Archivi non film

Le parole dipinte di Luciano Emmer

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In occasione della rassegna Art City 2015, in programma al Cinema Lumière per accompagnare Arte Fiera, proponiamo la consultazione presso l'Archivio audiovisivi della Biblioteca Renzo Renzi dei documentari d'arte di Luciano Emmer, cineasta forse più celebre per le sue commedie agro-dolci, Terza liceo, Domenica d'agosto o Le ragazze di piazza di Spagna.

Ma l'esordio di Emmer dietro la macchina da presa, all'inizio degli anni Quaranta, comincia proprio dall'analisi di opere d'arte, analisi spesso compiuta insieme a Enrico Gras. Con lui fonda anche una casa di produzione ad hoc. Tra i suoi gioielli artistico-narrativi spicca Racconto di un affresco, girato all'interno della cappella degli Scrovegni dove la macchina da presa percorre i dipinti di Giotto, descritti dalla voce narrante di Gino Cervi: il risultato è una perfetta sintesi di immagini e testo che imprime grande forza drammatica alla narrazione. Poi Emmer si sofferma su Bosch e il suo Paradiso terrestre, sul Carpaccio della Leggenda di sant'Orsola, sulla vita di Leonardo e le sue opere pittoriche, su Michelangelo e Picasso, incontrato nel suo atelier e ritratto al lavoro di un'opera andata distrutta.
Su Sight and Sound Gavin Lambert elogiò i film di Emmer come "quanto di più vicino alla perfezione poteva esserci per i filmati d’arte".
Tutti questi e altri materiali sono stati raccolti dalla Cineteca di Bologna in un Dvd, Parole dipinte. Il cinema sull'arte di Luciano Emmer, disponibile anche questo in consultazione presso l'Archivio video.

La Cineteca di Bologna conserva inoltre il Fondo Luciano Emmer, tra gli archivi cartacei custoditi negli spazi della Biblioteca Renzi.
Il brano e la gallery seguenti provengono da una selezione di documenti provenienti del Fondo Emmer dedicati ai film d'arte del regista:

"Accanto a questi film eminentemente scolastici, nei quali la ripresa cinematografica, più spesso, viene adeguata alla documentazione fissa che si usa per mezzo della fotografia o della diapositiva, e nei quali il protagonista diviene il conferenziere, anziché l'opera d'arte, v'è anche un'altra sorta di documentari […]. In questi film il protagonista è il racconto, un racconto interpretato mediante una selezione adeguatamente significante di immagini tratte dalle arti plastiche. […] Di questa specie di documentari mi piace citare, per la loro elevatezza di tono e di tecnica quelli di Luciano Emmer su Giotto, su Bosh, sul Cantico delle creature, sulla Leggenda di Sant'Orsola, il Carpaccio di Longhi e Barbaro. Di questi film è stato detto che 'ricostituiscono nel tempo le vicende di un dramma sviluppato pittoricamente nello spazio', con felice definizione, presuppongono peraltro, com'è evidente, che il proprio e peculiare della rappresentazione artistica consista, appunto, in una narrazione, in un dramma che la sensibilità del regista ricostruisce e presenta attraverso quegli elementi delle figurazioni che alla sua sensibilità sembrino più adatti e suggestivi allo scopo".
Carlo L. Ragghianti, “I documentari sulle arti figurative”, in Cinema, 15 novembre 1949

Nel corso degli anni Quaranta, i film sull'arte di Luciano Emmer ottengono un particolare successo in Francia. È il poeta Jean Cocteau che scrive il commento e presta la sua voce per la versione francese del documentario di Emmer, Romantici a Venezia (1948)

Il Fondo Luciano Emmer è consultabile su appuntamento scrivendo a:

michela.zegna@cineteca.bologna.it

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