Rétour au cinéma

Programmazione

QUELQUES REMARQUES SUR LA RÉALISATION ET LA PRODUCTION DU FILM "SAUVE QUI PEUT (LA VIE)" / SCÉNARIO DE "SAUVE QUI PEUT (LA VIE)" (1980, 20')
Godard parla di sovrimpressioni, ralenti e dissolvenze in un diario per immagini sull'ideazione di Si salvi chi può (la vita).

SAUVE QUI PEUT (LA VIE) (1980, 89')
Splendido ritorno di Godard al cinema narrativo. I percorsi di tre esistenze - il regista Godard (Jacques Dutronc), la sua amante (Nathalie Baye) e una prostituta (Huppert) – confrontate alle dinamiche di sfruttamento e violenza della società.

PASSION (1983, 89')
Il caos vorticoso e talvolta brutale della realtà (l'operaia Isabelle Huppert alle prese col padrone Michel Piccoli, l'attrice Hanna Schygulla e una giostra di altre figure) intorno ad un set lussuoso e solenne dove un regista polacco mette in scena dei tableaux vivants.

"PASSION", LE TRAVAIL ET L’AMOUR. INTRODUCTION À UN SCÉNARIO (TROISIÈME ÉTAT DU SCÉNARIO DU FILM "PASSION") (1981, 20')
Le prime prove di Passion, che inizialmente si doveva girare negli studi di Coppola e la fuga di Godard da Hollywood.

SCÉNARIO DU FILM «PASSION» (1982, 54')
Godard in moviola parla del film che sta missando: “Io volevo vedere la storia di Passion, c'erano degli elementi, ma bisognava vederli, per vedere se questo mondo poteva esistere”.

UNE BONNE A TOUT FAIRE (1981-2006, 8')
Le riprese di un 'tableau vivant' che riproduce un quadro di Georges de La Tour. Girato in USA negli studi di Coppola durante la preparazione di Passion e recentemente rimontato.

CHANGER D’IMAGE (CHANGEMENT O LETTRE À MA BIEN AIMÉE) (episodio della serie Le changement a plus d'un titre, 1982, 9')
Elezioni presidenziali del 1981: Godard, "come un resistente in territorio occupato”" denuncia l'onnipresenza della televisione e si mostra legato e torturato ad una sedia. “Un tecnico della televisione è un collaborazionista".

LETTRE À FREDDY BUACHE À PROPOS D’UN COURT-MÉTRAGE SUR LA VILLE DE LAUSANNE (1982, 11')
"Il procedimento cromatico allo stato puro: vi è l'alto e il basso, la Losanna blu, celeste, e la Losanna verde, terrestre, acquatica. (…) I colori sono diventati categorie quasi matematiche nelle quali la città riflette le proprie immagini e ne fa un problema" (Gilles Deleuze).

PRÉNOM CARMEN (1983, 85')
Una rapina, un vecchio zio un po’ suonato. Una donna e un uomo (e una pistola). I quartetti per archi di Beethoven. Le onde del mare. Una mano sul televisore sulle note di Ruby’s Arms (Tom Waits). Capolavoro.

SOIGNE TA DROITE (1987, 82')
Un cineasta simile all’idiota, al principe caro a Dostoevskij, interpretato dallo stesso Godard. Giochi di parole, calembour e allusioni. Qualcosa di molto prossimo ai film di Jerry Lewis. Le prove dei Rita Mitsouko.

PUISSANCE DE LA PAROLE (1988, 25')
Fare oscillare le immagini (effetto flicker). Un testo di Edgar Allan Poe e di James Cain (Il postino suona sempre due volte). Una committenza di France Telecom diventa un magnifico poema cosmologico.

DÉTECTIVE (1985, 99')
Un altro poliziesco “decostruito”. Pugili, boss della malavita, ispettori di polizia piuttosto comici. Piloti d’aereo e coppie in crisi. Il set è un grande albergo parigino. Padroni e servi: un tono da regle du jeu.

 

SOFT AN HARD – CONVERSATION BETWEEN TWO FRIENDS ON HARD SUBJECT (1986, 48')
Video commissionato da Channel 4, diretto da Godard e Anne-Marie Miéville. "Ulteriore esempio di cinema inteso come lavoro a due (lavoro + amore: amare lavorare, lavorare o adoperarsi per amare)" (Suzanne Liandrat-Guigues, Jean-Louis Leutrat.

MEETING W.A. (1986, 26')
Jean-Luc Godard meets Woody Allen. Due monologhi, più che un dialogo. "Si tratta di uno strano saggio video tentato dall’immagine fissa. Ne sono testimonianza i quadri di Hopper che si insinuano nel tessuto del film" (Thierry Jousse.

ARMIDE (episodio del film Aria, 1987, 12')
Godard lavora sull’aria di un’opera lirica, Armide di Jean-Baptiste Lully. Sposta la scena nel mondo contemporaneo: una palestra per culturisti. Saggio sul concetto di sguardo.

KING LEAR (1987, 95')
Film commissionato da Menahem Golan e Yoran Globus per la Cannon. Il contratto viene firmato su un tovagliolo, a Cannes. Budget di un milione di dollari. Shakespeare centrifugato, decentrato su lago Lemano.

CLOSED (1987, cinque clip da 30'' ciascuna)
Prima e seconda serie di clip pubblicitari per Marithé e François Girbaud. "Godard prende in giro il desiderio d’arte e di nobilitazione culturale dei suoi committenti. I quali non domandavano di meglio che farsi strapazzare dal maestro pagato a peso d’oro" (Jean-Marc Lalanne.
1) Oui / Non
2) Tulipes
3) Bouche
4) Fer à repasser
5) King Lear

LE DERNIER MOT (1988, 13')
Episodio della serie francese Les français vu par... commissionata dal quotidiano Le Figaro. Fine della guerra nell’alta Savoia. Una fucilazione. L’ultima sigaretta. Citazioni iconografiche (Beato Angelico).

PETITES NOTES À PROPOS DU FILM JE VUOS SALUT MARIE (1984, 25')
Work in progress, sorta di taccuino di lavorazione per Je vous salue, Marie. Prove d’attore (Myriem Rossel legge testi, sperimenta posture). Musica (Bach e Schumann), citazioni da Duras e Freud.

JE VOUS SALUE, MARIE (1984, 72')
Il mistero della natività secondo Godard. Le immagini in dettaglio del corpo gravido di Maria come paesaggi confrontati a splendide inquadrature della natura. Il film fu aspramente contestato da tutti i cattolici che non l'avevano visto, compreso il Papa, che recitò un rosario di riparazione (sic).

ON C'EST TOUS DÉFILÉ (1988, 13')
Sfilata di moda di Marithé e François Girbaud. "Questo breve video è uno dei saggi più esemplari tra quelli in cui Godard si è mosso contro le immagini, a partire da uno sfilare che è già , nella realtà" (Dominique Païni).

GRANDEUR ET DÉCADENCE D'UN PETIT COMMERCE DE CINÉMA (1986, 91')
Altra commissione per una serie televisiva (Sèrie noire). La storia della 'caduta' di una piccola società di produzione. "Meno di due anni dopo la morte di Truffaut, Godard realizza la sua Camera verde" (Joël Magny).