Kim

di Rudyard Kipling (Einaudi, 2007)
(da 14 anni)

Trama

Il giovane Kim, l'Amico di tutti, è un orfano che si muove a suo agio tra le piazze, i mercati, i luoghi più segreti della città di Lahore. La sua vita si trasforma in un lungo cammino quando incontro un vecchio lama accetta la sua compagnia come servitore. A unirli è una doppia ricerca: per il ragazzo si tratta di trovare "un toro rosso in campo verde", profezia che si incarnerà nello stemma delle truppe irlandesi in cui aveva militato il padre e che lo accoglieranno per dare inizio ad un'educazione da vero anglosassone; il vecchio è invece mosso dal desiderio di trovare il Fiume sacro in cui immergersi per rinunciare alla vita terrena e ritrovare la purezza dello spirito. I due compagni, diversissimi per età, indole e cultura, affronteranno un lungo viaggio in cui Kim alternerà la vita avventurosa nelle strade indiane alle tappe di un'educazione più istituzionale che man mano sembrano destinarlo al ruolo di spia dell'Impero britannico.

Citazione

«L'alba di diamante svegliò uomini, corvi e buoi a un tempo. Kim si levò a sedere, sbadigliò, si stirò e vibrò di soddisfazione. Quello era vedere il mondo per davvero; quella era la vita che piaceva a lui...urli e gomitate, fuochi accesi, cibi messi a cuocere e spettacoli nuovi dovunque girasse gli occhi felici. La nebbia mattutina svaporava in volute d'argento, i pappagalli scattavano a volo in verdi stormi urlanti verso qualche fiume lontano: e tutte le carrucole dei pozzi a portata d'orecchio cominciavano a funzionare. L'India era desta, e Kim si trovava in mezzo, più sveglio e più infervorato di ogni altra persona, mordicchiando un ramoscello, di cui si sarebbe poi servito come stuzzicadenti; poiché egli prendeva i suoi costumi dappertutto, nei paesi che conosceva e amava.»

Commento

Inutile è decantare la bellezza di uno dei grandi romanzi che hanno aperto il secolo scorso (1901). Più interessante è piuttosto evidenziarne le contraddizioni interne: da una parte la storia si rivela una sentita dichiarazione d'amore da parte di Kipling, il grande vate dell'Impero britannico, per l'India in cui aveva vissuto una indimenticabile infanzia: la coralità di tanti episodi, l'accumulo di voci, colori, odori, culture, religioni disegnano il continente indiano come un mosaico capace solo di suscitare infinito stupore. Dall'altra la storia di formazione del giovane Kim diventa sempre più ambigua: la liberta e la vivacità delle sue avventure via via assumono i contorni di una strategia apparecchiata da altri che vedono nell'abilità e nella facilità di travestimento di Kim un utile strumento da piegare agli interessi dell'Impero. Le due anime del romanzo diventano anche la scissione interna del protagonista. "Chi sono io?" si chiede più volte, nei momenti cruciali del romanzo: l' "amico di tutti" può diventare un'eccellente spia. E la vita da puro gioco rischia di trasformarsi nel "grande gioco", quello dei delicati equilibri tra paese dominante e popoli dominati.