Venerdì 4 luglio 201418.30
Cinema Lumière - Sala Scorsese

BRAND X

(USA/1969) R.: Wynn Chamberlain. D.: 86'. V. inglese


Sog. e Scen.: Wynn Chamberlain. F.: John Harnish. M.: Wynn Chamberlain, John Harnish, Mike Misch. Mus.: Ken Lauber. Int.: Taylor Mead, Sally Kirkland, Frank Cavestani, Tally Brown, Ultra Violet; Abbie Hoffman, Candy Darling, Sam Shepard, Madalyn LLoyd, Sam Ridge, Joy Bang, Jim Huff, Susan Baumgartner, John Long, Jim Maya. Prod.: Wynn Chamberlain. DCP. D.: 87'. Col. Versione inglese con sottotitoli italiani / English version with Italian subtitles Da: Fondazione Cineteca di Bologna
Restaurato nel 2014 da Fondazione Cineteca di Bologna presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata a partire da una copia positiva 16mm e da una colonna ottica 16mm di proprietà del regista / Restored in 2014 by Fondazione Cineteca di Bologna at L'Immagine Ritrovata laboratory from a 16mm positive print and a 16mm optical negative soundtrack owned by the director


Introduce Sam Chamberlain, figlio del regista

Wynn Chamberlain era un artista di successo della New York degli anni Sessanta. Viveva e lavorava al 222 di Bowery ed era amico di Andy Warhol, Willem de Kooning, Larry Rivers, William Burroughs, Brion Gysin, Frank O'Hara e Jonas Mekas. Nel 1969 scrisse e diresse l'innovativo Brand X (uscito nel maggio del 1970) interpretato da Taylor Mead e amato da Marcel Duchamp, che andò a vederlo più volte all'Elgin Theater di New York. Nel 1971 Chamberlain andò in India, dove visse per vent'anni. Nel 1997 si è trasferito in Marocco, a Marrakech. Taylor Mead, poeta, artista e attore americano, è apparso in più di venti film sperimentali di Andy Warhol, Jack Smith e Ron Rice ed è una figura nota e amatissima della scena artistica newyorkese.


Brand X
usa la banalità della programmazione televisiva come cornice per esporre e ridicolizzare la politica e i tabù dell'epoca. È un film sovversivo nel suo minare e smontare la tv generalista fino a metterne in dubbio la razionalità e l'attendibilità. Oggi, quando ci si appresta a guardare Brand X, è importante ricordare che il film fu realizzato sei mesi dopo gli omicidi di Martin Luther King e Robert F. Kennedy. Richard Nixon era appena diventato presidente degli Stati Uniti, e due settimane dopo la prima newyorkese di Brand X si svolsero i fatti dell'Università dell'Ohio, dove la Guardia Nazionale nel giro di soli 13 secondi sparò 67 colpi su un gruppo disarmato di studenti che protestavano contro l'invasione statunitense della Cambogia. Quattro studenti morirono, nove restarono paralizzati per sempre e molti rimasero feriti. Il biennio 1968-69 fu un periodo disastroso, tanto che Lil Picard, che era sopravvissuta alla catastrofe tedesca degli anni Trenta, sulla rivista "inter/VIEW" paragonò quegli anni agli ultimi giorni della Repubblica di Weimar, quelli che precedettero l'avvento di Hitler, e ricordò il primo verso di una poesia scritta negli anni Trenta dal celebre drammaturgo Bertolt Brecht: "Davvero vivo in tempi bui". Picard, commentando Brand X nel 1970, predisse che "Questo film potrà un giorno diventare una commedia brechtiana della verità, metafora profetica delle tante cose che presto vivremo in America". E così fu. Come la libertà di Weimar fu seguita dalla repressione nazista, il desiderio di verità e giustizia negli Stati Uniti alimentò il Festival di Woodstock, i Sette di Chicago, le Pantere Nere e tanti altri gruppi rivoluzionari che inevitabilmente cedettero il passo a una tendenza reazionaria, la quale iniziò con Nixon, fu normalizzata da Gerald Ford, venne resa attraente da Ronald Reagan e raggiunse un'intensità inusitata con gli attacchi alla Costituzione degli Stati Uniti e ad altre istituzioni condotti da George W. Bush. In Brand X, però, si ride. Per citare Abraham Lincoln, "Con la terribile pressione che abbiamo su di noi notte e giorno, se non ridessi morirei". Ci si può scagliare con veemenza contro i potenti che si proclamano padroni del mondo, ma ridere di loro come fa Brand X suscita sollievo e gratitudine. Ridere dei malefici dei potenti, però, può essere pericoloso. Brand X fu ostracizzato proprio perché era il primo a farlo.

Wynn Chamberlain

 

Wynn Chamberlain was a successful artist in New York in the 1960's. He lived and worked at 222 Bowery and was friends with Andy Warhol, Willem de Kooning, Larry Rivers, William Burroughs, Brion Gysin, Frank O'Hara and Jonas Mekas. In 1969 he wrote and directed the ground-breaking film Brand X (released in May 1970) starring Taylor Mead, also attended constantly by Marcel Duchamp when it showed at the Elgin Theater in New York. In 1971 he went to India, and lived there for twenty years. In 1997 he moved to Marrakech, Morocco. Taylor Mead is an American poet, artist and actor who has appeared in more than twenty underground films by Andy Warhol, Jack Smith and Ron Rice. He is known as a beloved icon of the downtown New York art scene.

Brand X uses simplistic television programming as a frame to expose and ridicule the politics and taboos of the day. Brand X is subversive in that it undermines and deconstructs broadcast TV so that your belief in its rationality is seriously challenged. When viewing Brand X now, it is important to recall that six months before production of this picture began, Martin Luther King and Robert F. Kennedy had both been murdered, Richard Nixon had just been sworn in as President of the United States, and two weeks before Brand X opened in New York, at a University in Ohio the National Guard over a period of 13 seconds fired 67 rounds of ammunition into an unarmed group of students protesting the U.S. invasion of Cambodia. Four students were killed, nine were permanently paralyzed and many injured. 1968-69 was historically a disastrous period. So terrible that Lil Picard an exiled survivor of the German disaster of the 1930's writing in "inter/VIEW" magazine compared it to the last days of the Weimar Republic in Germany immediately before Hitler and his gang took power and she recalled a poem written by the famous dramatist Bertolt Brecht in 1932 whose first line reads, "Really we are Living in Disastrous Times". Picard, writing about Brand X in 1970, went on to predict that, "It could well be this film will in time become a Brechtian Truth Comedy, a prophetic metaphor for many of the things we would soon be experiencing in American life". And so it was. Just as the freedom of the Weimar Republic in Germany brought on the repressions of the Nazi party, so did the desire for justice and freedom in the United States nurture the Wood-stock Festival, the antics of The Chicago Seven, the Black Panthers and countless other revolutionary groups which inevitably gave way to a new recidivist movement that began with Nixon, was bowdlerized by Gerald Ford, glamorized by Ronald Reagan and carried to unprecedented levels of attacks on the Constitution of the United States and other public institutions by George W Bush. At Brand X, however, people are laughing. Abraham Lincoln is quoted as saying, "With the fearful strain that is upon us night and day, if I did not laugh, I should die". You can rant and rave at the powerful who openly proclaim they are the rulers of the world, but to laugh at them as Brand X does causes one to catch one's breath and laugh in relief that someone has done it at last. To laugh at the voodoo of powerful ogres, however, can be dangerous. Brand X was blackballed and shut down because it was among the first to do so.

Wynn Chamberlain

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
L'evento è parte di:
Il Cinema Ritrovato
  Ritrovati&Restaurati
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 144
Aria condizionata
Accesso e servizi per disabili
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