsi di sceneggiatura e scrive Mille lire al mese per l'allora esordiente Alida Valli. Lavora per anni come sceneggiatore, per Mario Camerini e Mario Soldati, prima di passare definitivamente dietro alla macchina da presa, con L'attore scomparso, il suo primo da regista.
Durante il regime fascista non può realizzare film di satira politica e sociale, com'è nelle sue corde, quindi ripiega su soggetti disimpegnati (Signorinette, Fra Diavolo). Cita Visconti e Ossessione come esempio di libertà espressiva.
Tra un aneddoto e l'altro, parla di De Sica citando la battuta sulle 60 sigarette al giorno fumate sul set di Il vigile, dove fa l’attore. Finita la guerra non ha problemi a reinserirsi nel mondo del cinema, nonostante la povertà di mezzi. In particolare ricorda Un americano in vacanza, girato subito dopo l’arrivo degli alleati.
Racconta della difficoltà di dirigere attori professionisti e non sullo stesso set. Tra i professionisti cita Aldo Fabrizi e la sua spontaneità che gli deriva dall'avanspettacolo. Centrale nella sua filmografia, L'onorevole Angelina, dove Anna Magnani recita accanto ad attrici non professioniste. Parlando di Anni difficili afferma di aver sempre voluto essere libero dalle direttive del PCI (pur avendolo sempre votato) per poter interpretare e descrivere a modo suo la realtà, la fame e la disperazione dell'immediato dopoguerra. All'uscita del film, nel 1946, molte le critiche e addirittura la richiesta da parte di un onorevole fascista di bruciarne il negativo: interviene Andreotti a salvare il film. Anche Anni facili non ha vita "facile", tra tagli imposti dalla censura e il divieto di esportazione all’estero per non dare dell'Italia un’immagine negativa. Accenna anche a La Romana e alla triade di sceneggiatori di eccezione: Moravia, Flaiano ("la persona più spiritosa che abbia mai conosciuto") e Bassani. L'attore con cui lavora di più è Alberto Sordi (un ricordo per L’arte di arrangiarsi). L'Italia negli anni ‘60 sta cambiando e le tre commedie di costume, Il magistrato, Il vigile e Il medico della mutua, rispecchiano già questa trasformazione.
Tematiche centrali nei suoi film: la vita della provincia e la critica nei confronti della borghesia, corrotta e inetta, complice e sostenitrice del fascismo. Progetti rimasti nel cassetto: la storia di un Papa laico e un film su un collettivo femminista.