Schermi e Lavagne

Sfida

1997: Fuga da New York

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di John Carpenter (USA, 1981)
(da 14 anni)

 

Trama

1988: gli Stati Uniti d’America devono fronteggiare l’allarme dilagante di una criminalità diffusa e violenta. L’unica soluzione è quella di trasformare l'intera isola di Manhattan in un carcere di massima sicurezza in cui i prigionieri, abbandonati a loro stessi, hanno creato un letale microcosmo in cui vige la legge del più forte.
1997: in seguito ad un attentato terroristico, il presidente degli Stati Uniti è costretto ad abbandonare, in una capsula di salvataggio, l'aereo in cui viaggiava, andando a finire proprio tra le mura della città-prigione. A trarre in salvo il capo di stato viene chiamato Jena Plissken, ex-eroe di guerra, catturato dalla polizia per una rapina in banca e costretto slealmente, ora, a barattare la sua libertà con il successo della difficilissima missione di recupero. Jena ha una certa quantità di tempo per salvare il presidente, e due possibilità di morire: per mano del nemico e per mano del mandatario. Atterrato con un aliante sul tetto del World Trade Center, Jena si imbatte in bande di folli cannibali, tossici ai limiti della decenza, poveri vecchi, pazzi criminali… Manhattan è sotto il dominio del Duca, un uomo che ha fatto la sua legge personale in quel luogo dimenticato dal mondo, ed è contro di lui che l’eroe si deve battere rischiando la propria vita e quella di chi lo aiuta.

Commento

Diventato in breve tempo un cult della cinematografia di fantascienza, per l’allora inedito scenario futuristico-metropolitano, oggi il film è anche un omaggio all’11 settembre. Indimenticabile è l’atterraggio di Jena e le panoramiche delle Due Torri dal golfo dell’isola, il tutto condito da una colonna sonora intensa ed incalzante.
Il nostro eroe, sarcastico, poco socievole, emarginato, si batte per avere salva la vita e inganna la morte con una notevole dose di sangue freddo e di instancabile ironia. Non si evade dalla fortezza, quando si è gettati lì dentro l’unico modo di sopravvivere è l’adeguamento a leggi irrazionali e a sistemi perversi di autolesionismo. La critica sociale è indubbia: non è ammessa la rieducazione e l’inserimento nella società è off-limits, l’isola prigione diventa l’emblema di un paranoia collettiva e un perverso modo di intendere la legalità. Jena, come il cugino Rambo, è vittima di un isolamento totale, quello del reduce. Ha combattuto per la patria ma adesso è alla stregua di criminali e assassini. La critica più forte è proprio questa, nei confronti di un sistema di potere che non riconosce il sacrificio dei propri cittadini, ma anzi li muove attraverso il ricatto ad affrontare ulteriori missioni, a rischio della vita e senza alcun onore in caso di vittoria.

Parole chiave

Distopia, eroe, critica sociale

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