Rapporto con la natura
Gli scenari classici dell’avventura sempre mettono in risalto la centralità della natura. Oceani, deserti, foreste, praterie o, in un contesto sempre più metropolitano, cortili, case sull’albero, campetti dietro casa. La natura, con le sue leggi e la sua forza, rappresenta al massimo grado il senso del nostro limite, è l’Altro per eccellenza, il confine attraverso cui mettersi alla prova. Non si tratta semplicemente di uno scontro fisico, pure importante, ma simbolico e psicologico: la natura, con la sua adesione imperturbabile ad un tempo ciclico, ci mette di fronte alla nostra incapacità di sopportare l’idea della morte, di considerarla come esito – naturale, appunto – del nostro vivere.
Le ambientazioni classiche dell’avventura sono sempre più rare nella letteratura per ragazzi, dove erano protagoniste: anche sintomo forse di un senso di colpa per le ferite che alla natura costantemente infliggiamo. I grandi spazi naturali trovano espressione nel fantasy, oggi, quasi che solo in un altrove fantastico sia ancora possibile pensarli.
Romanzi
11-13 anni
T. De Fombelle, Tobia. Un millimetro e mezzo di coraggio, edizioni San Paolo, Milano, 2007
J. Craighead, Io sto nei boschi, Giunti, Firenze, 2007
G. Paulsen, Al limite estremo, Mondadori, Milano, 1995
R. Kipling, Il libro della giungla, Einaudi, Torino, 2006
14-16 anni
S. King, La bambina che amava Tom Gordon, Sperling & Kupfer, Milano, 2008
E. Hemingway, Il vecchio e il mare, Mondadori, Milano, 2000
J. London, La lotta per la vita, Cargo, Napoli-Roma, 2006
Film
P. Weir, Mosquito coast, USA, 1986
H. Miyazaki, Principessa Mononoke, Giappone, 1997
Fumetti
J. Taniguchi, L’uomo della tundra, Coconino press, Bologna, 2007
Videogiochi
Shadow of the Colossus, Sony, 2005