Proiezioni:
Lunedì 25 giugno 2012
Cinema Arlecchino
09.15
Martedì 26 giugno 2012
Cinema Arlecchino
14.30

DISTANT DRUMS

(Tamburi lontani, USA/1951) R.: Raoul Walsh. D.: 101'. V. inglese

Questo è il genere di film - o addirittu­ra il film - capace di segnare un'infan­zia, compresa la mia, con la travolgente sensazione di trovarsi nel mezzo dell' 'av­ventura più emozionante della vita'. Di­stant Drums definiva tante cose: il senso dell'avventura e del cinema, dell'azione e della meditazione, dello spettacolo e del silenzio. La trama (libero adattamento di Obiettivo Burma!, come Gli amanti della città sepolta lo era stato di Una palottola per Roy) è ambientata nella Florida del 1840 e narra il viaggio non verso una terra promessa ma verso una terra fatta di ser­penti, coccodrilli, vegetazione impenetra­bile. La storia è raccontata con un grande senso dell'avventura, attraverso il movi­mento, lo strisciare silenzioso e furtivo, l'essere parte della natura, le sorprese e i rapidi momenti d'azione, spesso perico­losamente al limite tra la vita e la morte. Questo film sembra voler dichiarare cos'è un uomo vero (come dice nel film un gio­vane ufficiale, "Vidi l'uomo con cui avrei condiviso l'avventura più straordinaria della mia vita"), e quanto eccitante possa essere una vera donna. È realistico e in­sieme sognante. Il capitano Quincy Wyatt - "soldato, uomo delle paludi, gentiluo­mo, selvaggio" - è uno di quei personaggi di Gary Cooper i cui movimenti sembrano definire gli elementi primari dell'uomo, come gli elementi delle natura quali l'ac­qua e il fuoco. Jacques Lourcelles ne dà la descrizione migliore: "Questo perfetto eroe walshiano è dunque un solitario, ma senza malinconie o amarezze. Uomo tutto d'un pezzo, affidabile, capace di domi­nare i pericoli: questi tratti fisici e morali che caratterizzano le sue azioni neces­sitano di una narrazione chiara, lineare, senza virtuosismi, capace di colmare lo sguardo con una trascrizione plastica viva e appassionante, pienamente presente in questo film laconico e compiuto".
(Peter von Bagh)

 

This is the kind of film - even the film - that marked many an early childhood, including mine, with an overwhelming sense of living through moments in the middle of 'the best adventure in life'. Distant Drums defined many things: the sense of adventure and cinema, action and meditation, spectacle and silence. The story (a free adaptation of Objective Burma, as Colorado Territory had been of High Sierra) is set in Florida in 1840, and tells of a journey not to a promised land but: to difficulties - snakes, croco­diles, brush impossible to penetrate. The tale is told with a perfect sense of adven­ture, through movement, silently sneaking through, being part of nature, surprises and sometimes fast action, often danger­ously at the borderline between life and death.It's like a definition: what a true man is (a tone expressed in the narrative by a younger officer: "I saw the man with whom I would share the most remarkable adventure of my life") and how thrilling a true woman can be. Very concrete and at the same time a dream. Captain Quincy Wyatt - a "soldier, swamp man, gentle­man, savage" - is one of Gary Cooper's roles whose movements seem to define man's primal elements, like the elements fire and water. Jacques Lourcelles words it best: "This perfect Walshian hero is therefore a loner, but without melancholy or bitterness. Upstanding, steady, master of danger, these notions - both physical and moral - that characterize his actions need a clear, rectilinear narrative without bravura, filling the eyes with a living, fas­cinating plastic transcription, fully pres­ent in this accomplished, laconic film".
(Peter von Bagh)

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
Dettagli sul luogo:
via delle Lame, 57
Numero posti: 450
Aria condizionata
Accesso disabili
Tel. 051 522285