Schermi e Lavagne

Nostalgia

L'isola del tempo perso

Bookmark and Share

di Silvana Gandolfi (Salani, 2008)
(da 11 anni)

Trama

Giulia e Arianna sono amiche per la pelle. Durante una gita alla miniera, Arianna s'infila in un cunicolo per accudire un cucciolo di pipistrello, Giulia la segue e le due si perdono e vengono inghiottite all'interno di un crepaccio. Si ritrovano misteriosamente in un'isola con un vulcano; dalla sabbia nera sulla spiaggia affiorano miriadi di oggetti abbandonati; il tempo scorre lentissimo e tramonti durano giorni, così come le notti di luna. Scoprono di essere arrivate nell'Isola del Tempo Perso dove finiscono tutte le cose e le persone che sulla terra si sono smarrite. Anche il tempo, che si trasforma in piacevoli zampilli di lava energizzante quando viene perso per divertimento e piacevole ozio, o in terribili fumi neri - il tempo sprecato - che stordiscono gli abitanti dell'isola fino a ridurli a stupidi cannibali. Nell'isola incontrano una banda di ragazzini che si occupa di controllare il posto e di rispedire nel mondo tutti quelli che da soli nell'isola non potrebbero sopravvivere (cuccioli, vecchietti sperduti..). Con loro Giulia e Arianna scoprono il nuovo posto in cui si trovano, vivendo avventure e pericoli. Fin all'arrivo di un allarme: l'isola è in pericolo, gli umani producono troppo tempo sprecato inutilmente e le fumarole nere rischiano di avvolgere tutto. Occorre intervenire, tornando nel mondo reale per cercare di insegnare alle persone l'importanza del tempo. Giulia e gli altri si cimenteranno in questa difficile missione.

Citazione

"Che buffo! Hai notato come a ripetere una parola tante volte si perde il senso?"
"Che parola ?"
"Persa. Prova a ripeterla"
"Persa persa persa persa persa persa"
"Non è buffo? Sembra una cosa differente. Una cosa rotonda come una perla"
"Una persa" una collana di perse...e se son grosse...". Mi gettai nell'onda del'ispirazione, "una collana di perse perse in Persia!
"Perse per perse". Incominciammo a ridere. Lacrime agli occhi, gomitate e via di seguito. Ecco, era questo il genere di cose che riusciva no così bene con Arianna. Ma dopo un po' la ridarella si fece forzata. Dovevamo mettercela tutta per tenere in vita quell'allegria.
Cosa c'era poi di buffo.
Era INCREDIBILE! SPAVENTOSO! ALLUCINANTE!
Che mondo era questo, dovei bambini di pochi anni gettano i vecchi nei precipizi e il sole non tramonta mai?"

Commento

Come in tutti i libri della Gandolfi, anche qui l'autrice riesce a creare uno spazio in cui il reale si fonde con il fantastico, senza bisogno di magie o apparati. Queste due dimensioni sono intimamente legate e fanno parte inscindibilmente l'una dell'altra. C'è però un meccanismo virtuoso in questo mescolarsi che non porta mai alla confusione, ma a paventare invece mondi di possibilità e di scoperta di sé stessi. La proposta, rispetto all'epoca in cui viviamo è radicalmente alternativa: saper usare il tempo senza forzatamente imbottirlo di eventi e cose da fare, ma goderselo, tenendo lo spazio necessario per pensare, oziare e imparare a scegliere.

Parole chiave

Scelta, memoria, amicizia, fantastico

Approfondimenti in rete

Sull'autore
Wikipedia
Intervista
Articolo