Schermi e Lavagne

Viaggio

L'isola del tesoro

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di Robert Louis Stevenson (Fabbri, 2007)
(da 11 anni)

 

Trama

Dopo l’improvvisa morte di un pirata ospite della locanda di proprietà della sua famiglia, Jim Hawkins trova nel baule di quel misterioso personaggio una mappa per raggiungere il tesoro di Flint. D’accordo con alcuni nobili uomini del paese, decide di partire verso l’isola del tesoro, ma alcuni dei marinai scelti per il viaggio non sono altro che vecchi pirati. Tra loro anche John Silver, che ne è il capo carismatico. Durante la navigazione Jim scopre la vera identità di quegli uomini, e allo stesso tempo subisce l’ambiguo fascino di Silver, sempre in bilico nel suo essere contemporaneamente un delinquente e un maestro di vita. Arrivati all’isola lo scontro tra gli ammutinati e l’equipaggio “fedele” si fa drastico e violento, e Jim rimbalza da un gruppo all’altro, finché il suo coraggio non consentirà il recupero del tesoro e la sconfitta dei pirati. Verranno tutti abbandonati sull’isola, tolto Silver, che riuscirà a fuggire con parte del bottino.

Citazione

«Silver tirò due o tre boccate di pipa e poi riprese la sua concione: -Vedi, Jim, ora che ti trovi qui, ti dirò come la penso. Ho sempre apprezzato in te il ragazzo di spirito, un ritratto di me stesso quando ero giovane e forte. Ho sempre desiderato che ti unissi a noi, per avere la tua parte e morire da gentiluomo. E ora, caro il mio galletto, ci sei! Il capitano Smollet è un gran marinaio, come ho sempre sostenuto, ma è troppo fissato con la disciplina. “Il dovere è dovere”, dice lui, e ha ragione. Ma stai alla larga dal capitano. Per il dottore, poi, sei come morto. “Ingrato birbante”, ecco che cosa ha detto di te. Insomma, il succo della storia è questo: non puoi tornare dai tuoi amici perché non ti vogliono e, a meno che non t’imbarchi su un’altra nave per conto tuo, dovrai unirti al capitano Silver-.»

Commento

Si tratta di uno dei più celebri romanzi per ragazzi di tutti i tempi, capace di incidere enormemente sull’immaginario collettivo. Da qui viene lo stampo del pirata che, da Capitan Uncino al Jack Sparrow di La maledizione della prima luna, è sopravissuto fino ad oggi. A sottolineare il ruolo fondamentale del pirata, ingaggiato come cuciniere, è anche il titolo con cui il romanzo venne inizialmente pubblicato a puntate: “Il cuoco di bordo”. Del resto è proprio attorno al carisma e all’ambiguità di questa figura, la meglio tratteggiata, modello perfetto di antagonista, che è costruita non solo la vicenda, ma la formazione di Jim. La sua avventura per mare ricalca infatti un vero archetipo narrativo, quello del viaggio di formazione che porta alla crescita mediante il superamento di prove e ostacoli. Proprio il viaggiare comporta nel suo dipanarsi una trasformazione radicale, fisica, intellettuale e morale, e Jim, partito bambino, affronta il ritorno da uomo.
È uno dei romanzi con più trasposizioni, in ogni linguaggio narrativo: conta più di 50 versioni cinematografiche, cui si aggiungono adattamenti per la radio, a fumetti, per il teatro, la televisione.

Parole chiave

Crescita, villain, maestro di vita

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Sull'autore
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Recensione
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Prolungamenti

Adattamenti: cinema, televisione e teatro
Fumetto: trasposizione di Pratt-Milani