Schermi e Lavagne

Avventura nei sensi

La bottega dei giocattoli

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di Angela Carter (Fanucci, 2002)
(da 15 anni)

Trama

L’estate dei suoi quindici anni segna per Melanie l’improvvisa fine dell’infanzia, e l’inizio di una nuova vita: mentre scopre di avere un corpo nuovo, e una curiosità nell’esplorarlo che da bambina non la aveva mai toccata, il destino è pronto a sconvolgere tutto. Non appena i genitori partono per un viaggio in America, entra di nascosto nella loro camera, per provare l’abito da sposa della madre; pur sapendo bene che non dovrebbe, si spoglia e lo indossa. Mezza nuda, coperta dai soli veli bianchi, approfitta della tranquillità della notte ed esce in giardino, ma la porta le si richiude alle spalle. Nel tentativo di rientrare dalla finestra, arrampicandosi su un albero, si graffia più volte, strappa l’abito e lo sporca di sangue. Il mattino successivo riceve un telegramma urgente, e i suoi sensi di colpa le anticipano il contenuto: proprio quella notte l’aereo dei genitori è precipitato. Con i fratelli è costretta ad abbandonare casa e infanzia, per andare a vivere dai parenti a Londra. Li attende una famiglia inquietante: un cugino rozzo e selvatico, che costringerà Melanie ad affrontare i propri sensi, una zia muta dalla prima notte di nozze, uno zio orco, giocattolaio geniale e dispotico, che vuole utilizzarli come marionette per il suo lugubre teatrino.

Citazione

«Per ore continuava a fissarsi nello specchio del guardaroba; inseguiva col dito la struttura elegante della cassa toracica, dove il cuore palpitava sotto la pelle come un uccellino sotto una coperta, e tracciava la lunga linea dallo sterno all’ombelico (che era una caverna o una grotta misteriosa) e poi strofinava i palmi sull’accenno di ali che sembravano spuntare sotto le costole. E poi ancora si rigirava, si abbracciava stretta, ridendo e facendo la ruota o la verticale, per la pura euforia che le metteva addosso scoprire la sua morbida sorpresa ora che non era più bambina.»

Commento

Angela Carter, tra i maggiori esponenti del gotico contemporaneo, ha saputo in più occasioni rinnovare il genere, incrociando le paure contemporanee con strutture e ambientazioni tradizionali (ad es. la riscrittura di fiabe ne La camera di sangue). In questa occasione riprende i topoi del gotico inglese delle origini: la casa-castello-prigione, la vergine perseguitata, il potente aguzzino; aggiunge elementi del romanzo nero ottocentesco (i giocattoli, la metropoli indifferente e degradata), e ci costruisce sopra una iniziazione ai sensi e ai sentimenti di straordinaria forza.
I sensi, che la protagonista va scoprendo, sono molto presenti anche nelle ricche e singolari descrizioni, piene di immagini, odori, suoni, impressioni, che contribuiscono alla costruzione di un’atmosfera densa e invasiva. Non può che avere un ruolo centrale, in questo difficile passaggio all’età adulta, il rapporto col corpo in tutte le sue sfaccettature, dall’esplorazione intima e ancora innocente allo sfruttamento cieco e meschino.

Parole chiave

Crescita, orfanezza, violenza domestica

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