FIG LEAVES
(USA/1926) di Howard Hawks (70')
T. it: Le disgrazie di Adamo; Sog.: Howard Hawks, Scen.: Hope Loring, Louis D. Lighton; F.: Joseph August; Mo.: Rose Smith; Scgf.: William Cameron Menzies, William S. Darling; Co.: Adrian; Int.: George O'Brien (Adam Smith), Olive Borden (Eve Smith), Phyllis Haver (Alice Atkins), André De Béranger (Joseph André), Eulalie Jensen (Sig.ra Griswald), William Austin (l'assistente di André), Heinie Conklin (Eddie McSwiggen), Ralph Sipperly (l'amico di Adam), Dorothy Dunbar, J. Crawford Rice; Prod.: William Fox per Fox Film Corporation; Pri. pro.: 22 agosto 1926
35mm. L.: 1920 m. D.: 70' a 24 f/s. Bn.
Didascalie inglesi / English intertitles Da: MoMA - The Museum of Modern Art per concessione di Twentieth Century Fox
Accompagnamento al piano di Antonio Coppola
Non mi ricordavo del film Le disgrazie di Adamo, finché non lo rividi in Francia un paio d'anni fa. Pensai che fosse sorprendentemente moderno. C'erano due bobine a colori. Non sapendo come usare il colore, feci costruire questa grande scenografia tutta in nero e argento, facendo togliere tutto il colore. Se ricordo bene, penso che il colore non apparisse affatto, stamparono quella parte in bianco e nero. La storia comincia nel Giardino dell'Eden e poi diventa moderna. La sola cosa strana nel film fu il passaggio dall'antico al moderno. Erano quelli i tempi in cui non c'era un laboratorio per fare dissolvenze, così io e un operatore molto bravo [Joseph August] ci mettemmo a provare qualcosa di diverso. Volevamo sfocare e poi fare una dissolvenza su una nuova scena. E il modo in cui lo facemmo fu quello di prendere una bottiglia di birra che aveva una crepa e di metterla davanti all'obbiettivo. La girammo iniziando dalla parte intatta fino al punto in cui si vedeva la crepa. Ma ce la vedemmo brutta perché qualcuno aveva perso la bottiglia di birra, per cui non potemmo più tornare dai tempi moderni a quelli antichi, alla fine del film.
(Howard Hawks, in Joseph McBride, Il cinema secondo Hawks, Pratiche, Parma, 1992)
Il titolo inglese significa "foglie di fico", [...] questi elementi del vestiario che permettevano un elegante pudore sotto le ombre del Paradiso terrestre. D'altronde il film è strutturato verticalmente a partire da problemi d'abbigliamento, mentre orizzontalmente si organizza su un parallelo tra l'Eden e l'America del 1926. Questo sistema narrativo aveva già dato prove importanti in Intolerance (D.W. Griffith, 1916), Destino (Fritz Lang, 1921) e L'amore attraverso i secoli (Buster Keaton, 1923). [...] Fig Leaves non ha niente di un'opera minore. Malgrado qualche eccesso nella caricatura, il film si impone per la sua solidità. Le sequenze del prologo testimoniano di un gusto raffinato in materia di ironia e derisione. Hawks ravviva questo aspetto con un'insistenza sottile per i giochi di ribaltamento. [...] Fig Leaves ha la complessità dell'insieme delle commedie di Hawks. La rivalità vi è sempre confrontata all'atto. La creazione non può mai essere il frutto di una superficialità. [...] Sotto il travestimento di un'amabile commedia leggera, Hawks cristallizza una radiografia distaccata e sarcastica del mondo moderno, accentuandola con i riferimenti al Paradiso terrestre.
(Noël Simsolo, Howard Hawks, Edilig, Paris, 1984)
Il Cinema Ritrovato 2011
I cinefili preferiscono Howard Hawks: muti e primi sonori
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