Chaplin 100 / Progetto Chaplin
Programmazione
A conclusione di questa prima e complessa stagione di restauri intrapresa alla fine degli anni Novanta, che ha dunque attraversato in pieno la rivoluzione del digitale (senza per questo alterare lo studio filologico delle fonti e dei materiali), presentiamo quest’anno le quattordici comiche realizzate da Chaplin nel 1915 per la Essanay Film Manufacturing Company e restaurate in collaborazione con Lobster Films e Film Preservation Associates.
Passato alla storia come un periodo di transizione nella vita artistica di Chaplin, le comiche della Essanay presentano numerosi punti di interesse e ad ogni nuova visione stupisce sempre realizzare quante delle intuizioni comiche conosciute dal grande pubblico con i suoi lungometraggi, siano già presenti in questi film.
Ideale terra di passaggio tra il Chaplin ‘primitivo’ e quello ‘classico’, questi film fotografano nitidamente l’evoluzione di Chaplin un istante prima di raggiungere la perfezione, nella quale sbiadisce lentamente la lezione sennettiana e si delinea il cineasta.
Ad impreziosire il nostro programma e come naturale estensione delle nostre giornate di studio, i tre programmi di Mariann Lewinsky ci mostreranno ciò che vedeva Chaplin… “Com’è posizionato l’occhio – scriveva Ejzenštejn – in questo caso l’occhio del pensiero; come guarda quest’occhio – in questo caso l’occhio del modo di pensare; come vede quest’occhio, un occhio eccezionale, l’occhio di Chaplin, un occhio capace di vedere – e di far vedere – l’inferno di Dante o il capriccio goyesco di Modern Times sotto forma di gaiezza spensierata? Ecco ciò che mi commuove, ecco ciò che mi interessa, ecco ciò che vorrei rendere esplicito: con quali occhi Chaplin volge il suo sguardo sul mondo?”
Passato alla storia come un periodo di transizione nella vita artistica di Chaplin, le comiche della Essanay presentano numerosi punti di interesse e ad ogni nuova visione stupisce sempre realizzare quante delle intuizioni comiche conosciute dal grande pubblico con i suoi lungometraggi, siano già presenti in questi film.
Ideale terra di passaggio tra il Chaplin ‘primitivo’ e quello ‘classico’, questi film fotografano nitidamente l’evoluzione di Chaplin un istante prima di raggiungere la perfezione, nella quale sbiadisce lentamente la lezione sennettiana e si delinea il cineasta.
Ad impreziosire il nostro programma e come naturale estensione delle nostre giornate di studio, i tre programmi di Mariann Lewinsky ci mostreranno ciò che vedeva Chaplin… “Com’è posizionato l’occhio – scriveva Ejzenštejn – in questo caso l’occhio del pensiero; come guarda quest’occhio – in questo caso l’occhio del modo di pensare; come vede quest’occhio, un occhio eccezionale, l’occhio di Chaplin, un occhio capace di vedere – e di far vedere – l’inferno di Dante o il capriccio goyesco di Modern Times sotto forma di gaiezza spensierata? Ecco ciò che mi commuove, ecco ciò che mi interessa, ecco ciò che vorrei rendere esplicito: con quali occhi Chaplin volge il suo sguardo sul mondo?”
Cecilia Cenciarelli