UNE PARTIE DE CAMPAGNE / LA CHIENNE

Introduce Costantin Costa-Gavras (Cinémathèque française)

 

UNE PARTIE DE CAMPAGNE
(La scampagnata, Francia/1936) R.: Jean Renoir. D.: 40'. V. francese. Digitale

T. it.: La scampagnata. Sog.: dall'omonimo racconto di Guy de Maupassant. Scen.: Jean Renoir. F.: Claude Renoir. M.: Marguerite Houllé-Renoir. Scgf.: Robert Gys. Mus.: Joseph Kosma. Ass. regia: Yves Allégret, Jacques Becker, Jacques B. Brunius, Henri Cartier-Bresson, Claude Heymann, Luchino Visconti. Int.: Sylvia Bataille (Henriette Dufour), Georges Saint-Saëns [Georges Darnoux] (Henri), Jane Marken (Juliette Dufour), André Gabriello (Cyprien Dufour), Jacques Borel [Jacques B. Brunius] (Rodolphe), Paul Temps (Anatole), Gabrielle Fontan (la nonna), Jean Renoir (papà Poulain), Marguerite Houllé-Renoir (la cameriera), , Georges Bataille (seminarista) Henri Cartier-Bresson (seminarista), Pierre Lestringuez (il prete), Alain Renoir (un giovane pescatore). Prod.: Pierre Braumberger per Panthéon.. DCP. D.: 40'. Bn. Versione francese / French version
Da: Les Films du Jeudi, Les Films du Panthéon e Cinémathèque Française per concessione di Ripley's FilmRestaurato e digitalizzato nel 2014 da Les Films du Jeudi, Les Films du Panthéon e Cinémathèque française con il supporto di CNC e Fonds Culturel Franco-Américain - DGA MPA SACEM WGAW / Restored and digitalized in 2014 by Les Films du Jeudi, Les Films du Panthéon and Cinémathèque française with the support of CNC and of the Franco-American Cultural Fund - DGA MPA SACEM WGAW

 

Une partie de campagne è uno dei più riusciti esempi dello stile espressivo che Renoir perfezionò nel corso degli anni Trenta: movimenti di macchina che possono o meno coincidere con il punto di vista di uno dei personaggi, primi piani che esprimono l'ambiguità dei sentimenti, composizioni in profondità di campo che rivelano molteplici livelli narrativi, atmosfere che dissimulano strutture di classica simmetria, bellezza lirica minata dal lato oscuro delle passioni, comunque controllate dalle convenzioni sociali. Mai come in Une partie di campagne Renoir seppe reinventare le eredità del naturalismo e dell'impressionismo, fondendole tra loro in un linguaggio del tutto personale. Eppure il regista fu costretto ad abbandonare il film prima di averlo terminato. Une partie de campagne venne distribuito nel 1946, dieci anni dopo le riprese, dal produttore Pierre Braunberger, che autorizzò Marguerite Houllé-Renoir, montatrice e compagna del regista negli anni Trenta, a montare il film e Joseph Kosma, autore delle musiche di La grande illusione, La Marsigliese (1937) e La Bête humaine (1938), a comporne la colonna musicale. Renoir, che viveva a Los Angeles, diede il proprio consenso senza neppure aver visto il risultato finale. Tratto dal racconto di Maupassant, il film, come risulta dai documenti di lavorazione di Renoir, avrebbe dovuto essere un mediometraggio poco più lungo di quanto sia in realtà. Iniziato come progetto di modeste dimensioni, da realizzare in esterni insieme alla famiglia e agli amici nelle vicinanze della casa di campagna di Renoir, dove il regista aveva girato il suo primo film, La Fille de l'eau, e dove suo padre aveva dipinto quadri memorabili, il film si trasformò in un costoso progetto della durata di tre settimane, con la troupe in balia d'un maltempo che mise a dura prova i rapporti personali. La pioggia, tuttavia, si rivelò uno dei felici incidenti della carriera di Renoir, che riscrisse la sceneggiatura del film in modo che il temporale entrasse a far parte della vicenda. Le riprese erano quasi terminate quando Renoir e Sylvia Bataille litigarono e il regista abbandonò il film per iniziare le riprese di Le Basfonds.

Janet Bergstrom

 

Une partie de campagne is one of the most beautiful examples of a unique mode of cinematic expression that Renoir perfected during the 1930s: a wandering camera that may or may not coincide with a character's perspective in the course of its movements, close shots that convey the ambiguity of characters' emotions, compositions in depth that reveal two or three levels of narrative attention, ambiance and incidental activities that disguise classically symmetrical story structures, lyrical beauty undermined by the dark side of human desire as governed by social conventions. Renoir reinvented and combined the heritage of Naturalism and Impressionism in his own idiom and nowhere better than in Une partie de campagne. What a paradox to learn that Renoir left the production before it was finished. Une partie de campagne was released in 1946, ten years after it was shot, by producer Pierre Braunberger who added two titles to bridge gaps in the story and authorized Marguerite Houllé-Renoir, Renoir's editor and companion throughout the 1930s, to edit the film and Joseph Kosma, composer for La Grand illusion, La Marseillaise and La Bête humaine, to write the music. By then Renoir was living in Los Angeles as an American citizen. He consented after the fact and without seeing the film. Partie de campagne, as de Maupassant's story and Renoir's working documents were titled, was intended to be a medium-length film, not much longer than its current length. What started as a small project to be shot on location with family and friends for about a week near Renoir's country home in Marlotte, where he had made his first film La Fille de l'eau and where his father had created memorable paintings, turned into an expensive three weeks dominated by rain and waiting for the sun to appear, straining personal relationships. But bad weather became one of the many happy accidents in Renoir's career. He rewrote the script and retook shots to make rain part of the story. The impression the film leaves on us is inseparable from this dimension. Shooting was nearly complete when Sylvia Bataille and Renoir had a fight, and the director left to begin Les Bas-fonds.


Janet Bergstrom


LA CHIENNE
(La cagna, Francia/1931) R.: Jean Renoir. D.: 96'. V. francese. Digitale

 

T. it.: La cagna Sog.: dal romanzo omonimo di Georges de La Fourchardière. Scen.: Jean Renoir. F.: Theodor Sparkuhl. M.: Paul Fejos, Denise Batcheff, Jean Renoir, Marguerite Renoir. Scgf.: Gabriel Scognamillo. Int.: Michel Simon (Maurice Legrand), Janie Marèse (Lucienne Pelletier, detta Lulu), Magdeleine Bérubet (Adèle Legrand), Georges Flamant (André Joguin, detto Dédé), Roger Gaillard (Alexis Godard). Prod.: Pierre Braunberger, Roger Richebé per Les Établissements Braunberger-Richebé DCP. D.: 96'. Bn. Versione francese con sottotitoli inglesi / French version with English subtitles
Da: Cinémathèque Française e Les Films des Jeudi per concessione di Ripley's Film Restaurato da Les Films du Jeudi e Cinémathèque française con il supporto di CNC e il contributo del Fonds Culturel Franco-Américain - DGA MPA SACEM WGAW. Restauro in 2K (da una scansione in 4K) eseguito da Digimage Classics. Restauro sonoro eseguito da L.E. Diapason / Restored by Les Films du Jeudi and Cinémathèque française with the support of the CNC and the help of the Fonds Culturel Franco-Américain - DGA MPA SACEM WGAW. Restoration in 2K (from a 4K scan) made by Digimage Classics and sound restoration by Diapason

 

Cassiere contabile in una ditta di maglieria e pittore della domenica, Legrand possiede [...] due 'volti', uno pubblico e uno privato, ancor prima di conoscere Lulu (il cui nome, come quello della Lulu di Pabst o della Lola Lola di von Sternberg, preannuncia foneticamente l'idea dello sdoppiamento, come se questi personaggi tendessero uno specchio agli uomini). A differenza del dottor Jekyll, Legrand non è mosso da ambizioni scientifiche o metafisiche,ma solo dalla propria sensibilità. È questo il vero tema del film di Renoir. Lo scarto/squartamento tra le due personalità di Hyde e di Jekyll è la figura principale di La Chienne. Renoir si mostra sistematico fin nei minimi dettagli; a partire dal personaggio di Legrand, il film moltiplica duplicazioni, scissioni, sdoppiamenti e riflessi di vario tipo. La divisione colpisce i personaggi nella loro intimità: Lulu assume lo pseudonimo di Clara Wood ed è l'amante di due uomini; un Legrand ormai barbone si vede riflesso nel volto di Alexis Godard, anch'egli barbone. Legrand è 'squartato' tra Adèle e Lulu, Lulu tra Legrand e Dédé, Adèle oppone continuamente Legrand a Godard, Dédé divide il suo tempo tra la camera di Lulu e il caffè dove lo aspettano gli amici. Prima della scena dell'omicidio, Lulu propone a Dédé di lasciare Parigi, di viaggiare; Legrand riprenderà la stessa proposta per rivolgerla alla donna. Dédé fa notare a Lulu che "andare a letto" con lei non lo "diverte"; l'indomani Lulu usa gli stessi termini con Legrand. Dopo la partenza di Dédé, Lulu si stende in diagonale sul letto, posizione che prefigura quella del suo cadavere. [...] Uno spazio torna in modo significativo: la piazza con la scalinata in cui si incontrano Legrand e Lulu è la stessa che Legrand attraversa da solo (e sotto la pioggia) dopo aver scoperto il tradimento di Lulu e Dédé. La personalità di Hyde si sostituisce a quella di Jekyll. E, non a caso, le sostituzioni sono la molla drammatica di La Chienne.

Jean Louis Leutrat, La Chienne de Jean Renoir, Éditions Yellow Now, Crisnée 1994

 

A cashier for a knitwear company and an amateur painter, Legrand has [...] two 'faces', a public one and a private one, before even meeting Lulu (whose name, like Pabst's Lulu and von Sternberg's Lola Lola, phonetically foretells the idea of a double, as if these characters held up a mirror to men). Unlike Doctor Jekyll, Legrand is not motivated by scientific or metaphysical ambition but solely by his sensitivity. This is the true subject of Renoir's film. The difference/division between the two personalities of Hyde and Jekyll is the main figure of La Chienne. Renoir proves to be systematic down to the smallest detail; starting with the character of Legrand, the film multiplies duplications, divisions, splitting and reflections of various kinds. Division affects the innermost lives of the characters: Lulu takes on the pseudonym of Clara Wood and is the lover of two men; Legrand when later homeless sees his reflection in the face of Alexis Godard, who too is homeless. Legrand is 'divided' between Adèle and Lulu, Lulu between Legrand and Dédé, Adèle constantly compares Legrand to Godard, Dédé splits his time between Lulu's room and the café with his friends. Before the murder, Lulu asks Dédé to leave Paris, to travel; Legrand will use the same proposal on her. Dédé tells Lulu that "sleeping" with her is not "fun" for him; afterwards Lulu will use the same terms with Legrand. After Dédé's departure, Lulu lies down diagonally on the bed, prefiguring the position of her dead body. [...] One space makes a meaningful reappearance: the square with steps where Legrand and Lulu meet is the same one that Legrand crosses alone (and in the rain) after discovering the truth about Lulu and Dédé. Hyde's personality replaces Jekyll's. And not by chance this type of substitution is the dramatic force driving La Chienne.

Jean-Louis Leutrat, La Chienne de Jean Renoir, Éditions Yellow Now, Crisnée 1994

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
L'evento è parte di:
Il Cinema Ritrovato
  Ritrovati&Restaurati
Dettagli sul luogo:
via delle Lame, 57
Numero posti: 450
Aria condizionata
Accesso disabili
Tel. 051 522285