ANNI FACILI
ANNI FACILI
(Italia/1953)di Luigi Zampa (106')
Sog.: Vitaliano Brancati; Scen.: Sergio Amidei, Vitaliano Brancati, Luigi Zampa, Vincenzo Talarico; F.: (1,33:1) Aldo Tonti; Mo.: Eraldo Da Roma; Scgf.: Piero Gherardi; Co.: Marilù Carteny; Op.: Franco Villa; Mu.: Nino Rota, dirette da Fernando Previtali; Ar.: Nanni Loy, Leopoldo Savona; Int.: Nino Taranto (Prof. De Francesco), Gino Buzzanca (Barone Ferdinando La Prua), Alda Mangini (Fedora Larina), Clelia Matania (Rosina De Francesco), Giovanna Ralli (Teresa), Gastone [Gabriele] Tinti (Pietro Loffredo), Armenia Balducci (Baronessina La Prua), Mara Berni (Maria Vercesi), Domenico Modugno (il giudice), Checco Durante (usciere), Riccardo Billi (Giovanni Pellecchia), Mario Riva (Mario Paolella); Prod.: Carlo Ponti e Dino De Laurentiis per Ponti-De Laurentiis Cinematografica; v.c. n. 15009 del 20/10/1953; Pri. pro.: 12 novembre 1953
35mm. L.: 2970 m. D.: 108'. Bn. Versione
italiana / Italian version
Da: CSC - Cineteca Nazionale
Il ruolo della vita per Nino Taranto, modesto professore siciliano che, trasferito a Roma, si perde nel labirinto dei ministeri romani e finisce per lasciarsi corrompere. Il film, tra i più belli di Zampa e da allora scarsamente circolato, uscì sostanzialmente integro da una delle lotte più accanite contro la censura del dopoguerra. Tre revisioni della sceneggiatura prima di dare il via libera alle riprese, per un film giudicato "volutamente scandalistico e ferocemente autolesionista", e poi un visto di censura che tarda a essere concesso. 88 89
Motivo ufficiale: la satira della burocrazia statale corrotta. Motivo occulto: la satira dei neofascisti, che fa scattare la querela del maresciallo Graziani. Questa volta Andreotti non contiene le intemperanze dei funzionari del ministero: ma il 22 ottobre 1953 il film esce, e "l'Unità" esulta: "Una vittoria dell'antifascismo e del cinema italiano." Era vero, e per una volta la critica sorride a Zampa. "La storia di Anni facili dimostra una volta di più come in Italia sia debole lo slancio non diciamo rivoluzionario ma semplicemente civico, come sia invece ancora radicata e forte l'idea che certe parti, situazioni e persone della nostra società siano sacre e intoccabili," scrive Moravia su "L'Europeo".
Episodio "ISA MIRANDA" di SIAMO DONNE
(Italia/1953) di Luigi Zampa (20')
Sog.: testo di Cesare Zavattini; Scen.: Cesare Zavattini, Luigi Chiarini, Luigi Zampa, Giorgio Prosperi; F.: (1,33:1) Domenico Scala; Mo.: Eraldo Da Roma; Scgf.: Ugo Bloettler; Mu.: Alessandro Cicognini; A. regia: Giovanni [Nanni] Loy; Int.: Isa Miranda (se stessa), Roberto Giagnoni (se stesso); Prod.: Alfredo Guarini per Titanus, Film Costellazione; v.c. n. 15251 del 20.10.53; Pri. pro.: 22 ottobre 1953
35mm. D.: 19'. Bn. Versioneitaliana / Italian versionDa: CSC - Cineteca Nazionale per concessione Ripley's Film NB
Gli altri episodi sono di Alfredo Guarini (Prologo - 4 attrici, una speranza), Gianni Franciolini (Alida Valli), Roberto Rossellini (Ingrid Bergman), Luchino Visconti (Anna Magnani)
L'idea di Zavattini era mostrare quattro attrici famose nella loro verità umana di donne. Rispetto alla Valli seducente, alla Bergman casalinga e alla Magnani che è una iper-Magnani, l'episodio di Zampa con Isa Miranda (moglie del regista e produttore Alfredo Guarini, che dirige l'episodio cornice del film) è il meno noto e forse il più interessante. Perché meglio fonde il lato documentario con l'invenzione. La Miranda soccorre un bimbo proletario e si ritrova nella propria casa vuota, e rimpiangendo di avere sacrificato tutto alla carriera. "Isa Miranda è talmente contenuta e autentica, a Zampa appare talmente disponibile nei confronti delle cose, che l'episodio acquista una forza e una simpatia particolari e una capacità di emozionare in modo sottile e profondo" (Giorgio De Vincenti, "Bianco & Nero").
Tariffe:
Aria condizionata
Accesso disabili
Tel. 051 522285