Non solo dive: Weber, Nelson, Musidora
Accompagnamento al piano di Donald Sosin
Presentano Annette Förster e le Brigate Irma Vep
TRIPLE ENTENTE
(Francia/1915) di Gaston Ravel (19')
Int.: Musidora, Suzanne Vallier, Marcel Lévesque, Gaston Michel; Prod.: Gaumont
35mm.
L.: 393 m. D.: 19' a 18 f/s. Bn. Didascalie francesi / French intertitles
Da: CNC- Archives Françaises du Film
Musidora interpreta una stella del varietà oggetto dell'infatuazione di un uomo sposato. Per lui recita tutti i cliché attribuiti a queste attrici: il fatto che siano compiacenti e un po' volgari, che sfruttino i loro ammiratori e che scelgano gli amanti solo in funzione dei soldi. Con la moglie dell'uomo e con suo fratello, d'altro canto, si comporta da donna di mondo convinta che le donne dovrebbero aiutarsi a vicenda e offre consigli utili a riconquistare il marito. Molto probabilmente il contrasto era già dato nella sceneggiatura di Nora Januxi, ma i sorrisi sardonici con cui Mu-sidora sbeffeggia gli stereotipi aggiungono un tocco ironico all'insieme.
LAGOURDETTE GENTLEMAN CAMBRIOLEUR
(Francia/1915) Louis Feuillade (23')
Int.: Musidora, Léontine, Marcel Lévesque, Paul Montel, Georges Flateau; Prod.: Gaumont 35mm. L.: 471 m. D.: 23' a 18 f/s. Bn. Didascalie francesi / French intertitles
Da: CNC-Archives Françaises du Film
Restaurato nel 2011 dalla Cineteca di Bologna e da Gaumont Pathé Archives / Restored in 2011 by Cineteca di Bologna and Gaumont Pathé Archives
Questo ciné-vaudeville ridicolizza l'accoglienza riservata al serial poliziesco Les Vampires e può essere visto come un'ironica e velata pubblicità dei romanzi tratti dalla serie. I moralisti dissero che quei film erano una scuola del crimine e la polizia si sentì ridicolizzata per il modo in cui vi veniva ritratta. Feuillade rispose scherzosamente a queste reazioni facendo interpretare a Musidora una (anonima) giovane donna che, ispirata dagli eroi criminali della storia, incita un noioso ammiratore a trasformarsi in uno scassinatore: in questo modo il regista e l'autore della serie confortavano l'interpretazione secondo cui la vera istigatrice della banda era la donna. Musidora rende comico il suo personaggio esagerandolo sottilmente, soprattutto quando usa il volto e gli occhi per esprimere idee e intenzioni. In questo modo sollecita la complicità del pubblico con il suo ruolo nella storia e al contempo offre un commento ironico sul personaggio della donna criminale che l'ha resa famosa.
LA TIERRA DE LOS TOROS
(Francia-Spagna/1924) di Musidora (48')
Int.: Musidora, Antonio Cañero; Prod.: Société des Films Musidora
35mm. L.: 1220 m. D.: 48'30'' a 22 f/s. Bn. Didascalie francesi / French intertitles
Da: CNC - Archives Françaises du Film
Dopo aver prodotto e codiretto tre lungometraggi drammatici in cui interpretava protagoniste più o meno avventurose, Musidora scelse il genere comico per quella che poi risultò essere l'ultima produzione della sua compagnia. Il film, che propone una mescolanza di elementi teatrali e cinematografici, può essere considerato un'autoironica resa dei conti con un mondo del cinema, una stampa e un pubblico che non capivano le aspirazioni di regista di Musidora e volevano relegarla ai ruoli drammatici che tanto sottolineavano la sua fotogenia. Ciò che rende particolarmente meritevole questa produzione è il suo tono privo di amarezza e la capacità di offrire invece una riflessione intelligente, a tratti sincera e sempre ricca d'umorismo su questioni che Musidora aveva preso fino ad allora molto sul serio, come la regia, il divismo, il coraggio maschile e femminile e l'amore romantico. Per esempio, si presenta come una regista abbastanza frivola da credere che l'attore di sua scelta, un torero, sarà lusingato di recitare nel suo film. Appare anche come un'aspirante attrice cinematografica molto brutta e goffa, divertendosi chiaramente moltissimo a interpretare l'opposto della sua immagine di diva dalla spiccata fotogenia. Il suo coraggio consiste nel tirare la coda a un toro, gesto con cui ridicolizza non solo l'eroismo femminile ma anche il presunto coraggio del torero, che è lei a salvare dalle corna del feroce animale. E il romanticismo dell'innamoramento viene sbeffeggiato mostrando l'uomo a caccia della donna. Nessuno ha saputo dare un addio più aggraziato a una così singolare carriera di celebrata diva e di regista a stento accreditata.
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