TIGER SHARK
(Stati Uniti/1932) di Howard Hawks (77')
T.it.: Tigri del Pacifico; Sog.: da Tuna di Houston Branch; Scen.: Wells Root; F.: Tony Gaudio; Mo.: Thomas Pratt; Scgf.: Jack Okey; Mu.: Leo F. Forbstein, Bernhard Kaun (non accred.); Ass. regia: Richard Rosson; Int.: Edward G. Robinson (Mike Mascarenhas), Richard Arlen (Pipes Boley), Zita Johann (Quita Silva), Vince Barnett (Fishbone), J. Carroll Naish (Tony), Leila Bennett (Muggsey), William Ricciardi (Manuel Silva), Edwin Maxwell (dottore); Prod.: First National Pictures-Warner Bros; Pri. pro.: 22 settembre 1932
35mm. D.: 77'. Bn. Versione inglese / English version
Da: Library of Congress per concessione di Hollywood Classics
Restauro / Preserved by the Library of Congress
Un "triangolo" sullo sfondo della dura esistenza dei pescatori della Costa del Pacifico e con l'incombente pericolo degli squali che contendono a Robinson il ruolo di protagonisti. Un Hawks poco noto ma assolutamente eccezionale. "Riteniamo che l'interpretazione di E.G. Robinson di un pescatore portoghese con tanto di accento, sia una delle migliori della sua carriera. In uno dei rari film sonori dell'epoca girato interamente dal vero, Hawks, con l'aiuto di Tony Gaudio, ha cercato di rendere i personaggi parte del panorama circostante, in quello che è probabilmente uno dei film hollywoodiani più visivamente coerenti del periodo."
(G.Peary, S.Graark, "The Velvet Light Trap", n.1, 1970)
Tigri del Pacifico è una versione drammatica e invertita di Capitan Barbablù, con la differenza che la mutilazione e l'invalidità sono i nuclei stessi del racconto. (...) Come nei film sonori precedenti di Hawks, in Tigri del Pacifico c'è un'ossessione. Mike ne è la vittima incurabile. Si focalizza sugli squali che, avendogli 'rubato' la mano, lo hanno privato della propria integrità fisica, colpendolo nel suo senso di virilità. La sua ossessione diviene una nevrosi che l'acceca. Non può più analizzare la realtà domestica o professionale, sia questa la figura paterna che incarna per Quita o i rapporti torbidi di Pipes con lei. Vittima degli squali, Mike diviene la vittima di se stesso e manifesta una volontà suicida, cercando di scimmiottare una potenza perduta con un'incontinenza verbale e dolorosa. Ma qualsiasi cosa faccia, il suo spirito è amputato altrettanto definitivamente del suo corpo. Con Tigri del Pacifico, Hawks mostra un interesse morboso per l'impotenza e l'invalidità. (...) Il motivo che emerge dal tessuto messo in scena, è la cristallizzazione acuta dell'infermità fisica e morale. Gli esseri umani diventano vittime della natura esteriore, incontrollabile e ostile (tempesta, squali, oceano...) e delle pulsioni interne afferenti all'essere umano (gelosia, desiderio, blocco sessuale, bisogno di vendetta). Ancora una volta, incapaci di armonizzare questi due elementi, i personaggi diventano come dei bambini e vogliono reinventare il mondo in funzione dei loro fantasmi.
(Noël Simsolo, Howard Hawks, Edilig, Parigi, 1984)
Il Cinema Ritrovato 2011
I cinefili preferiscono Howard Hawks: muti e primi sonori
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