Nelle terre estreme

di Jon Krakauer (Corbaccio, 2008)
(da 15 anni)

Trama

Chris Mc Candless è un ragazzo di 18 anni figlio di Walt e Billy, due persone che hanno coronato il sogno americano del self made man: si sono arricchiti faticando e lavorando moltissimo.
Finito il college Chris ha davanti a sé un futuro assicurato: 20.000 dollari in banca, i genitori disposti a sostenerlo in qualsiasi studio voglia cimentarsi e voti eccezionali che gli garantiscono l’accesso alle più prestigiose università americane. Contrariamente a ciò che ci si aspetta da lui dona in beneficenza i suoi risparmi e inizia un viaggio verso l’Alaska alla ricerca della verità, la sua verità e non quella che la società ha confezionato per lui. Durante il viaggio Chris impara a cavarsela da solo e ad essere completamente autonomo: si procura lavori stagionali, impara a spostarsi senza mezzi propri e a controllare i morsi della fame. Ma ancora più importante, gradualmente, inizia a rendersi conto del ruolo fondamentale della solidarietà umana per la riuscita del suo viaggio. Purtroppo questa ultima verità gli si rivela pienamente quando non c’è nessuno che possa aiutarlo e il suo destino è ormai irrimediabilmente segnato. Chris, nell’ultima tappa del suo viaggio, in Alaska, rimane senza viveri e per sopravvivere si nutre di bacche e animali cacciati. Un errore fatale fa sì che la radice di cui si nutre sia tossica e lo porti inevitabilmente alla morte.

Citazione

«Misi il piede su un ponte di neve sopra una spaccatura di cui non vedevo il fondo e poco più tardi mi ritrovai nella neve fino al bacino […] fortunatamente le aste mi sorressero ed evitai di precipitare per decine e decine di metri. Dopo essermi divincolato, rimasi qualche tempo piegato in due dai conati di vomito al pensiero di come sarebbe stato giacere in un mucchio di neve in fondo a un crepaccio ad aspettare la morte senza che nessuno sapesse come e quando l’avessi incontrata.»

Commento

Il libro in questione non è un romanzo di finzione ma una sorta di libro-documento-biografia tratto da una storia vera. L’autore si occupa di questa storia dapprima come giornalista scrivendone su di un quotidiano poi redigendo questo testo. L’opera di Krakauer si inserisce in un filone letterario che ha saputo trasporre lo spirito dell’epopea americana e che annovera al suo interno scrittori del calibro di Melville e London. L’avventura di Chris si ricollega in modo esemplare all’immaginario americano della frontiera, dei rischi e dei trionfi che essa comporta. Il rapporto del colono con la natura selvaggia e le sue insidie è alla base della fondazione della nascente nazione americana. L’uomo, che supera le prove che la natura gli oppone, da una parte si purifica dalle colpe pregresse, dall’altra è idoneo per porre le basi della società nascente. Tutto ciò prevede la morte come evento più che probabile. L’avventura che Chris compie altri non è che la trasposizione contemporanea del “rito iniziatici” che i coloni avevano compiuto prima di lui. Il ragazzo si libera di tutte le protezioni della società e ritorna allo stadio di uomo naturale per mettere alla prova se stesso e le sue capacità. L’impresa pare assurda e inspiegabile, soprattutto ai lettori del giornale in cui appare la cronaca della tragica avventura del ragazzo. Ma ha una ragione profonda per chi come Chris cerca di misurare la propria statura in un ambiente in cui le rassicuranti tutele dello status e del denaro non hanno nessun valore.