Mercoledì 2 luglio 201418.15
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni

ADDIO GIOVINEZZA

(Italia/1918) R.: Augusto Genina. D.: 75'. Did. italiane. Digitale

Sog.: dall'omonima commedia di Sandro Camasio e Nino Oxilia. Scen.: Augusto Genina. F.: Giovanni Tomatis. Int.: Maria Jacobini (Dorina), Lido Manetti (Mario), Elena Makowska (Elena), Ruggero Capodaglio (Leone), Antonio Monti (padre di Mario), Augusto Genina (uno studente). Prod.: Itala Film, Torino. 35mm. L.: 1578 m. D.: 77' a 18 f/s. Bn. Didascalie italiane con sottotitoli inglesi / Italian intertitles with English subtitles
Da: Museo Nazionale del Cinema di Torino e Fondazione Cineteca di Bologna
Restaurato nel 2014 da / Restored in 2014 by Fondazione Cineteca di Bologna e Museo Nazionale del Cinema di Torino in collaborazione con / in collaboration with National Film Center di Tokyo. Il restauro è stato realizzato presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata a partire da due controtipi negativi stampati dallo stesso positivo nitrato, lacunoso e con importante decadimento, conservato dal National Film Center. La ricostruzione delle didascalie si è basata sulla documentazione d'epoca conservata dal Museo Nazionale del Cinema / The film was restored at the laboratory L'Immagine Ritrovata using two duplicate negatives printed from the same incomplete and decayed nitrate print kept at the National Film Center. The intertitles' reconstruction is based on period documents kept at the Museo Nazionale del Cinema


Introducono Akira Tochigi (National Film Center - The National Museum of Modern Art, Tokyo), Claudia Gianetto (Museo del Cinema di Torino) e Gian Luca Farinelli


Il tragitto del film Addio giovinezza, dalla sua partenza (la prima uscita italiana, nel 1918) fino al suo ritorno in Italia (qui al Cinema Ritrovato a Bologna, nel 2014, in un restauro digitale), è allo stesso tempo incredibile ed esemplare della sorte di tanti film del passato. Mentre in Europa tutte le copie e anche il negativo camera di Addio giovinezza andavano perdute, una copia arrivò, probabilmente nei primi anni Venti, nella collezione di Tomjiro Komiya (1897-1975), ristoratore di Tokyo, e grande appassionato del cinema europeo degli anni Dieci. Questo unico positivo nitrato d'epoca, con le imbibizioni originali, venne però rubato. Per non farsi scoprire, il ladro mise nelle scatole un duplicato in bianco e nero. Tutto questo succedeva intorno al 1950 o ancora prima. Nel 1988 la Komiya Collection è arrivata all'archivio nazionale giapponese, il National Film Center, dove è diventata oggetto di un grande progetto di ricerca, identificazione e restauro sotto la direzione dello studioso Hiroshi Komatsu. Grazie al National Film Center, in precedenti edizioni del Cinema Ritrovato abbiamo potuto mostrare rarissimi film italiani e francesi provenienti da questa collezione meravigliosa. Quest'anno abbiamo la fortuna di presentare il restauro di Addio giovinezza, realizzato in coproduzione tra il National Film Center, il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la Fondazione Cineteca di Bologna. L'unica copia di Addio giovinezza che abbiamo avuto a disposizione per il restauro era un duplicato di seconda generazione, di non eccelsa qualità fotografica e privo di didascalie e imbibizioni. Dell'originale sparito non si sa nulla: si può dunque sperare tutto. I nostri ringraziamenti vanno ai colleghi giapponesi del National Film Center, Hisashi Okajima e Akira Tochigi, e a Hiroshi Komatsu dell'Università di Waseda.

Gian Luca Farinelli


La commedia di Camasio e Oxilia conobbe una lunga serie di repliche teatrali e dal 1915, nella versione musicale di Giuseppe Pietri, divenne un'apprezzata operetta del repertorio italiano. Delle riduzioni cinematografiche, sino al ritrovamento in Giappone di questa versione del 1918, risultavano sopravvissute la versione del 1927 diretta da Genina (con Carmen Boni ed Elena Sangro) e quella del 1940 diretta da Poggioli (con Maria Denis e Clara Calamai). È ancora considerata perduta la prima riduzione del 1913 della Itala Film diretta da Camasio, stroncato dalla malattia poco prima dell'uscita del film. Un destino infausto che avvolse anche il secondo progetto produttivo della casa torinese. Oxilia, che avrebbe dovuto dirigere il film, cadde durante la ritirata di Caporetto e venne sostituito da Genina. La Jacobini, compagna nella vita di Oxilia, accettò d'interpretare il film - una Dorina delicata, incantevole e struggente - affiancata dalla Makowska, femme fatale fasciata in abiti favolosi. La vicenda si cala in una Torino sospesa tra la goliardia della vita studentesca, la semplicità gioiosa del piccolo mondo delle sartine e l'attrazione dell'alta società. Su questo sfondo atemporale di amori appassionati ed evasioni la fine dei corsi universitari chiude la fugace stagione della gioventù, mentre la guerra ha già scavato un solco profondo nella storia d'inizio Novecento. Il film - accolto da una critica in contrasto, amato dal pubblico - è un omaggio alla leggerezza e alla malinconia, poiché come scrive Erich Maria Remarque: "Non può essere del tutto scomparsa quella tenerezza che ci turbava il sangue, quell'incertezza, quell'inquietudine di ciò che doveva giungere, i mille volti dell'avvenire, la melodia dei sogni e dei libri, il fruscio lontano, il presentimento della donna: non può essere scomparso tutto questo sotto il fuoco tambureggiante, nella disperazione, nei bordelli di truppa".

Claudia Gianetto



The journey made by the film
Addio giovinezza, from its departure (its first Italian release in 1918) to its return in Italy (here at Il Cinema Ritrovato in Bologna in 2014, in a digital restoration), is at once incredible and representative of the fate of so many pictures from the past. While in Europe all prints and even the camera negative of Addio giovinezza were lost, a copy found its way, most likely in the 1920s, into the collection of Tomjiro Komiya (18971975), a restaurateur in Tokyo and a great fan of European cinema from the 1910s. This unique nitrate print with the original tinting was then stolen. The thief covered his tracks by leaving behind a black and white duplicate. All of this happened around 1950 or earlier. In 1988, the Komiya Collection fell into the hands of the national Japanese archive, the National Film Center, where it became the subject of a research, identification and restoration project led by film historian Hiroshi Komatsu. Thanks to the National Film Center we have been able to show extremely rare Italian and French films from this marvelous collection at previous editions of Il Cinema Ritrovato. This year we have the great fortune of presenting the restoration of Addio giovinezza, co-produced by National Film Center, Museo Nazionale del Cinema in Torino and Fondazione Cineteca di Bologna. The only print of Addio giovinezza we were able to work with for the restoration was a second generation duplicate that lacked outstanding photographic quality, intertitles and tinting. There is no news of the missing original print, so not all hope is lost. We would like to thank our Japanese colleagues at the National Film Center, Hisashi Okajima and Akira Tochigi, and Hiroshi Komatsu of Waseda University.

Gian Luca Farinelli


Camasio and Oxilia's comedy experienced a long season of repeat performances, and as of 1915, the musical version by Giuseppe Pietri became a beloved operetta of the Italian repertoire. As for its film adaptations, the only known surviving versions were the one directed by Genina in 1927 (with Carmen Boni and Elena Sangro) and the one directed by Poggioli in 1940 (with Maria Denis and Clara Calamai) until the discovery of this 1918 copy in Japan. The first film made from the play in 1913 for Itala Film and directed by Camasio - whose life abruptly ended prior to the film's release - is still considered lost. The director's unfortunate fate repeated itself with the Turin production company's second version of the same film. Oxilia, who should have directed the film, fell during the retreat from Caporetto and was substituted by Genina. Jacobini, Oxilia's partner in real life, accepted a role in the film - a delicate, charming and tender Dorina - flanked by Makowska, the
femme fatale dressed in fabulous clothes. The story takes place in a Turin of joyful student life, the cheerful simplicity of the small world of seamstresses and the allure of high society. Against this timeless backdrop of exciting love and escape the end of university classes terminates the fleeting season of youth while the war has already impressed its deep mark in early 20th-century history. The film - received by clashing critics, loved by audiences - was a tribute to lightness and melancholy, just as Erich Maria Remarque writes: "It cannot be that it has gone, the yearning that made our blood unquiet, the unknown, the perplexing, the oncoming things, the thousand faces of the future, the melodies from dreams and from books, the whispers and divinations of women; it cannot be that this has vanished in bombardment, in despair, in brothels".

Claudia Gianetto


A seguire
BENTORNATO, ADDIO GIOVINEZZA
Incontri sul restauro cinematografico Film Restoration / FIAF Summer School
Claudia Gianetto e Stella Dagna, Davide Pozzi e Silvia Spadotto (L'Immagine Ritrovata), Akira Tochigi, Hiroshi Komatsu (Waseda University), e Mariann Lewinsky

Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 174
Aria Condizionata
Accesso e servizi per disabili
Il nostro cinema aderisce al circuito CinemAmico: è possibile utilizzare l’applicazione MovieReading® per i film di cui è prevista audiodescrizione e/o sottotitolazione sull'applicazione.
Tel. 051 2195311