Schermi e Lavagne

Avventura nei sensi

L'uomo della tundra

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di Jiro Taniguchi (Coconino Press, 2007)
(da 13 anni)

Trama

L’uomo della tundra è una raccolta di 6 storie brevi realizzate dal grande fumettista giapponese Jiro Taniguchi.
Ne Il viaggiatore delle terre ghiacciate, due giovani cercatori d’oro (uno dei quali è il romanziere Jack London) si trovano bloccati da una tempesta di neve tra i monti del Klondike. Verranno salvati da un anziano appartenente al “popolo dell’alce”, solitario viaggiatore alla ricerca del mitico Alce Bianco, che salverà il proprio popolo dalla carestia.
Ne La bianca terra desolata, due uomini e la propria slitta attraversano lo Yukon per portare i resti di un ricco possidente al suo paese natale. Un branco di lupi, capitanato da una misteriosa cagna, perseguita la carovana e stringe giorno dopo giorno la morsa intorno ai due uomini, fino al drammatico epilogo.
In Verso la montagna, un anziano cacciatore della stirpe dei “matagi”, messo a conoscenza che il feroce orso che anni prima aveva ucciso suo figlio era riapparso, riprende la caccia, fino a giungere al confronto faccia a faccia con la belva.
Ne L’isola di Kayose un bambino passa la prima estate lontano dai genitori, appena divorziati, in un’isola di pescatori. Crescerà, si fortificherà, farà amicizia con i ragazzi del luogo e soprattutto con la giovane pescatrice Yae. I due, sorpresi da una tempesta in mare aperto, approderanno sulla piccola isola di Kayose e lì capiranno l’importanza del legame che li unisce.
In Shokaro, un giovane fumettista giapponese racconta il breve periodo passato ad abitare la stanza di un ex-bordello convertito a complesso residenziale: i bizzarri condòmini, i rapporti umani che li legano, le strane visioni forse frutto della storia del vecchio edificio.
In Ritorno al mare, si dispiega lo speciale rapporto che lega uno zoologo marino a Old Dick, un’anziana balena in procinto di compiere l’ultimo viaggio nei mari del Nord verso il cimitero delle balene.

Citazione

«"Lui... E' ancora vivo..."
Tre anni prima, Gunya si era lasciato scappare il grande orso che aveva ucciso suo figlio. Ma lo aveva ferito. Quell'inverno Gunyaa aveva continuato a camminare tra le montagne dell'Ou inseguendo il grande orso con un orecchio solo. Tuttavia l'orso scomparve...
Orecchio-solo non si fece più vedere da Gunya. Da allora, Gunya non era più andato a caccia.
"Nonno.. Tu... Andrai..."
"Mi dispiace. Fatti forza."
"Sei debole, non vorrai andare da solo? Perchè non ti unisci a Nagayoshi e agli altri?"
"Sono io che devo sparargli. E' un compito che spetta a me." »

Commento

Sei brevi racconti, sei possibili rapporti tra l’uomo e la natura, narrati con un taglio poetico, quasi zen, che unisce i sentimenti, molto umani, dei protagonisti alla dimensione quasi mitica delle loro avventure. Una natura potente e ineludibile, a cui l’uomo è costretto nel bene e nel male ad adeguarsi. Opporsi pare essere inutile, se non dannoso, bisogna studiarne e capirne i ritmi e i meccanismi, e rispettarla profondamente. Solo così la sfida passa dall’essere uno scontro impari con l’altro, all’essere un percorso dentro se stessi, un confronto con le proprie aspirazioni e paure.
É la presa di coscienza del ciclo della vita (nascita, vita, morte, rinascita), a cui l’uomo cerca continuamente di sottrarsi.
Taniguchi mette spesso in scena nello stesso racconto coppie di personaggi antitetici, che simboleggiano da un lato l’accettazione della Natura e delle sue regole, e dall’altro il rifiuto e l’ostinato tentativo di violarle. Inutile specificare chi va incontro al successo, e chi alla disfatta.

Parole chiave

Ciclo della vita, solitudine, accettazione

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