Schermi e Lavagne

Avventura nei sensi

Io sto nei boschi

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di Jean Craighead George (Giunti, 2007)
(da 10 anni)

Trama

Un giorno Sam lascia casa, genitori e città. Se ne va in montagna, alla ricerca di una vecchia fattoria appartenuta ai propri antenati. Non sta scappando e forse la storia degli antenati è solo un pretesto. Sam ha un sogno da realizzare: vivere da solo nel bosco, in una casa sull'albero, cibandosi di bacche, erbe selvatiche, conigli, lumache, gamberi di fiume. In famiglia nessuno cerca di impedirgli la partenza, tutti credono che nel giro di pochi giorni Sam tornerà. Invece non torna, diventa un caso nazionale che occupa le prime pagine dei quotidiani. Sam è il “ragazzo selvaggio” che vive di daini e noci sui Monti Catskill, facendosi amici tra falchi, donnole, procioni, puzzole. Il distacco dalla società e dalla vita di città non è totale ed è interrotto da alcuni incontri non programmati. Quello con il Bandito, nella vita reale professore di inglese, si trasforma in un sodalizio che capovolge il rapporto tra adulti e ragazzi: è Sam che sa come sopravvivere nel bosco; è Sam che sa come cacciare; il Bandito ascolta e impara. A distanza di tempo, il sogno di Sam produce un rovesciamento che coinvolge l'intera famiglia, pronta, un mattino, a lasciare la città per una casa nei boschi.

Citazione

«-La gente vive troppo appiccicata-
-È per questo che sei scappato qui?-
-Be', non esattamente. Il motivo principale è che non mi piace essere dipendente, soprattutto non da elettricità, treni, gas, benzina, carbone, macchinari vari e tutte quelle mille cose che ogni giorno si possono rompere […] Ma non lo vedi quel falco? Non senti cantare i passeri gola bianca? Non senti l'odore della puzzola? Allora, ti spiego: il falco sta nel cielo, i passeri nei cespugli, la puzzola per terra e tu nella redazione di un giornale. Io sto nei boschi-.»

Commento

Il libro fu scritto nel 1959, ma la storia di Sam è attuale e si collega benissimo alle problematiche ambientali tipiche della nostra epoca. La vicenda del protagonista dimostra che il contatto con la natura è possibile, anche per chi è nato e vissuto in città. La scelta di andare nel bosco non è dettata solo dal desiderio di immergersi totalmente in un ambiente selvaggio, ma è anche un modo per ritrovare le proprie radici. Sam, infatti, per prima cosa cerca i ruderi di una fattoria di famiglia. Lasciare la città equivale a un passaggio fondamentale: crescere, chiudere una stagione della vita e aprirne di nuove. Il trasferimento dell’intera famiglia nel bosco, alla fine del libro, può essere letta in più modi: è la conferma che Sam è un modello da imitare, anche per gli adulti? Una speranza, dunque? Oppure, il rigenerarsi di uno scontro: quello tra l’uomo e la natura, che Sam, con la sua esperienza, pareva avere ridimensionato?

Parole chiave

Scelta, solitudine, rapporto uomo-natura

Approfondimenti in rete

Sull'autore
Sito ufficiale
Wikipedia
Intervista (in inglese)
Sul libro
Wikipedia
Se schivo è il narratore ('Hamelin' n°20, Immagine e parola)