ALBA TRAGICA

(Le Jour se lève, Fra/1939) di M. Carné (93')

Regia: Marcel Carné. Soggetto: dal romanzo omonimo di Jacques Viot. Sceneggiatura: Jacques Prévert. Fotografia: Curt Courant. Montaggio: René Le Hénaff. Scenografia: Alexandre Trauner. Musica: Maurice Jaubert. Interpreti: Jean Gabin (François), Jules Berry (Monsieur Valentin), Jacqueline Laurent (Françoise), Arletty (Clara), Jacques Baumer (il commissario), Bernard Blier (Gaston), René Génin (il portinaio), Mady Berry (la portinaia). Produzione: Les Productions Sigma. DCP. Durata: 91'. Versione originale con sottotitoli italiani. Copia proveniente da Studio Canal. Restauro in 4K presentato da Studio Canal. Restauro eseguito presso Éclair, restauro sonoro presso L.E. Diapason in collaborazione con Éclair
Restauro in 4K presentato da Studio Canal. Il lavoro sulle immagini è stato effettuato da Éclair, il sonoro è stato restaurato da L.E. Diapason in collaborazione con Éclair / Restoration 4K presented by Studio Canal. Work on the images made by Éclair, sound restored by L.E. Diapason in partnership with Éclair


Introduce Sophie Kopaczynski (Studio Canal)


Serata promossa da Éclair


In Le Jour se lève possiamo vedere due diversi tipi di transizione da un'inquadratura a un'altra. Nella sequenza che si svolge nel presente, i cambiamenti di inquadratura vengono fatti molto rapidamente per mezzo dell'effetto a tendina. La tendina è un tipo di transizione in cui la nuova inquadratura fa letteralmente scorrere via la vecchia. [...] Marcel Carné le usò perché voleva mostrare la differenza tra le parti dell'azione che si svolgono nel presente e quelle che si svolgono nel passato. Ogni scena ambientata nel presente è, d'altro canto, isolata dagli eventi ricordati da Jean Gabin per mezzo di una dissolvenza eccezionalmente lunga. A cosa corrisponde questa dissolvenza? Innanzitutto corrisponde fisiologicamente allo stato onirico. Lo sguardo è fisso, la pupilla si dilata, l'immagine degli oggetti sulla retina è sfocata. La mancanza di attenzione volontaria impedisce al cristallino la messa a fuoco. Secondariamente, la dissolvenza si presta alla tecnica della sovrimpressione. In generale si usa la sovrimpressione per comunicare la qualità immaginaria di un evento o di un personaggio. È spesso usata per raffigurare fantasmi. Dato che l'oggetto e i personaggi hanno una qualità trasparente, gli spettatori li interpretano come veri solo a metà, parte sogno e parte realtà. Le lunghissime dissolvenze di Le Jour se lève appaiono come i simboli tangibili delle immagini di pura fantasia che seguono. Durante tutta la transizione abbiamo la prova tangibile che la nostra realtà sta in qualche modo cambiando. Veniamo portati dal solido e concreto presente a una realtà diversa che si realizza solo attraverso il ricordo. Chiedete agli spettatori quanti di loro hanno capito fin dall'inizio, a partire dalla prima dissolvenza, che Gabin stava ripercorrendo il proprio passato. Probabilmente alcuni spettatori hanno capito, ma non subito. I mezzi d'espressione cinematografici sono meno espliciti e hanno meno sfumature di quelli letterari. Per questo motivo, prima della distribuzione in sala fu deciso di aggiungere alla colonna sonora della copia originale una voce over che rappresenta la coscienza di Gabin e che proclama in tono sepolcrale: "Eppure sembra ieri... ricordi?". Questa breve frase, pensata per facilitare la comprensione dello spettatore, non compariva nella sceneggiatura originale.

André Bazin


In
Le Jour se lève we can see two different ways of progressing from one shot to another. In the sequence set in the present, the shot changes are made very quickly with wipes. A wipe is the substitution of one image by another trough a sort of sweep across the screen. [...] Marcel Carné used these because he wanted to show the difference between the parts of the action set in the present and those set in the past. Each scene set in the present is, on the other hand, cut off from the events evoked in Jean Gabin's mind by an exceptionally long dissolve. What does this dissolve correspond to? First it corresponds in a physiological way to the dreaming state. The eye stares, the pupil dilates, the image of objects on the retina is blurred. The lack of voluntary attention prevents the lens from focussing. Secondly the dissolve is suitable for su perimposition technique. In general, superimposition is used to convey the imaginary quality of an event or character. It is often employed to represent ghosts. Since the object and characters have a transparent quality, the spectators interpret them as only half true, part dream and part reality. The very long dissolves in Le Jour se lève come across as the tangible symbols of the purely imaginary images to follow. During the whole of the transition period we have visible evidence that our reality is in some way chancing. We are taken from the solid, concrete present to a different reality, one found only through memory. Ask the public how many of them understood from the start, right from the first dissolve, thet Gabin was going back into his past. Probably a few spectators would have understood, but not at once. Filmic means of expression are less explicit and have fewer nuances than literary means. Thus it was decided to add to the soundtrack of the original print, before general release, a superimposed voice which represents in a way Gabin's conscience and which proclaims in sepulchral tones: "And yet it seems like only yesterday... do you remember?" this short phrase, designed to eliminate any doubt in our minds, did not appear in the original shooting script.

André Bazin


Precede

THE TRAMP

T. it.: Il vagabondo. Scen.: Charles Chaplin. F.: Harry Ensign. Scgf.: E.T. Hazy. Int.: Charles Chaplin (il vagabondo), Edna Purviance (la figlia del fattore), Fred Goodwins (il fattore), Lloyd Bacon (il fidanzato di Edna), Paddy McGuire (il bracciante), Billy Armstrong (il poeta), Leo White (vagabondo), Ernest Van Pelt (vagabondo). Prod.: Jesse T. Robbins per The Essanay Manufacturing Company. DCP. Bn. Versione inglese con sottotitoli italiani / English version with Italian subtitles


Accompagnamento al piano di Neil Brand


The Tramp segna un'evoluzione significativa nella poetica chapliniana e nella caratterizzazione del suo personaggio che introduce per la prima volta (e per la prima volta in una commedia) l'elemento patetico interpretando in maniera credibile e universale un'intera gamma di sfumature. Il personaggio sembra aver acquisito una nuova dimensione: "Si oppone, lotta, vive - scrive Jean Mitry - è sensibile al mondo che lo circonda, è consapevole della sua inferiorità, ne soffre e cerca di opporsi o almeno di non farsi dominare dalle circostanze". Memorabile la mungitura della mucca dalla coda.

Cecilia Cenciarelli


The Tramp marks a significant evolution in Chaplin's poetic vision and characterization of the character. For the first time (and for the first time in a comedy) he introduces an element of pathos, credibly expressing a whole range of nuances. The character seems to have a new dimension, "He refuses, he fights, he lives", writes Jean Mitry, "he is sensitive to the world that surrounds him, he is aware of his inferiority, he suffers because of it and tries to fight against it or at least not be dominated by the circumstances. He reacts and enters into conflict with the world. Not only with objects, but with men as well. In this first 'pastoral' love is no longer a caricature; it truly exists and takes over the Tramp entirely". The scene where he milks a cow by the tail is memorable.

Cecilia Cenciarelli

(In caso di pioggia, la proiezione si sposterà al Cinema Arlecchino)

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
Accompagnamento Musicale Accompagnamento Musicale
L'evento è parte di:
Il Cinema Ritrovato
  Ritrovati&Restaurati

Tariffe:

Ingresso libero

Dettagli sul luogo:

Documenti

La cartolina della serata

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