The Look
Sog.: Angelina Maccarone; F.: Bernd Meiners, Judith Kaufmann; Mo.: Bettina Bohler; Mu.: Jakob Hansonis, Alex de Silva; Su.: Pascal Capitolin, Ulla Kö, Carsten Windt; Int.: Charlotte Rampling (se stessa), Peter Lindebergh, Paul Auster, Barnaby Southcombe, Juergen Teller, Frederick Seidel, Franckie Diago, Anthony Palliser, Cynthia Fleury, Joy Fleury; Prod.: Prounen Film; Pri. Pro.: 16.05.2011
video D.: 95’ Col. Versione inglese con sottotitoli francesi / English version with French subtitles
Produzione: Les Films d’Ici
già autrice di film come Unveiled e Vivere, incentrati anch'essi su figure di protagoniste forti, definisce questo lavoro "un autoritratto attraverso gli altri" e lascia che Charlotte Rampling parli di una serie di argomenti, dall'età al desiderio e alla morte, con amici artisti come Peter Lindbergh e Paul Auster. Povero di dettagli biografici, il documentario sceglie invece di investigare l'affascinante personalità dell'attrice. Questo sarebbe un film perfetto per aprire una retrospettiva in una cineteca e potrebbe avere un discreto ritorno come opera di nicchia, anche se non ha gli elementi per un successo strepitoso sul grande schermo. Il segmento iniziale, "Exposure", nel quale la Rampling discute di esposizione con Lindbergh, è il più convincente dei capitoli, un mini-ritratto che mette in luce non solo l'attrice e il suo rapporto con il suo mestiere, il suo aspetto fisico e l'obiettivo fotografico, ma anche il fotografo e la giocosa amicizia che li lega. In un momento di spontaneità la Rampling fa posare Lindbergh per scattargli delle foto, cosa che apparentemente non gli è mai successa. Come volevasi dimostrare, la diva sessantacinquenne non solo si rivela una buona fotografa dilettante ma mette in luce anche il suo carattere assertivo. Nessuno degli altri capitoli si rivela all'altezza del primo. Vengono esplorati otto temi, in conversazioni a tu per tu che si svolgono tra New York, Parigi e l'Inghilterra. Tra gli argomenti ci
sono l'età ("Age") con il romanziere Paul Auster; i tabù ("Taboo") con il fotografo tedesco Juergen Teller, con il quale nel 2005 ha realizzato l'audace libro di fotografie Louis XV; e il desiderio ("Desire") con lo scenografo Franckie Diago, con il quale ha lavorato nel film di Laurent Cantet sul turismo sessuale Vers le sud. Nel segmento con il poeta Frederick Seidel intitolato "Demons", l'interlocutore sembra contrario ad apparire sullo schermo ma recita fuori campo una poesia in versione originale, mentre scorrono le immagini della sola Rampling. Come in Michel Petrucciani di Michael Radford, anch'esso proiettato quest'anno sulla Croisette, Angelina Maccarone si rifiuta di identificare le persone che conversano con la Rampling, il che rende difficile capire immediatamente il loro rapporto con l'attrice. Nel capitolo intitolato "Resonance" la Rampling si trova in compagnia del regista e attore Barnaby Southcombe, ma chi non conosca l'albero genealogico di Southcombe non può capire che si tratta del figlio dell'attrice (il suo film I, Anna, interpretato dalla Rampling, è attualmente in post-produzione). [...] Bisogna riconoscere alla Maccarone il merito di aver voluto ritrarre la personalità dell'attrice più che produrre un'esplicita biografia in senso tradizionale. Resta il fatto che qualche informazione aggiuntiva sul contesto avrebbe resto il film molto più accessibile. Il documentario è cosparso di estratti dai film più famosi dell'attrice, tra cui La caduta degli dei, Il portiere di notte, Georgy Girl e Stardust Memories: se sono utili a ricordare allo spettatore l'ampiezza del talento di Charlotte Rampling (e la sua insolita bellezza nello scorrere degli anni), non sempre si adattano al contesto nel quale vengono mostrati.
(Boyd Van Hoeij, "Variety", 19 maggio 2011)