Martedì 28 giugno 201114.45
Cinema Lumière - Sala Scorsese

BESCENNAJA GOLOVA - SLAVNYJ MALYJ

BESCENNAJA GOLOVA
(Una testa inestimabile, Urss/1942) di Boris Barnet (29')

T. it.: Una testa inestimabile; Scen.: Boris Petker, G. Rublëv; F.: Konstantin Venc; Su.: Zahar Zalkind, Vladimir Bogdankevič; Scgf.: V. Panteleev; Mu.: Nikolaj Krjukov; Int.: Vera Orlova (madre), Vladimir Šiškin (Grokovsky), Nikolaj Čerkasov (dottore), Moisej Gol'dblat (ebreo); Prod.: COKS (Alma-Ata); Pri. Pro.: 10.06.1942
35mm. D.: 29'. Bn. Versione russa con sottotitoli francesi / Russian version with French subtitles
Da: Cinémathèque Suisse per concessione di Gosfilmofond of Russia

L'allora direttore del Comitato per gli affari cinematografici Bol'šakov, nel suo testo del 1948 sul cinema della Grande Guerra Patriottica, elogiò Mužestvo [Coraggio], primo cortometraggio di Barnet del periodo bellico, canonico resoconto sulla figura del giovane volontario in trincea. Al contrario, fu molto aspro con Bescennaja golova e ignorò del tutto i due film successivi del regista: nessun accenno a Slavnyj malyj, mentre Odnaždy noč'ju fu menzionato solo in appendice. L'uscita dei Boevye kinosborniki [Cineraccolte di guerra] proseguì per un intero anno fino alla ripresa della regolare produzione di lungometraggi nei luoghi dell'evacuazione. Essi anticiparono le linee su cui si andò sviluppando il cinema sovietico di quegli anni e il loro iniziale tono trionfalistico lasciò presto spazio a tinte più fosche. Decisive, in questo senso, le novelle Tonja di Abram Room (mai uscita), in cui la giovane protagonista caduta nelle mani dei tedeschi si uccide, e Bescennaja Golova dove, nella Polonia occupata, la solidarietà verso il partigiano in fuga passa attraverso il dramma di una scelta estrema. Il film, intensissimo per forza emotiva, è privo di ogni retorica bellica e di patetismo confermando la coerenza di Barnet nell'affrontare il genere drammatico, prova già magnificamente superata con Okraina dieci anni prima. Dopo la prima proiezione, non fu più distribuito

SLAVNYJ MALYJ/NOVGORODCY
(Un bravo ragazzo/Quelli di Novgorod, Urss/1942) di Boris Barnet (69')

T. it.: Un bravo ragazzo/Quelli di Novgorod; Sog.: Pëtr Pavlenko; Scen.: Aleksej Kapler; F.: Sergej Ivanov; Scgf.: Lev Mil'hin, Vladimir Kamskij; Mu.: Nikita Bogoslovskij, Nikolaj Krjukov; arie di A.P. Borodin e romance di P.I. Čaikovskij; Su.: Lev Val'ter; Testo canzoni: Natal'ja Končalovskaja; Int.: E. Grigor'ev (Nevskij), O. Jakunina (Evdokija), Elena Sipavina (Katja), V. Dobrovol'skij (Claude), Nikolaj Bogoljubov (Doronin), A. Tkačev (Šukin), N. Stepanov (Vasja); Prod.: COKS (Alma-Ata); Pri. Pro.: 1992. 35mm. D.: 69'. Col. Versione russa con sottotitoli francesi.
Da: Cinémathèque Suisse per concessione di Gosfilmofond of Russia

Un alone di mistero ha accompagnato a lungo la sorte di questo film, "perdutosi" nell'intricata gestione cinematografica dell'evacuazione e rimasto inedito fino alla prima retrospettiva completa dedicata al regista nel 1992 dal Musei Kino di Mosca in collaborazione con il Gosfil'mofond che ne recuperò il negativo. Certo è che la quasi totale mancanza di una sceneggiatura (si parla infatti solo di tentativo da parte del drammaturgo Kapler di ricavare un'elaborazione dal soggetto di Pavlenko intitolato Mstiteli [I vendicatori], permisero a Barnet di raggiungere picchi di visionarietà e venature di surrealismo davvero insolite per i tempi. In Slavnyj malyj, noto anche come Novgorodcy, ci sono tutti gli ingredienti tipici della commedia: il motivo dell'amore che cresce sulla base di buffi malintesi, personaggi bizzarri, duetti canori e piccole gag. Non mancano la figura canonica dell'aviatore, anche se francese, e il finale suggellato dall'arrivo della flotta aerea sovietica. Ma, nella sua funzione protettiva, la fitta foresta che accoglie la cellula partigiana si fa pretesto per ricreare quella tipica dimensione umana di semplicità incorrotta così cara a Barnet. Una comunità, la cui vita viene colta nel suo svolgersi quotidiano e dove l'assenza di discorsi infuocati contro il nemico svela ancor di più il contrasto con l'innaturalità della guerra.

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 144
Aria condizionata
Accesso e servizi per disabili
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