Le 'Coppie di fatto' del cinema: quattro film al Lumière

Nuovo appuntamento con il programma di ‘Coppie di fatto. Relazioni tra i film della storia del cinema’, che prosegue il suo percorso con l’analisi dei Linguaggi (dopo aver affrontato i Mestieri e i Generi del cinema nelle scorse stagioni).
Quattro i film in programma tra lunedì 2 e martedì 3 marzo, così accoppiati: per il tema ‘Hollywood’ vedremo Sangue e Arena, film muto diretto nel 1922 da Fred Niblo (la proiezione sarà accompagnata al pianoforte da Marco Dalpane), e Le iene di Quentin Tarantino (lunedì 2 marzo, ore 18 e 20.15, Cinema Lumière); per il tema ‘Lo spazio’, saranno invece abbinati Tempi moderni di Charles Chaplin e Dogville di Lars von Trier (martedì 3 marzo, ore 20 e 22.15, Cinema Lumière).

‘Coppie di fatto. Relazioni tra i film della storia del cinema’ è una rassegna promossa da Fronte del Pubblico – Comitato Regionale di Coordinamento per le attività cinematografiche in Emilia-Romagna, coordinato dalla Cineteca di Bologna con il sostegno della Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura. Sponsor: Hera.

Coppie di fatto. I linguaggi: Hollywood
Lunedì 2 marzo, Cinema Lumière
Ore 18
SANGUE E ARENA (Blood and Sand, USA/1922) di Fred Niblo
Verso l’età dell’oro, Hollywood celebra una superba messinscena dell’ambiguità. Valentino è il divo che appassiona le folle, ma la sua sessualità è discussa. Sullo sfondo di un’elegante Siviglia Paramount, il torero si veste con movenze da ballerino, affonda nell’abbraccio d’un compagno di corride che muore, spavaldo affronta l’arena, a vincerlo è solo la corruzione operata da un malsano principio femminile. Hollywood ‘prima dei codici’ tutto ammette, purché nell’ellissi e nell’enfasi: la vita è sangue sulla sabbia e sabbia sul sangue.
Versione originale sottotitoli italiani
Accompagnamento musicale al piano di Marco Dalpane
Ore 20.15
LE IENE (Reservoir Dogs, USA/1992) di Quentin Tarantino
"Settant’anni dopo, l’arena è diventata direttamente un macello, e a darsi in pasto allo spettacolo non sono tori ma solo gli uomini, nella loro insaziabile coazione a uccidere" (Michele Fadda). Anche qui un teatro dell’azione quanto mai stilizzato, dove però la violenza irrompe, sfigura, sbrana. I personaggi esibiscono uno smalto divistico di giacche nere e occhiali da sole, ma non hanno più diritto a un nome. Li osserviamo rapiti, nell’attesa che tutti ammazzino tutti, mentre nelle orecchie ci rimbomba il loro irresistibile vaniloquio.

Coppie di fatto. I linguaggi: lo spazio
Martedì 3 marzo, Cinema Lumière
Ore 20
TEMPI MODERNI (Modern Times, USA/1936) di Charlie Chaplin
Charlot affronta gli spazi concreti della modernità: nastri continui su cui scorrono bulloni, pareti tappezzate d’ingranaggi, piazze aperte dove si consumano rivolte, piattaforme di esposizioni commerciali spalancate sul vuoto, e senza balaustra. Lui s’insinua, sguscia, pattina, inceppa, sabota, rischia di soccombere ma infine fugge, con la ragazza, verso un orizzonte. Il giro a vuoto è ridiventato traiettoria, pur senza destinazione conosciuta; e Chaplin ha costruito uno spazio comico, immaginario e cinematografico assolutamente moderno.
Versione originale sottotitoli italiani
Ore 22.15
DOGVILLE (Danimarca-GB-Francia-Germania-Olanda/2003) di Lars von Trier
Oltre il Dogma, Von Trier immagina una specie di sacra rappresentazione mélo: Nicole Kidman è bella, buona, misteriosa, vessata, violentata e sacrificata dai potenti e dai cattivi. Tutto accade nella piccola città americana di Dogville, dove le strade e le case sono solo tracce bianche sul praticabile d’un set. L’autore fa qualcosa di bizzarro e brechtiano; ma il costrutto drammatico, come le case di Dogville, resta senza fondamenta.

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