L'uomo che cadde sulla terra
(da 14 anni)
Trama
In una piccola città arriva uno strano personaggio, alto e magro, molto fragile e dall’andatura sbilenca. Ha con sé alcuni brillanti di grande valore, che nel giro di qualche giorno vende; senza farsi troppo notare mette da parte una notevole somma, che utilizza per costruire alcuni marchingegni mai visti, invenzioni incredibili: una volta brevettati, tali oggetti invadono il mercato e lo rendono ricchissimo. Può così avere inizio la sua vera missione: il signor Newton è in realtà un alieno che proviene da un pianeta che si sta estinguendo dopo tremende guerre intestine, e ha il compito di preparare sul nostro l’arrivo dei pochi concittadini rimasti. La Terra, dice, è inesorabilmente destinata a seguire la stessa fine, almeno che non venga guidata da un gruppo di esseri illuminati: gli umani dovranno cedere la propria libertà e sottomettersi agli alieni, se vogliono salvarsi dall’autodistruzione. Newton rivela al suo unico amico il piano, ma prima che possa metterlo in atto la nuova vita, solitaria e triste, trasforma i suoi sentimenti, e conduce la sua straordinaria intelligenza verso il baratro dell’alcoolismo.
Citazione
«A volte gli pareva d’impazzire come impazziscono i terrestri; eppure, teoricamente, per un antheano era impossibile diventare pazzo. Non capiva cosa gli stesse succedendo, o che cosa fosse successo. Lo avevano preparato alla tremenda difficoltà di quell’impresa, ed era stato prescelto proprio per la sua forza fisica e le capacità di adattamento. […]
E lui, l’antheano, l’essere prescelto di una razza superiore, stava perdendo il controllo di sé, stava diventando un degenerato, un ubriacone, una creatura sciocca e sperduta »
Commento
Walter Tevis è uno dei grandi nomi del Novecento americano che, nonostante la grande diffusione delle sue opere, rimane oggi ancora in ombra. Dai suoi romanzi sono stati infatti tratti film di successo, come Lo Spaccone (R. Rossen, 1961), Il colore dei soldi (M. Scorsese, 1986), e lo stesso L’uomo che cadde sulla terra (N. Roeg, 1976), con David Bowie. Uomo schivo e solitario, ha sempre utilizzato ritratti di se stesso come metafora di condizioni esistenziali proprie dell’uomo moderno: l’alieno Newton di questo romanzo gli somiglia moltissimo nei tratti fisici, nel carattere, nella dipendenza dall’alcool, nel rapporto doloroso con gli ospedali e i ferri chirurgici, nei mutamenti interiori che lentamente lo deteriorano.
Come rivelano i titoli dei capitoli interni, che citano Icaro, è la storia di una rapida ascesa e di una inesorabile caduta, che coinvolgono qui un solo essere, ma che in effetti chiamano in causa l’intera società, malata nel profondo: per salvarsi dall’autodistruzione gli uomini hanno bisogno di una dittatura illuminata, per sopravvivere alla quotidianità, anche per il più colto e raffinato di loro è necessario l’offuscamento della coscienza tramite l’alcool, come a dire che le condizioni sociali hanno un ruolo guida nelle nostre trasformazioni interne, e che un ambiente negativo corrompe anche i migliori, se incapaci di difesa. L’avventura, senza gli strumenti giusti per affrontare la missione, anziché formare può rovinare, e rivelarsi fatale.
Parole Chiave
Missione, identità, solitudine
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Prolungamenti
Film: L'uomo che cadde sulla terra (1976) di Nicholas Roeg