Il grande gioco

di David Almond (Mondadori, 2001)
(da 12 anni)

Trama

Kit Watson si è appena trasferito in una piccola città, quella originaria del nonno, è solo e senza amici ma fin da subito scopre il segreto che molti ragazzi della zona nascondono: di pomeriggio, nelle viscere dell’antica miniera, sottratti alla vista degli adulti, si raccontano storie di paura, dei fantasmi che si aggirano in quelle gallerie, e mettono in scena un gioco, il gioco della morte. John Askew, il leader della banda, con un carattere violento, ma con una forte passione per il disegno, decide che anche il nuovo arrivato deve partecipare, perché lui è l’anello mancante. I ragazzi, infatti, sono tutti discendenti di un tragico evento: anni prima, alcuni bambini sono rimasti uccisi dal crollo di un’area della miniera e adesso loro devono riuscire a recuperare la memoria, in una comunità che sembra preferire la rimozione più che il ricordo. Saranno Kit e John, diversi per carattere e situazione familiare, a legare di più e a sentire la necessità di un intervento. E solo un luogo può risolvere i dubbi, le incertezze e rendere finalmente giustizia ai morti: la miniera.

Citazione

«Pensavano che fossimo scomparsi, ma si sbagliavano. Pensavano che fossimo morti, ma si sbagliavano. Sbucammo fuori tutti insieme dall’antica penombra, nella valle inondata di luce, e il sole ci abbagliò con i suoi raggi. […] Eravamo anneriti dal fuoco e dalla fuliggine, avevamo del sangue rappreso sulle labbra, tagli e ammaccature sul resto del corpo. […] Laggiù in fondo alla valle, i nostri compaesani stavano scavando sotto la neve in cerca dei nostri corpi. I poliziotti, invece, erano impegnati a dragare il fondo del fiume. Furono i bambini a vederci da lontano, e ci corsero subito incontro…»

Commento

Affermato autore per ragazzi inglese, Almond rivela in ogni sua opera una precisa e preziosa conoscenza del mondo adolescenziale. Ne descrive le incertezze, le inquietudini, le stranezze senza mai cadere in stereotipi, ma sempre con grande autenticità. Vincitore di numerosi premi, quest’opera rivela quanto sia importante oggi, come in passato, avere e darsi dei riti di passaggio, momenti in cui non si è più ma si sarà qualcosa d’altro. Necessario all’essere umano, il rito ha oggi preso connotati differenti e ha perso la sua valenza sociale; qui si riscopreonoinvece il suo arcano mistero e la sua pericolosità intrinseca e una delle sue forme classiche: la discesa sottoterra, nel mondo dei morti.
La morte, tabù della nostra società, è sacra protagonista, è destino di ognuno, l’ultimo viaggio, la soglia da varcare. I ragazzi accolgono la sfida, si pongono in dialogo con la Nera Signora, sapendo che è inutile ogni rimozione, ma anzi serve consapevolezza e rispetto.