Napoli/Italia: il pittoresco
Vedutismo, viaggio pittoresco e Grand Tour
NEAPOLITAN DANCE AT THE ANCIENT FORUM OF POMPEII (GB, 1898) R.: William Kennedy-Laurie Dickson, Emile Laust
NAPLES: PORT ET VÉSUVE (Francia/1897)
NAPLES: VIA ROMA (Francia/1897)
EXCURSION EN ITALIE: DE NAPLES AU VÉSUVE (Francia/ 1904)
Napoli e dintorni
AMALFI (Italia/1910)
EXCURSION À LA GROTTE D'AZUR (Francia/ 1910)
SORRENTO (Italia/1912) [R.: Carmine Gallone]
TARANTELLEN AF NAPOLI (Danimarca/1903) R.: Peter Elfelt
Cibo e lavoro
LEVÉE DE FILET DE PÊCHE (Francia/1898) Prod.: Lumière
NAPOLI (Italia/1909) Prod.: Vesuvio
LA FESTA DEI GIGLI A NOLA Italia, 1909 (Italia/1909) Prod.: Cines
EATING MACARONI IN THE STREETS OF NAPLES (USA/1903) R.: A. C. Abadie.
Presenta Luigi Virgolin
Accompagnamento al piano di Antonio Coppola
Quando gli operatori Lumière discendono la penisola per immortalare nelle loro vues Napoli e il Meridione, compiono l'ultimo Grand Tour vedutista del XIX secolo, si accingono cioè a fissare una rappresentazione della città potenzialmente mobile e in trasformazione, ma che nella realtà dei fatti è il calco di un patrimonio iconografico codificato e storicizzato che affonda le radici nella pittura e in particolare nel genere del vedutismo. L'esigenza di riprodurre l'esperienza emozionale ed estetica del Grand Tour, viaggio di iniziazione delle élite europee in Italia e itinerario obbligato per letterati ed artisti, è alle origini della nascita stessa del vedutismo, che nel Seicento si dà un soggetto autonomo e diventa un genere. La tradizione paesaggistica si divide così tra la pittura di paesaggio classica di ispirazione storico-mitologica e la veduta, che privilegia i conglomerati urbani e il panorama topograficamente accurato. Il pittoresco, ulteriore evoluzione del genere e debitore di entrambe queste forme di rappresentazione, cristallizza un immaginario visivo e culturale partenopeo che nutre tanta fotografia dell'Ottocento fino ad influenzare il cinema delle origini.
Napoli e i suoi abitanti rappresentano l'esemplare della natura primitiva e selvaggia, inaccessibile a qualunque progresso della civiltà e incarnata dalla forza distruttrice del Vesuvio. Destano un enorme interesse i siti archeologici di Ercolano e Pompei, testimonianze dell'antica grandezza della classicità. La popolazione di Napoli è vivisezionata per tipi umani in un'operazione a metà tra lo studio etnografico e la tassonomia lombrosiana. Sono questi alcuni degli stereotipi che concorrono a costruire e a definire l'identità napoletana. Non si tratta tuttavia soltanto del secolare travaso di topoi da una forma d'arte a un'altra, dalla pittura alla fotografia in studio e 'dal vero', al cinematografo. Lo scarto qualitativo è il passaggio dalla dimensione del naturale a quella del culturale: con la pratica pittoresca l'estetica invade il campo della natura che non è più tale ma diventa paesaggio, ossia natura osservata col filtro della cultura.
A ricordarci la potenza simbolica che può suscitare una processione religiosa millenaria è un frammento dell'inedito Festa dei gigli a Nola, sorprendente ritrovamento della collezione Fausto Correra. E le impressioni di stupore e sbigottimento provate nel 1850 dallo storico Ferdinand Gregorovius all'apparire dei Gigli: "Ero appena entrato a Nola quando mi venne incontro, da una strada laterale, una strana cosa la cui apparizione mi fece dubitare di trovarmi in India piuttosto che in Campania".
Tariffe:
Biglietto per fasce orarie (valido tutta la mattina o tutto il pomeriggio):
Intero: Euro 6
Ridotto: Euro 4 (soci FICC, studenti universitari e anziani
Ridotto Amici della Cineteca: Euro 3,00
Info e abbonamenti
Numero posti: 174
Aria Condizionata
Accesso e servizi per disabili
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Tel. 051 2195311