LA SIGNORA DI SHANGAI

(The Lady from Shanghai, USA/1947) di O. Welles (87')

T. it.: La signora di Shanghai. Sog.: dal romanzo If I Die Before I Wake (L'altalena della morte) di Sherwood King. Scen.: Orson Welles. F.: Charles Lawton, Jr. M.: Viola Lawrence. Scgf.: Stephen Goosson, Sturges Carne. Mus.: Heinz Roemheld. Int.: Orson Welles (Michael O'Hara), Rita Hayworth (Elsa Bannister), Everett Sloane (Arthur Bannister), Glenn Anders (George Grisby), Ted de Corsia (Sidney Broome), Gus Schilling (Goldie), Louis Merrill (Jake), Erskine Sanford (giudice), Carl Frank (procuratore distrettuale Galloway), Evelyn Ellis (Bessie). Prod.: Columbia Pictures. DCP. D.: 88'. Bn. Versione inglese / English version
Da: Sony Columbia
Restaurato in 4K da Sony Pictures presso Colorworks. Il negativo originale nitrato è stato scansionato a 4K presso Cineric, New York. Il restauro digitale è stato completato al MTI Film di Los Angeles, e il restauro audio al Chace Audio by Deluxe. Color correction e DCP sono stati completati presso Colorworks / The film was restored in 4K at Colorworks by Sony Pictures. The original nitrate negative was scanned at 4K at Cineric in New York. Digital image restoration to correct for damage was completed at MTI Film in Los Angeles, and audio restoration at Chace Audio by Deluxe. Color correction and DCP completed at Colorworks


Introduce Grover Crisp (Sony Columbia)

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Welles si ritrovò di nuovo a Hollywood, dove il suo progetto per un piccolo film anticonformista fu trasformato in una grossa produzione incentrata su Rita Hayworth. Il film che ne risultò (ori ginariamente intitolato Take This Wo man e poi Black Irish) racconta di come Michael O'Hara (Welles), un ingenuo vagabondo, venga sedotto dal fascino della ricca Elsa Bannister (Hayworth), diventando dapprima un gigolò e poi suo malgrado complice di un omicidio. Dal momento in cui O'Hara si lega a questo gruppo di disonesti, il film diventa sempre più sulfureo e delirante; dalla fantastica scena d'amore con Rita Hayworth all'acquario di San Francisco fino al magico labirinto degli specchi della scena finale, il mondo attorno a lui diventa sempre più assurdo, senza alcuno spiraglio [...]. Rimontato in modo radicalmente diverso dopo i risultati della seconda anteprima, The Lady from Shanghai dovette attendere a lungo prima di venire distribuito. [...] Per quanto possa sembrare paradossale, si ha l'impressione che tutti gli interventi della Columbia sul film non siano poi stati distruttivi come le revisioni di L'orgoglio degli Amberson a opera della RKO. La ragione è che The Lady from Shanghai è caratterizzato da una sorta di ispirata vacuità, da una stilizzazione grottesca mente comica librata al di là dell'e spressionismo e verso l'assurdo. [...] In effetti si potrebbe sostenere che l'opera di Welles durante questo periodo aveva iniziato a spostarsi sempre più dal reale all'immaginario, dal conscio al subconscio, dagli angiporti ai luna park. Il suo stile, con le sue distorsioni fantastiche, il suo complesso gioco di luci e di ombre, i suoi molteplici livelli d'azione, si era sempre prestato molto bene a descrivere la corruzione e la pazzia. Ma The Lady from Shanghai, probabilmente per pura necessità, esalta e sublima all'eccesso le caratteristiche di questo stile, mescolandolo a un massimo di convenzione hollywoodiana, e in questo senso diventa uno dei film più scatenati e ipercinetici di Welles, e il più violento e sprezzante nella visione della società americana.

James Naremore, Orson Welles, ovvero la magia del cinema, Marsilio, Venezia 1993



Welles found himself back in Hollywood, where his plans for an offbeat potboiler were transformed into a big-budget ve hicle for Rita Hayworth. The resulting film (originally titled
Take This Woman and then Black Irish) tells the story of how Michael O'Hara (Welles), a naïve vagabond, is seduced by the moneyed glamour of Elsa Bannister (Hayworth), allowing himself to become a gigolo and then a duped accomplice in murder. As O'Hara commits himself to this deceitful group, the film becomes increasingly farcical and demonic; from the fantastic love scene with Rita Hayworth in the San Francisco aquarium until the magic mirror maze at the conclusion, the world around O'Hara turns utterly lunatic, with no release [...]. The movie was substantially re-edited after the second preview and long held from release. [...] Furthermore, there is a sense in which all of Columbia's tampering with the film has not been as disruptive as, say, RKO's revisions of Ambersons. The reason is that The Lady from Shanghai is characterized by a sort of inspired silliness, a grotesquely comic stylization that has moved beyond expressionism toward absurdity. [...] In fact, one could argue that Welles's career during this period had begun to move more and more away from realism to fantasy, from consciousness to subconsciousness, from ports to Crazy Houses. His style, with its fantastic distortions, its complex play of light and shadow, its many levels of activity, had always been suited to the depiction of corruption and madness. But The Lady from Shanghai, probably out of sheer necessity, combines the extremes of this style with the extremes of Hollywood convention; in the process it becomes one of Welles's most hyperkinetic films, and his most misanthropic treatment of American life.

James Naremore, The Magic World of Orson Welles, Oxford University Press, New York 1978



precede
POLICE (Charlot ladro, USA/1916) R.: Charles Chaplin. D.: 25'. Did. inglesi. Digitale

T. it.: Charlot ladro. Scen.: Charles Chaplin. F.: Harry Ensign. Scgf.: E.T. Hazy. Int.: Charles Chaplin (ex galeotto), Edna Purviance (la ragazza), Wesley Ruggles (galeotto/ladro), James T. Kelley (l'ubriaco), Leo White (fruttivendolo/proprietario del dormitorio pubblico/poliziotto), John Rand (poliziotto), Fred Goodwins (falso predicatore), Billy Armstrong, Bud Jamison. Prod.: Jesse. T. Robbins per The Essanay Manufacturing Company. DCP. Bn. Versione inglese con sottotitoli italiani / English version with Italian subtitles

 


Accompagnamento al piano di Donald Sosin



In Police sembrano giungere a maturazione molti degli elementi narrativi e simbolici introdotti durante la stagione alla Essanay e che entreranno a far parte a tutti gli effetti del paradigma chapliniano. La caustica lettura dei rapporti tra individuo e società passa da una rappresentazione sempre più convincente della povertà e dei disperati che abitano la strada quanto da una critica pungente dell'Autorità e del Clero con la messa in scena di predicatori corrotti e poliziotti inetti e scansafatiche (notevole il quadretto dei tre che bevono il tè). Ci si interroga ben presto su quale crimine abbia condotto il Vagabondo in prigione, dal momento che appena varcate le porte del penitenziario riesce a farsi derubare da un pastore, ma soprattutto visto che non sembra in grado né di raggirare il custode di un dormitorio per senzatetto né tantomeno di svaligiare una casa. Chiaramente fuori parte, tenta di scassinare un forno, un pianoforte, ispezionare il contenuto di una teiera in cerca di chissà quale bottino, rubare dei mazzi di fiori. Anche il mondo degli oggetti (solo apparentemente inanimati) gli è avverso, a partire proprio dal bastone da passeggio che piegandosi sotto il suo peso, lo colpisce alla nuca per poi impigliare a tradimento una vetrinetta che, cadendo, sveglia Edna.
Gli ultimi film realizzati da Chaplin per la Essanay sono accomunati da una stessa, spiacevole sorte: in assenza in una clausola che prevedesse il divieto di alterarne lunghezza e montaggio, furono mutilati, allungati e manipolati, per motivi puramente commerciali, dalla stessa casa di produzione. Apparentemente la scena del dormitorio pubblico di Police sarebbe stata accorciata dalla Essanay e inserita in Triple Trouble, una comica a due rulli uscita nell'agosto del 1918 che comprendeva, oltre alla scena in questione, parti tagliate di Work e Police e del nuovo materiale diretto da Leo White.

 

Many of the narrative and symbolic features that came to surface with Essanay and that would become part of the Chaplin paradigm came to a head in Police. The caustic interpretation of the relationship between individual and society evolves as a more convincing representation of poverty and of the poor people living on the street as well as bitter criticism of Authority and the Clergy with corrupt preachers and inept and lazy policemen (of note, the scene of three of them drinking tea). We immediately wonder what crime the Tramp is in prison for because as soon as he crosses the jailhouse gate he is swindled by a preacher; as we see him in action, he just does not seem capable of fooling the guard of a homeless shelter or of burgling a house. Clearly out of his domain, the Tramp tries to break open an oven and a piano, inspects the contents of a teapot in search of who knows what kind of loot, and steals bouquets. Even objects (seemingly inanimate) are hostile towards the Tramp, starting with his walking stick that buckles under him, hits him on the neck, gets caught in a cabinet that falls and wakes up Edna.
Chaplin's last films for Essanay all met the same unfortunate fate: in the absence of a contractual term forbidding changing their length and editing, the production company mutilated, lengthened and manipulated them for purely commercial reasons. Apparently the scene at the homeless shelter in Police was shortened by Essanay and ended up in Triple Trouble, a two-reel comedy that was released in August 1918 and included other footage from Work and Police as well as new material shot by Leo White.

 

(In caso di pioggia, la proiezione si sposterà al Cinema Arlecchino)

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
Accompagnamento Musicale Accompagnamento Musicale
L'evento è parte di:
Il Cinema Ritrovato
  Ritrovati&Restaurati

Tariffe:

Ingresso libero

Dettagli sul luogo:

Documenti

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