Archivi non film

Italia Taglia

Progetto di ricerca sulla censura cinematografica in Italia

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www.italiataglia.it

La banca dati delle immagini scomparse al pubblico

Tutte le informazioni sui film presentati in censura in Italia a partire dal 1913, per la prima volta complete anche dei dettagli relativi ai tagli subiti. Un inedito repertorio filmografico, unico per completezza e scientificità, raccolto dalla Banca Dati della Revisione Cinematografica compilata a partire dai documenti conservati negli archivi del Dipartimento dello Spettacolo e che ora costituisce la parte centrale di Italia Taglia. Un progetto di ricerca che si fonda su un paradosso archivistico per cui proprio ciò che doveva scomparire è stato perfettamente conservato e che ora torna a disposizione per rileggere di 'taglio' la storia del cinema di casa nostra. Al momento, è stato completato e sarà presto on-line il lavoro relativo al periodo 1913-1944.

Dare visibilità a ciò che è stato occultato

Diventato organico con l'acquisizione delle centinaia di frammenti, metri e intere bobine di pellicola tagliati in censura dagli anni Cinquanta, il progetto si è posto fin da subito l’obiettivo di archiviare e ridare visibilità a tutte quelle immagini sopravvissute, ritenute a suo tempo illegittime o indesiderate e quindi oscurate. Un lavoro di riemersione promosso dal Dipartimento dello Spettacolo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che è stato realizzato dalla Cineteca in collaborazione con l'A.N.I.C.A. e la Cineteca Nazionale.

Quando la revisione cinematografica è legge

Risale al 1962 la normativa attualmente vigente in Italia sulla cosiddetta "revisione cinematografica", ovvero il termine amministrativo per definire la "censura". E più precisamente si tratta della legge n. 161 del 21 aprile 1962: "Revisione dei film e dei lavori teatrali", che si apre assoggettando la proiezione in pubblico dei film a un nulla osta del Ministero del turismo e dello spettacolo. È il cosiddetto visto di censura, un lasciapassare che viene concesso, dopo la visione dei film, da speciali commissioni, che operano su due livelli distinti: il giudizio di primo grado e l'eventuale appello. Con tutti i problemi che ogni decisione trascina a sé: dal vaglio degli eventuali elementi di offesa al buon costume presenti nei film ai divieti di proiezione per i minori di 14 o di 18 anni delle pellicole ritenute 'travianti' a livello educativo.

Per una storia della censura senza censure

L'archiviazione dei materiali censurati non sarà che la prima tappa di un progetto più complesso, concentrato non solo su singoli eclatanti episodi, ma in grado di ricostruire un’attività come quella revisione cinematografica, a partire dalla sua storia e dai suoi metodi, fino ai suoi obbiettivi e i suoi effetti. Di conseguenza la conservazione e lo studio delle immagini procederanno di pari passo a quello della relativa documentazione cartacea, fatta di visti di censura e di arcipelaghi di pratiche burocratiche, talvolta anche giudiziarie. Tanto più che per vagliare l'immenso archivio censorio costituito da migliaia di tagli, dossier ministeriali, testimonianze di protagonisti, carte delle società produttrici, articoli di riviste e giornali si è cercato il coinvolgimento dell'Università. In particolare con gli atenei di Bologna e di Padova, dove si sono costituiti gruppi di lavoro che avranno come prima finalità obiettivo l'assegnazione di alcune tesi di laurea sui materiali acquisiti e conservati nell'ambito del progetto.

Info:
Per ricerche sui visti di censura
CinetecaBiblioteca@cineteca.bologna.it
Per ricerche sui tagli di censura
Cinetecaarchiviofilm1@cineteca.bologna.it