Sabato 2 luglio 201116.30
Cinema Arlecchino

FRÄMMANDE HAMN

(Svezia/1948) di Erik "Hampe" Faustman (84') 

Scen.: Herbert Grevenius; F.: Carl-Eric Edlund; Mo.: Lennart Wallén; Scgf.: P.A. Lundgren; Mu.: Carl-Olof Anderberg; Int.: Adolf Jahr (Capitano Greger), George Fant (Håkan Eriksson), Stig Järrel, Illona Wieselmann (Mimi), Åke Fridell (Steward); Prod.: AB Sandrew-Produktion
35mm L.: 2310 m. D.: 84' a 24 f/s. Bn. Versione svedese / Swedish version
Da: Archival Film Collections of the Swedish Film Institute, Stockholm
Stampato dai negativi originali nel 1978 / Print made from the original picture and sound negatives in 1978

Il film si svolge nel porto polacco di Gdynia, con una barca che deve traspor-tare carbone in Svezia, un ebreo in fuga dalla Germania nazista e l'improvviso or-dine di portare a Siviglia un carico d'armi destinato a Franco. Siamo alla metà del 1938. L'approccio naturalistico ci offre uno sguardo sulle vite dei lavoratori (in-tendendo con ciò le classi inferiori dipinte in tutto il loro squallore proletario, in attesa di vederne rivelata la nobiltà interiore). E tuttavia l'impressione che si ricava dal film è quella di un'Europa immaginaria in un tempo immaginario, di un'astrazione. C'è praticamente tutto quello che deve esserci: la tematica della solidarietà as-sociata a Potëmkin, gli echi della guerra spagnola e degli orrori nazisti, l'idea cara al cinema sovietico della presa di coscienza e della responsabilità. C'è una notevole mescolanza di elementi: la grossolanità della classe operaia e il "miserabilismo", il melodramma, il romanticismo rivoluzionario, il tutto al servizio della tematica della lotta di classe. Il film è una raccolta di elementi più che un'opera organica: nei momenti peggiori un'accozzaglia, nei momenti migliori una bella previsione di cosa significhi essere un vero europeo in tempo di crisi. È uno di quei film svedesi d'impossibile collocazione (durante la guerra ci furono film in cui le drammatiche situazioni del-la Norvegia, dell'Austria o della Finlandia venivano mascherate situandole in paesi inventati), e riflette forse l'angoscia di es-sere rimasti neutrali e - psicologicamente - di non correre rischi mentre altri soffrivano e sanguinavano. La sceneggiatura di Herbert Grevenius, che fu anche lo sceneggiatore dei primi film di Bergman, è basata su un dramma intitolato Unknown Swedish Soldier; il film fu prodotto da Rune Waldekranz, che divenne poi un famoso storico del cinema. Era un tema abbastanza caldo da provo-care l'esclusione del film da Cannes nel 1949 (come "propaganda comunista"), ma Främmande hamn resta - indipendentemente dalle critiche qui espresse - un'opera emozionante con sfumature mistiche, nonostante i molti elementi ovvi e prevedibili. Basti pensare all'Internazionale cantata in diverse lingue alla fine del film... Hampe Faustman (1919-1961) diresse una ventina di film in un periodo relativamente breve, dal 1943 al 1955. La maggior parte di essi è segnata dalle sue convinzioni socialiste, e Faustman resta il più famoso tra i registi "impegnati" del suo Paese, nonché il padre di talenti più giovani come Bo Widerberg, Stefan Jarl e Lukas Moodysson.
(Peter von Bagh)

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
Dettagli sul luogo:
via delle Lame, 57
Numero posti: 450
Aria condizionata
Accesso disabili
Tel. 051 522285