Mario Dondero e la comunità del cinema
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140 scatti di donne e uomini di cinema. La Cineteca di Bologna torna alla fonte infinita di Mario Dondero, alla sua centralità come fotografo di cinema: ritratti di attori e cineasti, momenti di pausa sui set, interpretazioni personali della 'foto di scena'; la stagione romana, ai tempi della dolce vita e degli incontri alla trattoria di Cesaretto o al Caffè Rosati, e quella parigina, altro cinema e altre atmosfere, si rivelano per lui occasioni importanti. Figura tra le più originali ed eclettiche del fotogiornalismo contemporaneo, Mario Dondero, di origini genovesi, è un vero poeta del reportage.
Da molti anni racconta la complessità della condizione umana: ritrae scrittori, artisti e intellettuali, immortala con orgoglio uomini e donne in terre di guerra o animati dall'impegno civile. Jean Seberg, Agnès Varda, Pier Paolo di Pasolini, Vittorio Gassman, Giuseppe Bertolucci, Maria Callas, ... tra le sue fotografie non mancano momenti e testimonianze riferiti al mondo del cinema, catturati con il consueto sguardo discreto e galante: "vedere nascere un film è come seguire la vita di una comunità provvisoria. C'è l'impegno che anima queste persone, c'è la paura di fallire, c'è molta passione".
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