Venerdì 4 luglio 201409.00
Cinema Lumière - Sala Scorsese

LE COMICHE ESSANAY / 4

A WOMAN
(La Signorina Charlot, USA/1915) R.: Charles Chaplin. D.: 26'. Did. inglesi. Digitale

T. it.: La signorina Charlot. Scen.: Charles Chaplin. F.: Harry Ensign. Scgf.: E.T. Hazy. Int.: Charles Chaplin (Charlot/la donna), Edna Purviance (la figlia), Marta Golden (la madre), Charles Insley (il padre), Margie Reiger (amica del padre), Billy Armstrong (amico del padre), Leo White (uomo nel parco). Prod.: Jesse T. Robbins per The Essanay Manufacturing Company.
DCP. Bn. Didascalie inglesi con sottotitoli italiani / English intertitles with Italian subtitles

A Woman si compone di due parti piuttosto distinte tra loro. Nella prima - ambientata nel prototipico parco tra la panchina e il chiosco delle bibite - Charlot (che ha ormai definitivamente fissato la sua andatura e utilizza il bastone come una naturale estensione del corpo) semina zizzania a destra e manca e, incurante delle autorità, assesta colpi e scaraventa i suoi avversari nel lago. La seconda si articola interamente in interno, con l'ingresso della casa che funziona da palcoscenico principale, in cui cioè vengono alla luce tutti i sotterfugi e i segreti che si consumano nei due spazi secondari (salotto e cucina, con porta a spinta per favorire capitomboli in entrata e in uscita).
Terza e ultima interpretazione di Chaplin en travesti dopo quella della bisbetica e sgraziata donnetta in A Busy Day e dell'attore che cerca una parte in The Masquerader, A Woman fu tacciato di volgarità dalla critica più perbenista per aver portato in scena il tema del travestitismo e in particolare per aver mostrato due donne (e due uomini!) nell'atto di scambiarsi un bacio.
Chaplin, il cui volto appare improvvisamente 'nudo', offre un'interpretazione femminile davvero notevole (memorabile la 'sfilata' davanti a Edna) regalandoci un paio di primi piani in cui ci sembra di vedere, per la prima volta, la trasparenza dei suoi occhi. Come osserva David Robinson forse l'immagine più memorabile del film "è quella di Charlot senza baffi né bombetta o pantaloni che, grazie agli abiti della 'signorina' (le volpi sembrano un collare, i mutandoni una calzamaglia, la biancheria intima ricorda i knickerbockers) si trasforma nella figura tradizionale del clown, così come doveva riapparire ancora brevemente, molti anni più tardi, in Limelight".

Cecilia Cenciarelli

A Woman consists of two rather distinct parts. In the first - set in the prototypical park with bench and beverage stand - the Tramp (who now had a definitive gait and used his cane as a natural extension of his body) stirs up trouble left and right, heedless of authorities, strikes his adversaries and throws them in the lake. The second takes place in an interior with the house's entrance hall serving acting as the main stage, where all the tricks and secrets happening in the sitting room and kitchen - both with a swinging door for stumbling at every exit and entrance - come to light.
Chaplin's third and last performance en travesti after the shrewish and clumsy woman in A Busy Day and the actor looking for a part in The Masquerader, strait-laced critics accused A Woman of being vulgar since it portrayed crossdressing and especially for showing two women (and two men!) kissing.
Chaplin,
whose face temporarily appears 'naked', gives a truly notable performance as a woman (the catwalk in front of Edna is unforgettable), treating us to a couple of close-ups in which we seem to look straight into his eyes for the first time. As David Robinson observed perhaps the most memorable image of the film "is Charlie without moustache, hat or trousers, suddenly transformed by the 'woman's' fox fur (a ruffle), long pants (tights) and striped underclothing (knickerbockers) into a traditional clown figure - a guise in which he was briefly to appear again, many years later, in Limelight".

Cecilia Cenciarelli

 

THE BANK
(Charlot inserviente di banca, USA/1915) R.: Charles Chaplin. D.: 25'. Did. inglesi. Digitale

T. it.: Charlot inserviente di banca. Scen.: Charles Chaplin. F.: Harry Ensign. Scgf.: E.T. Hazy. Int.: Charles Chaplin (portiere), Edna Purviance (segretaria), Carl Stockdale (cassiere), Billy Armstrong (portiere), Charles Insley (direttore), Lawrence A. Bowes (cliente importante), John Rand (commesso viaggiatore/ladro), Leo White (cliente), Fred Goodwins (guardiano/ ladro), Bud Jamison (ladro), Frank J. Coleman (ladro), Lloyd Bacon (ladro), Paddy McGuire (ladro), Wesley Ruggles, Carrie Clark Ward. Prod.: Jesse T. Robbins per The Essanay Manufacturing Company
DCP. Bn. Didascalie inglesi con sottotitoli italiani / English intertitles with Italian subtitles

 

Restauro sostenuto da Restoration supported by Susan and Richard Meyer

 

Charlot entra in campo di spalle, superando la macchina da presa a sinistra. La silhouette nera si staglia contro la massiccia facciata di marmo bianco lungo la quale avanza. Si ferma a raccogliere qualcosa da terra e poi riparte di gran lena. Lo vediamo entrare in un edificio.
La macchina da presa, che ora lo inquadra frontalmente dall'interno della banca, si tiene a distanza, accentuando l'effetto comico del suo doppio passaggio attraverso la porta girevole ("La figuretta del vagabondo in lontananza era più comica di quanto lo sarebbe stata in primo piano", diceva Chaplin). Ora procede con fare sicuro evitando il posteriori di un inserviente che armeggia sotto al tavolo; scende i gradini di un'imponente scalinata, per giungere finalmente davanti a un gigantesco forziere che sembra uscito dalle pagine di H.G. Wells. Con fare solenne inserisce le molte combinazioni una ad una, si toglie la giacca ed infine estrae il prezioso contenuto: un secchio, uno straccio e una divisa da custode. L'effetto sorpresa è esilarante. Grazie all'armonia delle sequenze, la fluidità della narrazione, organizzata secondo le tre unità classiche, e la presenza di una marcata componente drammatica (si tratta di una commedia senza lieto fine), The Bank conquistò l'ultimo avamposto della critica chaplinscettica che dovette unanimemente riconoscere di trovarsi al cospetto del genio comico. Guardando The Bank si ha l'impressione che Chaplin non si limiti a interpretare una gag ma 'diventi' la gag stessa, riuscendo a far scaturire la comicità dall'incongruenza che si avverte tra la sua espressione facciale e l'azione compiuta dal resto del corpo. Un esempio tra tutti, l'aria di grave solennità con cui svolge i suoi compiti da inserviente in contrasto con una totale incapacità a maneggiarne i 'ferri del mestiere' (lo spazzolone in primis).
La messa in scena della rivalità tra Chaplin e John Rand - che anticipa un rapporto molto simile in The Pawnshop (mentre la gag della carta spostata da una stanza all'altra ricorda 'l'operazione spazzaneve' in La febbre dell'oro), la maturità interpretativa di Chaplin nella resa della delusione amorosa e l'escamotage narrativo del sogno che risolve solo momentaneamente l'ineluttabilità della sconfitta (sociale, amorosa etc.), rendono The Bank uno dei titoli più gustosi della serie.

Cecilia Cenciarelli

 


The
Tramp enters the shot with his back to the camera, going just beyond it at the left. His black silhouette contrasts starkly with the white marble facade of the building he walks along. He stops to pick up something and then moves on with great aplomb. We watch him go into a building.
The
camera keeps its distance from him as it captures him from the front inside the bank, emphasizing the comic effect of his two rounds about the revolving door ("The small figure of the Tramp in the distance was funnier than he would have been in a close-up" used to say Chaplin). He proceeds confidently, avoiding the backside of a janitor fiddling under a table; he goes down the steps of a grand stairwell to a gigantic vault door that looks like it came out of a H.G. Wells' novel. With great solemnity, he enters each combination one by one, takes off his jacket and removes the precious contents: a bucket, a rag and a janitor's uniform. The surprise effect is hilarious.
With
harmonious sequences, fluid narration, organized according to the three classic sections, and a marked dramatic element (this is a comedy without a happy ending), The Bank won over the last bastion of Chaplinskeptic critics who unanimously recognized being in the presence of a comic genius. Watching The Bank it seems that Chaplin did not just perform the gags but 'became' the gag itself, creating a comic effect with the discrepancy between his facial expression and the action of the rest of his body. For example, the solemnity with which he does his work as a janitor and the contrast with his total inability to control the 'tools of his trade' (especially the broom).
The rivalry between Chaplin and John Rand - which anticipates a similar relationship in The Pawnshop (while the gag of paper being moved from one room to another is reminiscent of 'the snow plow operation' in The Gold Rush) -, Chaplin's mature performance in rendering romantic disappointment and the narrative ploy of the dream that momentarily remedies the inevitability of defeat (social, romantic, etc.) all make The Bank one of the most enjoyable titles of the series.

Cecilia Cenciarelli

 

Accompagnamento al piano di Antonio Coppola

 

Il restauro delle comiche Essanay è stato eseguito tra il 2013 e il 2014 presso Lobster Films e Cineteca di Bologna/L'Immagine Ritrovata in collaborazione con Film Preservation Associates / The restoration of the Essanay comedies was carried out in 2013/2014 by Lobster Films in Paris and Cineteca di Bologna/L'Immagine Ritrovata, in collaboration with Film Preservation Associates

Accompagnamento Musicale Accompagnamento Musicale
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 144
Aria condizionata
Accesso e servizi per disabili
Il nostro cinema aderisce al circuito CinemAmico: è possibile utilizzare l’applicazione MovieReading® per i film di cui è prevista audiodescrizione e/o sottotitolazione sull'applicazione.
Tel. 0512195311