Cast Away

di Robert Zemeckis (USA, 2000)
(da 15 anni)

Trama

Chuck Noland è agente di una grande compagnia di trasporti internazionali. Il lavoro lo costringe a spostarsi frequentemente e gli impedisce di avere tempo per sé e per la sua fidanzata, Kelly. Durante uno dei suoi viaggi di lavoro l’aereo sul quale si trova ha un’avaria, precipita e Chuck si ritrova solo e sperduto su un’isola deserta. La sopravvivenza sull’isola si dimostra alquanto complicata: la ricerca del cibo, dell’acqua e la produzione del fuoco sono imprese che mettono a dura prova il novello Robinson. Ma più di tutto Chuck deve fare i conti con una solitudine che lo porta quasi alla pazzia e a pensare seriamente al suicidio. Dopo ben quattro anni sull’isola, Chuck riesce finalmente a costruire una zattera con legno di palma, a stiparla di provviste e a partire. Passati diversi giorni di navigazione in mare aperto viene raccolto da una nave e riportato casa.
Ad attenderlo al suo ritorno, dopo che per tutti era ormai dato per morto, vi sono notizie per niente piacevoli: la sua amata si è sposata ed ha avuto un figlia. Kelly lo ama ancora ma Chuck sente che con quell’avventura una parte di sé è morta e con essa la possibilità di riprendere la sua vita dove l’aveva interrotta.

Commento

L’opera di Zemeckis ci offre la rivisitazione di un classico dell’avventura: Robinson Crusoe. La distanza dal romanzo di Defoe non è solo temporale ma anche contenutistica. Mentre in Defoe l’avventura di Robinson assurge a metafora del percorso di affermazione dell’emergente classe borghese e delle qualità che la contraddistinguono, Zemeckis ci offre un percorso al contrario. Il suo Robinson, affermato professionista della middle class americana, si trova inadeguato e incapace ad affrontare le insidiose prove che la natura gli oppone. Ne esce la rappresentazione di un uomo che si è talmente allontanato dallo stato di natura da essere al suo cospetto esponenzialmente vulnerabile. Una natura crudele e selvaggia che quotidianamente chiede il suo pegno di sangue e dolore. Chuck subisce ferite in tutto il corpo, il morso di fame e sete e la disperazione della solitudine. Ma stoicamente, giorno per giorno, resiste. Ancora una volta l’avventura ha sortito i suoi effetti e se non sono quelli dell’affermazione di sé, sono almeno quelli della riacquisita consapevolezza dei propri limiti e delle proprie risorse. E sarà proprio grazie a queste nuova coscienza che il protagonista riuscirà a superare le prove che lo aspettano al ritorno nella civiltà e a riprendere il suo cammino.