Venerdì 4 luglio 201417.45
Cinema Arlecchino

MATRIMONIO ALL'ITALIANA

(Marriage Italian Style, Italia/1964) R.: Vittorio De Sica. D.: 102'. V. italiana. Digitale

T. int . Marriage Italian Style. Sog.: dal testo teatrale omonimo di Eduardo De Filippo. Scen.: Renato Castellani, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Tonino Guerra. F.: Roberto Gerardi. M.: Adriana Novelli. Scgf.: Carlo Egidi. Cos.: Piero Tosi. Mus.: Armando Trovajoli. Int.: Sophia Loren (Filumena Marturano), Marcello Mastroianni (Domenico Soriano), Aldo Puglisi (Alfredo), Tecla Scarano (Rosalia), Generoso Cortini (Michele), Vito Morriconi (Riccardo), Gianni Ridolfi (Umberto), Marilù Tolo (Diana). Prod.: Carlo Ponti per Compagnia Cinematografica Champion, Les Films Concordia DCP. D.: 102'. Col. Versione italiana con sottotitoli inglesi / Italian version with English subtitles
Restaurato nel 2014 da Fondazione Cineteca di Bologna e Technicolor Foundation for Cinema Heritage con il contributo di Memory Cinema, presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata / Restored in 2014 by Fondazione Cineteca di Bologna and Technicolor Foundation for Cinema Heritage in collaboration with Surf Film and with contribution from Memory Cinema, at L'Immagine Ritrovata laboratory



Introduce Emi De Sica, figlia del regista


Il restauro integrale a risoluzione 4K si è basato su un interpositivo 35mm stampato nel 1964 direttamente dal negativo camera, che sfortunatamente è andato perduto. Questo interpositivo di seconda generazione è stato trovato presso il gruppo Éclair, depositato per conto di Studio Canal, e si è rivelato il migliore elemento disponibile su cui basare il processo di restauro. Rispetto ai restauri e alle ristampe precedenti, la scoperta di questo nuovo elemento ha permesso di guadagnare una genera zione, perché fino a oggi tutti i restauri si erano basati sull'unico elemento di conservazione disponibile in Italia: un internegativo di proprietà della Surf Film. La fase di correzione del colore ha beneficiato della preziosa super visione di Ennio Guarnieri, che non solo aveva collaborato con l'operatore Roberto Gerardi ma fu a sua volta di rettore della fotografia di alcuni film di Vittorio De Sica, come Il giardino dei Finzi Contini.

Davide Pozzi e Elena Tammaccaro


Nel 1964 De Sica torna a Napoli per girare un film tratto dall'opera più celebre di Eduardo De Filippo, la sua "creatura più cara", già molto rappresentata in giro per il mondo (a Parigi da Valentine Tessier, a New York da Katy Jurado) - per non dire delle migliaia di repliche sui palcoscenici italiani, protagoniste prima una leggendaria Titina, sorella di Eduardo, poi Regina Bianchi. Preferisce tuttavia (o non può, o non osa) non intitolare il film Filumena Marturano. Del resto, Eduardo viene interpellato per la sceneggiatura, ma subito sparisce; all'opera si accinge una pattuglia dei soliti noti che hanno dato gloria al recente cinema italiano, e che rimodulano i tre atti della commedia in una scansione di flash-back. Il titolo scelto è appunto Matrimonio all'italiana: ammicca, si traduce bene, ribilancia il peso dei divi. Sophia e Marcello sono all'apogeo della carriera, in un turbinio di Oscar e glamour, freschi della scena di spogliarello che lo stesso De Sica ha orchestrato per loro in Ieri, oggi e domani. Anche sui manifesti di Matrimonio all'italiana, non a caso, Sophia ride spavalda e in negligé. La sfida evidente è trasformare questa Loren, spettacolare e trentenne, nella consumata e drammatica Filumena. Per Mastroianni è più semplice: reinventa Domenico Soriano in chiave di gaglioffo amabile, galleggia da par suo sulla capacità di seduzione che in Eduardo era solo presunta o già se polta. In un solo momento è davvero sordido. Ammette Filumena nella propria casa, e brutalmente le fa capire che è solo per far da serva alla vecchia madre, fino alle incombenze più umili. Lei accetta: senza rassegnazione, con scherno amaro verso sé stessa e l'uomo da cui non può staccarsi. Sophia Loren è lì, la bellezza comunque imprescindibile, ma è come se il suo corpo assorbisse lo squallore di queste stanze, la loro muffa, il loro odore. Rende tutto palpabile, e si guadagna il diritto a essere Filumena Marturano, alla commedia dell'amore umiliato e della maternità scaltra, ai "figglie nun se pàvano" e a tutto il resto. Bel lavoro d'attrice, di direzione d'attrice e di scenografia. I set di Carlo Egidi sono tra le cose più pregevoli del film, gli ambienti del dopoguerra piccolo-borghese di Eduardo diventano interni fatiscenti, cavernosi, percorsi da un senso di disfacimento. Intorno, Napoli aggiornata al 1964 appare un luogo estraneo e involgarito: e infatti qua e là si canticchiano distrattamente le strofe nostalgiche di Munasterio 'e Santa Chiara ("penz' a Napule cum'e ra..."). Alla fine troviamo i due alle falde del Vesuvio, in un paesaggio grigio, in una scena che ha non poco di assurdo: due vecchi amanti, che hanno avuto tutta la vita per disgustarsi a vicenda, cedono a un improvviso quanto improbabile riaccendersi del desiderio. Eppure in questo incongruo avvinghiarsi, così smaccatamente italian-international style (Carlo Ponti produce e sorveglia), De Sica, che è artista grande non meno che lucido uomo di spettacolo, fa esplodere il senso delle eduardiane "vite scaraventate l'una contro l'altra".

Paola Cristalli

 

The total 4K restoration started from a 35mm intermediate printed in 1964 directly from the camera negative, which unfortunately was lost. This sec ond generation intermediate was found in France at Éclair Group deposited on behalf of Studio Canal. It was the best available element to undertake the resto ration process. Compared to the previous reprints and restorations, the discovery of this new element gained a whole pho tographic generation, because up until today all restorations had started from the only preservation element available in Italy: an internegative, property of Surf Film. The color correction phase has enjoyed the precious supervision of Ennio Guarnieri, who was not just an apprentice of the film's cinematographer, Roberto Gherardi, but also the cinema tographer himself of some films directed by Vittorio De Sica, as for example, The Garden of Finzi-Continis.

Davide Pozzi e Elena Tammaccaro

 

In 1964 De Sica comes back to Naples to shoot a film adaptation of Eduardo De Filippo's most well-known work, his "dearest creature", that had been on stage around the world (in Paris with Valen tine Tessier, in New York with Katy Ju rado) - not to mention the thousands of performances in Italy, with leading la dies like the legendary Titina, Eduardo's sister, and later Regina Bianchi. He pre fers not (or he does not dare) to call the film Filumena Marturano. Eduardo has been contacted for the screenplay but disappears quite soon; a troop of names that had recently made the glory of Italian cinema gets onto the project and re-shapes the three-act comedy into a series of flash-backs. The title chosen is Matrimonio all'italiana, which has its virtues: it is cheeky, it translates well, and it balances the weight of the two stars. Sophia and Marcello are at the height of their careers, in a whirl of Oscars and glamour, fresh from the striptease scene that De Sica himself has just orchestrated for them in Ieri, oggi e domani. It is not by chance that the posters of Matrimonio all'italiana feature a smiling, imperious Sophia dressed in a negligee. The obvious challenge is transforming a spectacular and thirty-year-old Loren into the worn-out and dramatic Filumena. Things are simpler for Mastroianni: he reinvents Domenico Soriano as a lovable rascal floating along, as only he could, on his power of seduction, which in Eduardo's pièce was only alleged, or buried in the past. There is only one moment in which Domenico is truly sordid. He allows Filumena in his home and cruelly lets her know that she is there only to serve his old mother, down to the most menial tasks. She accepts: without resignation, wrily mocking herself and the man she cannot separate herself from. Sophia Loren stands there with her unavoidable beauty, but her body seems to absorb the squalor, the mold and the odor of the rooms. She makes it all palpable, and here she earns her right to be Filumena Marturano, the right to the comedy of denigrated love and shrewd motherhood, to the celebrated line"you don't pay for children" and all the rest. A great work of acting, actress directing and art direction. Carlo Egidi's sets are one of the finest qualities of the film; Eduardo's post-war middle-class settings are turned into dilapidated, cavernous interiors. Naples updated to 1964 seems a foreign and slightly coarse place: in fact, here and there someone distract edly sings the nostalgic lyrics of Munasterio 'e Santa Chiara ("penz' a Napule cum'era...", "think of how Naples used to be"). At the end we find the two characters on the slopes of Vesuvius, in a gray landscape, in a scene that is more than just a little absurd: two old lovers, who have had an entire life to grow a mutual disgust, give into a sudden and unlikely burst of desire. And yet in their clinging, in this incongruos love scene so blatantly Italian-international style (Carlo Ponti producing and supervising), De Sica, a great artist as much as an experienced showman, detonates the meaning of Eduardo's "lives hurled against each other."

Paola Cristalli

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
L'evento è parte di:
Il Cinema Ritrovato
  Ritrovati&Restaurati
Dettagli sul luogo:
via delle Lame, 57
Numero posti: 450
Aria condizionata
Accesso disabili
Tel. 051 522285