Les Histoire(s) du cinéma e dintorni

Programmazione

HISTOIRE(S) DU CINÉMA – 1A. TOUTRES LES HISTOIRES (1988, 50')
Dedicata a Marie Meerson e Monica Tegelar. Lo storico e i suoi strumenti di lavoro: una macchina da scrivere e una tavola di montaggio. Dire Hollywood (la fabbrica dei sogni). Le utopie sovietiche.

HISTOIRE(S) DU CINÉMA – 1B. UNE HISTOIRE SEULE (1988, 41')
In un tessuto di citazioni che vanno da Heidegger a Janis Joplin, Godard evoca la solitudine dello storico (se stesso), l'invenzione dei Lumière, la morte dell'immagine, la sua resurrezione e le fanciulle in fiore.

NOUVELLE VAGUE (1990, 90')
Incontro con Alain Delon, monumentale come un albero secolare. "Non fosse stato per Delon, non avrei potuto avere il tempo – cioè i soldi – per filmare un ruscello (...). Per vederlo ci vuole una star, una stella" (Jean- Luc Godard).

HISTOIRE(S) DU CINÉMA – 2A. SEUL LE CINÉMA (1994, 26')
Ciò che solo il cinema ha potuto. Una lunga conversazione tra Jean-Luc Godard e il critico Serge Daney. L’albatros di Baudelaire. Sovrimpressioni, strati di immagini. Citazioni: Welles, Rivette, Murnau...

HISTOIRE(S) DU CINÉMA – 2B. FATALE BEAUTE (1994, 27')
"Il cinema non è né un'arte né una tecnica: un mistero". Come la bellezza fatale delle dive: Ava Gardner, Lauren Bacall, Hedy Lamarr. Sabine Azéma interpreta un testo filosofico sulla bellezza.

LE RAPPORT DARTY (1989, 50')
I proprietari dei grandi magazzini Darty commissionano a Godard e Miéville un film inchiesta. Chi siamo? "Le rapport Darty somiglia più alla corrispondenza dei fratelli Marx con la Warner Bros., che non a un trattato di antropologia" (Thierry Jousse.

L’ENFANCE DE L’ART (episodio di How Are the Kids?, 1990, 9')
"Queste immagini di guerra, di donna e di infanzia sono letteralmente abitate da altre immagini di donne e bambini nella guerra, quelle di Paisà. (...) Rossellini è onnipresente in questo film veramente generoso" (Alain Bergala.

POUR THOMAS WAINGGAI (episodio della serie televisiva Contre l'oubli, 1991, 3')
Il film mostra André Rousselet (fondatore di Canal +) scrivere al presidente indonesiano Suharto per domandare la liberazione di Thomas Wainggai, le cui immagini dell’arresto scorrono in video.

PARISIENNE PEOPLE (1992, 35'')
Godard gran fumatore. Pubblicità per le sigarette Parisienne People. Piedi di persone che camminano o fanno lo slalom tra scatole di sigarette all’interno del metro di Parigi.

ALLEMAGNE 90 NEUF ZÉRO (1991, 62')
Dopo la caduta del muro di Berlino le spie occidentali non hanno più lavoro. Il vecchio Lemmy Caution lascia dunque la Germania Est. Il suo è un viaggio costellato e popolato da fantasmi. Capolavoro.

HISTOIRE(S) DU CINÉMA – 3A. LA MONNAIE DE L'ABSOLU (1995, 26')
Dedicato a Gianni Amico e James Agee. La guerra in Jugoslavia. La CNN e i lampi da Bagdad. Il cinema italiano del dopoguerra. La morte e i “campi”. Quello che il cinema non ha saputo evitare.

HISTOIRE(S) DU CINÉMA– 3B. UNE VAGUE NOUVELLE (1995, 26')
Godard rievoca la figura di Henri Langlois, fondatore della Cinémathèque française e la nascita della Nouvelle Vague: "Ciò che volevamo, era il diritto di filmare dei ragazzi e delle ragazze in un mondo reale".

DE L'ORIGINE DU XXI SIÈCLE (2000, 17')
Proiettato a Cannes nel 2000. Il novecento come secolo funestato da morte e guerre. Immagini di violenza, pornografia, ancora i campi di sterminio. Il corridoio percorso dal piccolo Danny in Shining.

HÉLAS POUR MOI (1993, 84')
Depardieu dopo Delon alla corte di JLG. Una variazione sul tema di Anfitrione. Depardieu divinità catapultata sulla terra (e nel film). Helas pour moi è un trattato sulla luce, sulla sua origine e la sua diffrazione.

LES ENFANTS JOUENT À LA RUSSIE (1993, 60')
Concepito come capitolo sul cinema russo da inserire all’interno delle Histoire(s). "Perché gli europei vogliono sempre invadere la Russia? Perché è una terra di finzione, e gli europei non sanno più cosa inventare" (Jean-Luc Godard.

JE VOUS SALUE, SARAJEVO (1993, 3')
"Due minuti folgoranti che risuonano come uno sparo, un bagliore nella notte" (Jean-Baptiste Morain). Anticipo di un passaggio che ritroveremo nel suo autoritratto a Dicembre. Storie di regole e di eccezioni.

2 x 50 ANS DE CINÉMA FRANÇAIS (1995, 50')
Un viaggio lungo la storia del cinema francese, in un dialogo con Michel Piccoli. Un contributo polemico al centenario della storia del cinema: cioè la commemorazione della prima proiezione a pagamento.

THE OLD PLACE (1998, 46')
Commissione del MOMA di New York. Glossa delle sue Histoire(s). "In The Old Place, la traversata della tripla storia del XX secolo, dell’arte e del cinema, diventa viaggio nelle stelle e il museo un planetario" (Cyril Neyrat).

MOMENTS CHOISIS DES HISTOIRE(S) (1999, 80')
Come afferma il titolo, si tratta della scelta di alcuni momenti estratti dal flusso convulso delle Histoire(s) du cinéma. Un compendio di storia del cinema. Una condensazione di colori, forme, suoni.

HISTOIRE(S) DU CINÉMA - 4A. LE CONTRÔLE DE L'UNIVERS (1998, 27')
Dedicato a Alfred Hitchcock, genio creatore e tycoon hollywoodiano, che ebbe il potere di dominare il mondo: “è il solo poeta maledetto che abbia avuto successo”.

HISTOIRE(S) DU CINEMA - 4B. LES SIGNES PARMI NOUS (1998, 38')
Epilogo delle Histoire(s): i segni - senza spiegazione - sono quelli disseminati dal cinema. Godard ritorna sul ruolo dell'artista e sul proprio caso, identificandosi con un personaggio di Borges.

ADIEU AU TNS (1996)
Dopo il fallimento di un progetto per il TNS (Théatre National di Strasburgo), Godard filma se stesso mentre legge una sua poesia che è anche un amaro commiato. Inedito.

PLUS OH! (1996, 4')
Un videoclip in forma di requiem dedicato da France Gall a Michel Berger, quattro anni dopo la sua morte.

FOR EVER MOZART (1996, 84')
La guerra etnica dell'ex Jugoslavia secondo Godard, che ne evoca gli orrori in uno scenario svizzero, in parallelo al set di un film: “"a guerra è una cosa semplice, è far entrare un pezzo di ferro in un pezzo di carne".

JLG/JLG. AUTOPORTRAIT DE DÉCEMBRE (1994, 56')
Autoritratto di Godard come eremita nella sua casa di Rolle, tra luci malinconiche, fantasmi del cinema del passato, visioni del paesaggio d'inverno e sequenze autoironiche e burlesche.