Sabato 2 luglio 201116.00
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni

DIE BRÜDER SCHELLENBERG

(Germania/1926) di Karl Grune (95')

Accompagnamento al piano di Marco Dalpane

T. it.: Il supplizio di Tantalo; Sog.: dal romanzo di Bernhard Kellermann, pubblicato sul "Berliner Illustrierten Zeitung"; Scen.: Willy Haas, Karl Grüne;  F.:  Karl  Hasselmann;  Mo.:  Werner  Richard Heymann; Scgf.: Karl Görge, Curt Kahle; Eff.  spec.:  Halmar  Lerski;  Mu.:  Ernö  Rapée, Werner  Richard  Heymann;  Int.:  Conrad  Veidt (Wenzel Schellenberg / Michael Schellenberg), Lil  Dagover  (Esther  Raucheisen),  Liane  Haid (Jenny Florian), Henry de Vries (Raucheisen), Werner  Fuetterer  (Georg  Weidenbach),  Bruno  Kastner  (Kaczinsky),  Julius  Falkenstein, Wilhelm Bendow, Erich Kaiser-Titz, Paul Morgan; Prod.: Universum-Film AG (UFA), Berlin; Pri. pro.: 22 marzo 1926 (Berlino)
35mm. L.: 2280 m. D.: 95' a 20 f/s. Didascalie inglesi / En-glish intertitles
Da: Murnau Stiftung

Tecnicamente   parlando,   questo   doppio ruolo pone all'attore una serie di difficoltà. Deve recitare con un partner che è assente. Bisogna rivolgersi a qualcuno che è solo vento ma dalla risposta di questo fantasma dipende un'enormità di cose. Questa risposta, la si girerà subito o domani, e di nuovo quello a cui la si rivolge, sarà assente. Il pubblico e anche la gente del mestiere possono difficilmente immaginare il grado di concentrazione, la costante sostituzione dell'io al tu, che furono necessari per arrivare all'effetto ottenuto dal regista. Felice l'attore  la  cui  recitazione  è  sostenuta  da un'idea.  Questa  volta  fu  il  mio  caso.  Ho constatato  una  volta  di  più  che  il  cinema è l'arte per eccellenza, per esprimere i miei sentimenti.
(Conrad  Veidt,  "B.Z.  Mittag",  19  marzo 1926)

Il film cerca di analizzare dei caratteri utilizzando un solo attore per rappresentare due esseri  umani  fondamentalmente  diversi  e opposti. Non possiamo negare che Conrad Veidt non sia riuscito a rendere questi due personaggi verosimili. La macchina da presa non è sempre riuscita a farci credere che si  trattava  di  due  individui  diversi.  Nelle scene  dove  i  due  fratelli  sono  confrontati l'uno all'altro, si ha troppo spesso l'impressione che non si guardino, che passino l'uno accanto all'altro senza vedersi, e questa impressione indebolisce l'insieme. [...] Siamo meno soddisfatti anche perché conosciamo  il  romanzo.  E  Kellermann  non ha nascosto la speranza che si facesse del suo romanzo un film serio che sottolineasse le sue idee e diventasse così un grido d'allarme  sociale  ed  economico.  Se  Kellermann ha visto il film, è poco probabile che pensi ancora che possa corrispondere al  punto  di  vista  del  romanzo.  Di  questo rimangono  solo  dei  dettagli  insignificanti per  il  romanziere,  degli  aspetti  esteriori, insomma,  tutto  ciò  che  era  cinema  nella vecchia accezione della parola. È tanto più un peccato perché per una volta un film sociale avrebbe potuto mostrare degli uomini attivi appartenenti a diversi strati sociali.
(Anonimo,    Die    Brüder    Schellenberg "Filmschau", marzo 1926)

Accompagnamento Musicale Accompagnamento Musicale
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 174
Aria Condizionata
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