GAI DIMANCHE / SOIGNE TON GAUCHE / L’ÉCOLE DES FACTEURS / COURS DU SOIR / DÉGUSTATION MAISON

Introducono Jerôme Deschamps e Philippe Gigot (Les films de mon oncle)

 

I cortometraggi di Jacques Tati sono stati restaurati su iniziativa di Les Films de Mon Oncle da due laboratori: L'Immagine Ritrovata (Italia) per l'immagine e L.E. Diapason (Francia) per il suono. Il primo passo è consistito nel trovare il materiale originale conservato nell'archivio personale di Jacques Tati, presso gli Archives Françaises du Film, nella rete delle cineteche e in vari laboratori.

 

Jacques Tati's short films were restored in their entirety at the initiative of Les Films de Mon Oncle, by two laboratories: L'Immagine Ritrovata (Italy) for the image and L.E. Diapason (France) for the sound. The first step was to find the original material still extant in Jacques Tati's personal archives, at the Archives Françaises du Film, through the network of cinémathèques and in various laboratories.


GAI DIMANCHE
(Joyful Sunday, Francia/1935) R.: Jacques Berr. D.: 21'. V. francese

 

T. int.: Joyful Sunday. Scen.: Jacques Tati, Rhum. F.: Marcel Paulis. Mus.: Michel Levine. Prod.: Marcel de Hubsch per Atlantic Film. DCP. D.: 21'. Bn. Versione francese con sottotitoli inglesi / French version with English subtitles Da: Les Films de Mon Oncle La colonna immagine deriva da due copie 16mm provenienti rispettivamente dall'archivio Gaumont e dal Forum des images, che hanno finanziato il restauro. Benché incompleto, è stato usato il negativo sonoro conservato presso gli Archives françaises du film / The image track came from two 16mm prints, one from the Gaumont archives and the other from the Forum des images, which sponsored the restoration. The sound negative in the Archives françaises du film was used, even though it was incomplete.

 

Primo film conosciuto di Tati, Gai dimanche è datato 1935. Tati interpreta un dandy sfortunato, vagamente barbone ma vestito con una certa eleganza, cacciato all'inizio del film dall'entrata della metropolitana in cui ha passato la notte. Si lascia trascinare da un amico venditore ambulante a un picnic, e per la scampagnata i due compari affittano una sgangherata decappottabile imbarcando una schiera di strampalati. Già si delinea, timidamente, il futuro personaggio dello svaporato in balia degli eventi, pigramente spinto dal vento, simile alla freccia della segnaletica stradale che da senso unico si è fatta banderuola.

Claude Beylie, Jacques Tati inconnu..., "Cinéma", n. 23, dicembre 1957

 

Tati's first famous film, Gai dimanche, is dated 1935. Tati plays a down-and-out dandy, slightly tramp-like but dressed with a kind of elegance, who at the start of the film is pushed out from the entrance to the underground station where he spent the night. He lets himself be dragged to a picnic by his peddler friend, and the two of them rent a rickety convertible for an outing and pick up a series of eccentric people. The first faint outline of the airhead character is already outlined: he is powerless to control his destiny, lazily pushed by the wind, like one way arrow road sign that has since been blown about by the wind.

Claude Beylie, Jacques Tati inconnu..., "Cinéma", n. 23, December 1957

 

SOIGNE TON GAUCHE
(Work On Your Left, Francia/1936) R.: René Clément. D.: 13'. V. francese

Tit. int.: Work On Your Left. Scen.: Jean-Marie Huard. F.: René Clément. Mus.: Jean Yatove. Int.: Jacques Tati (Roger), Max Martel (postino), Luis Robur (pugile), Jean Aurel (ragazzino). Prod.: Fred Orain per Cady Film DCP. D.: 13'. Bn. Versione francese con sottotitoli inglesi / French version with English subtitles. Da: Les Films de Mon Oncle Il restauro digitale finanziato da Berluti si è basato su un interpositivo scena e colonna conservato presso gli Archives françaises du film. Le condizioni del materiale erano relativamente buone, se si eccettuano le estremità danneggiate del rullo / The digital restoration sponsored by Berluti was based on a combined (image and sound) inter-positive kept in the Archives françaises du film. Apart from damaged reel extremities, it was in a relatively good state

 

Per un casuale concorso di circostanze nel 1936 l'apprendistato cinematografico di Jacques Tati venne ad incrociare quello di René Clément, con cui avrebbe stretto un'effimera complicità legata a qualche progetto mai realizzato (come il mediometraggio Rugby, ideato a quattro mani). Finora Tatischeff (appena ribattezzatosi Tati) si era soprattutto esibito sulle scene, in particolare come autoreattore di uno spettacolo, Impressions sportives (1934). Aveva anche interpretato tre cortometraggi (di due ha scritto anche la sceneggiatura), non particolarmente fortunati. Da parte sua, Clément, appena ventiseienne, era stato assistente di Charles Barrois per On demande une brute (1934) e di Jacques Berr per Gai dimanche (1935), entrambi interpretati da Tati. Così Tati gli affidò la regia e la fotografia di Soigne ton gauche, che costituisce un primo abbozzo interessante di alcuni motivi che ritroveremo nel cinema dell'autore di Mon oncle. L'ambiente ricorda infatti Jour de fête: la campagna come dominio dell'infanzia, dove un ragazzo di fattoria, Roger, rimane affascinato dagli allenamenti di un pugile tanto da impegnarsi in un match contro un avversario invisibile, ma sarà brutalmente ricondotto alla realtà. Se nella sublimazione dell'agonismo in humour lunare è già riconoscibile lo stile di Tati, anche al contributo di Clément è riconducibile la definizione delle figure sullo sfondo (come i bambini) e l'autenticità degli ambienti.

Roberto Chiesi

 

By a chance turn of events in 1936, Jacques Tati's film apprenticeship coincided with that of René Clément, with whom he would have a short-lived collaboration on some projects which were never completed (such as the medium-length film Rugby, written by both of them). Up to this point Tatischeff (who had recently renamed himself Tati) had mainly performed on the stage, in particular as writer and actor of the play, Impressions sportives (1934). He had also acted in three not particularly successful short films (two of which he had also written the screenplay for). Clément, who had just turned twenty-six, had been the assistant for Charles Barrois in On demande une brute (1934) and for Jacques Berr in Gai dimanche (1935), both of which starred Tati. So Tati entrusted him with the direction and photography of Soigne ton gauche, which was the first sketch of some of the interesting features that we see again in films by the director of Mon oncle. The environment is reminiscent of Jour de fête: the countryside as the home of childhood, where Roger, a farm boy, is fascinated by a boxer training so he begins fighting an invisible opponent, but is brutally brought back to reality. If Tati's style is already recognisable in the elevation of competiveness into a surreal humour, the definition of the characters (like the children) in the background and the authenticity of the environment can also be traced back to Clément's contribution.

Roberto Chiesi

 

L'ÉCOLE DES FACTEURS
(The School for Postmen, Francia/1946) R.: Jacques Tati. D.: 15'. V. francese

Tit. int.: The School for Postmen. Scen.: Jacques Tati. F.: Louis Felix. M.: Marcel Moreau. Mus.: Jean Yatove. Int.: Jacques Tati (il postino), Paul Demange (il postino capo). Prod.: André Paulvé, Fred Orain per Cady Film DCP. D.: 15'. Bn. Versione francese con sottotitoli inglesi / French version with English subtitles

Da: Les Films de Mon Oncle Il negativo originale su supporto nitrato conservato presso gli Archives françaises du film era un composito e comprendeva molte inquadrature ricavate da controtipi. Il restauro è stato eseguito in associazione con il Musée de la Poste / The original nitrate negative kept in the Archives françaises du film was a composite and it included many shots derived from duplicates. The restoration was carried out in partnership with the Musée de la Poste

 

Nel 1946 Tati firma, assieme a Henri Marquet, la sceneggiatura di un cortometraggio, L'Ecole des facteurs. René Clément sta preparando il suo primo grande film, Operazione Apfelken, e gli cede la regia. La produzione è affidata a Fred Orain. Tati è quindi attore, sceneggiatore e regista. L'Ecole des facteurs riprende da Soigne ton gauche il postino in bicicletta e il giovanotto serafico per riunirli in un solo personaggio. Tati interpreta François. Si è lasciato crescere un folto paio di baffi scuri, leggermente spioventi. La giacchetta è un po' corta e le gambe sono un po' troppo lunghe, obbligandolo ad ancheggiare comicamente a ogni pedalata per non sbattere le ginocchia contro il manubrio. [...] Il tema della corsa a inseguimento, la violenza fisica di numerosi effetti comici, l'astuzia, quindi l'ottimismo del nostro eroe di fronte alle avversità, tutto qui ricorda il burlesque americano. Trent'anni prima, L'Ecole des facteurs avrebbe potuto essere annoverato tra i migliori prodotti degli studios di Mack Sennett. Con il senno di poi, lo stesso Tati riconoscerà che questi diciotto minuti segnano il vero e proprio inizio della sua carriera cinematografica.

Marc Dondey, Tati, Ramsay, Paris 2002

 

In 1946, Jacques Tati, along with the scriptwiter Henri Marquet, completed the short film, L'Ecole des facteurs. René Clément was preparing his first great film, The Battle of the Rails, and he handed over the direction to him. The production was entrusted to Fred Orain. Tati was therefore the actor, scriptwriter and director. L'Ecole des facteurs takes from Soigne ton gauche the characters of the postman on his bicycle and the angelic young man, reuniting them in a single character. Tati plays François. He grew a thick, slightly sloping, moustache. His jacket is a bit short and his legs are a bit long, forcing him to wiggle his hips in a comic fashion with every push of the pedals so as not to hit his knees on the handlebar. [...] The theme of pursuit racing, the physical violence of the numerous comic effects, the shrewdness and the optimism of our hero in the face of adversity, it is all reminiscent of American burlesque. Thirty years earlier, L'Ecole des facteurs would have been counted as one of the best of Mack Sennett's products. With the benefit of hindsight, Tati would recognize that these eighteen minutes signalled the true beginning to his cinematographic career.

Marc Dondey, Tati, Ramsay, Paris 2002

 

COURS DU SOIR
(Evening Classes, Francia/1967) R.: Nicolas Ribowski. D.: 27'. V. francese

T. int.: Evening Classes. Scen.: Jacques Tati. F.: Jean Badal. M.: Nicole Gauduchon. Mus.: Léo Petit. Int.: Jacques Tati (il professore), Marc Monjou (un allievo). Prod.: Bernard Maurice per Telecip, Specta Films. DCP. D.: 27'. Col. Versione francese con sottotitoli inglesi / French version with English subtitles Da: Les Films de Mon Oncle Il negativo originale conservato presso gli Archives françaises du film, anche se in buone condizioni, era composto da elementi disomogenei: alcuni a colori, alcuni in bianco e nero, in pellicole e formati diversi, provenienti sia da originali, sia da copie / The original negative in the Archives françaises du film, although in good condition, was made up of very disparate elements: some in colour, some in black and white, in different formats and film stocks, from both originals and copies.

 

Durante le riprese di Playtime, la lunga costruzione delle scenografie, le infinite ripetizioni, le scene rigirate incessantemente creano un clima di vera frustrazione su un set di Tati. Durante quel periodo difficile, i giorni dedicati a Cours du soir sono una felice parentesi. Girato su sceneggiatura di Tati dal suo assistente Nicolas Ribowski, questo cortometraggio usa le scenografie e gli attori di Playtime. Gli uomini d'affari vengono trasformati in bravi scolaretti alla scoperta dei vari modi di fumare una sigaretta, di montare a cavallo o di cadere dalle scale. A far loro da professore di questo corso di 'osservazione' abbiamo Hulot che entra in classe e si toglie cappotto e cappello per assumere i tratti di Jacques Tati. Alla fine della lezione, il professore passeggia per la città. Mentre passa davanti ad alti palazzi, le facciate si scostano come per magia, rivelando un terreno abbandonato con qualche baracca di legno. Hulot scompare in una di esse. Cours du soir presenta per la prima volta sullo schermo vari numeri classici di Tati, e grazie alla sua modestia il cortometraggio costituisce un commento pertinente all'epica avventura di Playtime, di cui è l'immagine rovesciata. Svelando il rovescio della scenografia e del personaggio, Tati applica il senso dell'osservazione anche a se stesso.

Marc Dondey, Tati, Ramsay, Paris

 

During the filming of Playtime, the long construction of the sets, the infinite repetition and the incessant retakes created a real air of frustration on Tati's set. During that difficult period, the days dedicated to Cours du soir were a happy interval. Filmed by Tati's assistant Nicolas Ribowski using Tati's screenplay, this short film used the sets and actors from Playtime. The businessmen are transformed into good schoolboys looking for various ways to smoke a cigarette, get on a horse or fall down the stairs. The teacher for this course in 'observation' is Hulot who comes into the classroom and takes off his coat and hat, assuming the Jacques Tati's traits. At the end of the lesson, the teacher takes a walk in the city. As he is walking in front of buildings, their facades are stripped away as if by magic, revealing an abandoned ground with some wooden shacks. Hulot disappears inside one of them. Cours de soir shows some of Tati's skills for the first time on screen, and thanks to his modesty the short film provides a relevant comment on the epic adventure of Playtime, of which it is the mirror image. Unveiling the opposite of the screenplay and the characters, Tati also turns the observation onto himself.

Marc Dondey, Tati, Ramsay, Paris 2002


DÉGUSTATION MAISON

(Home Tasting/Francia, 1976) R.: Sophie Tatischeff. D.: 13'. V. francese

Tit. int.: Home Tasting Scen.: Sophie Tatischeff. F.: Pierre Dupouey. M.: Joëlle Hache. Scgf.: Denis Martin-Sisteron. Int.: Dominique Lavanant, Dédé, Gilberte Géniat. Prod.: CEPEC, Specta Films DCP. D.: 13'. Col. Versione francese con sottotitoli inglesi / French version with English subtitles Da: Les Films de Mon Oncle

Benché il film sia relativamente recente, il materiale originale era assai deteriorato (i colori erano sbiaditi e le giunture danneggiate). Tuttavia, i negativi scena e suono 16mm hanno permesso un restauro perfetto dell'immagine / Although the film is relatively recent, the original material had aged badly (the colour had faded and the splices were damaged). However the 16mm image and sound negatives enabled a perfect restoration of the image


Dégustation maison ha ottenuto il premio del Festival di Cabourg nel 1977. Elabora tutta la propria scrittura in campi e controcampi e dà chiaramente al montaggio il primato sull'immagine. La cosa non sorprende: prima di passare alla regia, Tatischeff era montatrice. Questa simbiosi tra regia e montaggio le permette di creare un cinema purissimo. Lo spettacolo è garantito dalle corrispondenze tra le inquadrature, dagli sbalzi di ritmo, dal moltiplicarsi dei poli d'attrazione. Tatischeff è a tratti appassionante. Il film si basa sul campo medio, continuamente ricollocato dall'inserzione di un primo piano o di una figura media, ma senza mai lasciare che il montaggio disperda o diminuisca la scelta precedente delle inquadrature. Tutto sembra costruito per magia senza che la costruzione sia concretamente afferrabile.

Leonardo de la Fuente, La Preuve par six, "Cinéma", n. 240, dicembre 1978

 

Dégustation maison won the Festival of Cabourg in 1977. The film, directed by Sophie Tatischeff, is very impressive and develops her own writing in shots and reverse shots and clearly gives importance to the editing over image. This is not surprising because, before becoming a director, Tatischeff was an editor. This symbiosis of directing and editing allowed for the creation of pure cinema. The spectacle is guaranteed by the correspondence of the shots, the sudden changes of pace and by the increasing points of attraction. Tatischeff makes cinema that can be thrilling at times. The film uses medium-long shots which are continuously relocated into the foreground or with another medium image, but without ever letting the editing break up or taking away from the choice of the previous shots. It all seems to be constructed for magic, when the construction itself is not easy to understand.

Leonardo de la Fuente, La Preuve par six, "Cinéma", n. 240, Dicember 1978

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
L'evento è parte di:
Il Cinema Ritrovato
  Ritrovati&Restaurati
Dettagli sul luogo:
via delle Lame, 57
Numero posti: 450
Aria condizionata
Accesso disabili
Tel. 051 522285