MISS MEND/PRIKLJUČENIE TRËH REPORTËROV
Urss/1926) di Fëdor Ocep, Boris Barnet (186')
Parte 1: Pis'mo mertveca [La lettera del defunto]. D.: 89'
Il film è suddiviso in tre parti: Pis'mo mertveca [La lettera del defunto] Prestuplenie dvojnika [Il delitto del sosia] Smert' po radio [La morte via radio].
T. it.: Miss Mend/Le avventure di tre reporter; Sog.: dal romanzo Mess Mend ili Janki v Petrograde di Marietta Šaginian; Scen.: V. Sahnovskij, F. Ocep, B. Barnet; F.: Evgenij Alekseev; Scgf.: Vladimir Egorov; Int.: Natal'ja Glan (Miss Vivian Mend), Igor' Il'inskij (reporter Tom Hopkins), Vladimir Fogel' (reporter Fogel), Boris Barnet (reporter Barnet), Sergej Komarov (Čiče), Ivan Koval'-Samborskij (Arthur Storn), Mihail Rozen-Sanin (Gordon Storn, suo padre), Natal'ja Rozenel' (Elizabeth Storn), S. Gec (nipote di Miss Mend), Tat'jana Muhina (bambino di strada), Mihail Žarov (cameriere), P. Poltorackij, P. Repin, V. Ural'skij; Prod.: Mežrabpom-Rus'; Pri. Pro.: 26.10.1926
35mm. D.: 186'. Bn. Didascalie russe / Russian intertitles
Da: Cinémathèque Suisse
Accompagnamento al piano di Gabriel Thibaudeau
Il film doveva essere la trasposizione del romanzo poliziesco della Šaginjan, che, annunciato come opera dai vorticosi tempi cinematografici, era uscito a puntate in dieci numeri con le copertine di Aleksandr Rodčenko ottenendo un immediato successo. L'operazione aderiva all'auspicio degli ideologi bolscevichi di creare un «Pinkerton rosso» per raggiungere le masse attraverso l'esperienza delle produzioni seriali americane. Ma nel film, a parte lo spirito dinamico che bene si adattava al ritmo del montaggio del genere avventuroso, del testo originario rimase una vaga ispirazione a partire dal titolo, dove la parola d'ordine Mess Mend si trasformò nel nome dell'intrepida protagonista femminile. Presto l'indole flemmatica di Ocep lasciò campo libero alla natura appassionata di Barnet, il quale, passando da co-sceneggiatore al ruolo di assistente e di interprete, finì per prendere il timone della regia. Con gli ex compagni del «collettivo» Kulešov e la maschera comica di Il'inskij, tutta la sua attenzione sembra protesa a sperimentare la magia del cinema rendendo marginale l'elemento ideologico rappresentato dal complotto capitalista ai danni dell'Unione Sovietica. Il segno di Barnet è sempre più visibile. Nell'ultima parte della serie, il ritmo sostenuto dei momenti d'azione si allenta e lo sguardo della macchina da presa trova il modo di scrutare più a lungo i protagonisti. L'entrata in scena accanto al reporter Fogel' del besprizornik, il bambino di strada, è inaspettata quanto emozionante nell'evocare toni chapliniani, mentre il malvagio Čiče, sempre più lontano da un'ipotetica stilizzazione del nemico borghese, consumato dalla propria mente diabolica, va assumendo i tratti distorti dell'espressionismo tedesco.
Tariffe:
Numero posti: 144
Aria condizionata
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