Due film con Mary Maclaren
Accompagnamento al piano di Maud Nelissen
SHOES (USA/1916) R.: Lois Weber. D.: 57'. Did. inglesi
La leggenda racconta che Lois Weber scoprì Mary MacLaren nel 1916 mentre questa faceva la fila davanti ai portoni della Universal insieme a tanti altri aspiranti attori. Intravedendo "qualcosa di magnetico" nel volto della sedicenne, Weber le fece fare un'apparizione fugace ma memorabile nel ruolo della cameriera che respinge avances sessuali in Where Are My Children?. Mary MacLaren fu poi l'interprete principale di Shoes e di altri film di Lois Weber e di altri registi di spicco della Universal. "Da comparsa a stella del cinema": così si intitolava un articolo di "Motion Picture Magazine" dedicato all'attrice. In Shoes, desolato ritratto della miseria urbana, MacLaren interpreta Eva Meyer, una commessa costretta a mantenere la famiglia con il suo magro salario. Circondata dai prodotti del negozio in cui lavora, Eva non è in grado di partecipare all'economia di consumo basata anche sulla sua forza lavoro. I riformatori progressisti si preoccupavano esplicitamente dei gusti e delle abitudini d'acquisto delle lavoratrici sottopagate come Eva, nonché dell'economia sessista generata dalle disparità salariali tra giovani uomini e giovani donne. Eppure, benché Shoes condivida molte delle inquietudini dell'epoca, incoraggia lo spettatore a immedesimarsi nel personaggio di Eva, a capire cosa significhi lavorare duramente, vergognarsi della propria condizione, temere per il proprio futuro e desiderare con tutte le forze quell'unico potente simbolo di fuga: un nuovo paio di scarpe.
As legend has it, Weber discovered Mary MacLaren in a long line of screen hopefuls waiting outside Universal gates in 1916. Recognizing "something magnetic" in the young woman's face, Weber cast MacLaren, then only 16, in a brief but memorable appearance as the maid who rejects unwanted sexual advances in Where Are My Children? A starring role in Shoes followed, along with several more films with Weber and other top Universal directors. "From Extra to Stardom", "Motion Picture Magazine" blared in its profile of the actress. In Shoes, Weber's bleak portrait of urban poverty, MacLaren plays Eva Meyer, a shop girl whose meager earnings support her family. Surrounded by merchandise in the store where she works, Eva is unable to participate in the consumer economy her labor supports. Progressive-era reformers worried openly about the fashion tastes and spending habits of underpaid female workers like Eva, as well as the sexual economy spawned by wage inequities between young men and women. Yet even as Shoes shares many of these alarmist concerns, woven throughout the film are moments when we are encouraged to share Eva's viewpoint, to understand what it means to work hard, to feel ashamed of one's circumstances and fearful about the future, and to long for one potent symbol of escape - a new pair of shoes.
SAVING THE FAMILY NAME (USA/1916) R.: Lois Weber, Phillips Smalley. D.: 44'. Did. francesi
In Saving the Family Name, suo terzo film da protagonista sotto la direzione di Lois Weber, Mary MacLaren interpreta un personaggio molto diverso. La ballerina di fila Estelle Ryan finisce coinvolta in uno scandalo quando uno spasimante si suicida perché la ricca famiglia di lui disapprova la loro relazione. Sottotitolato "Un dramma sull'orgoglio familiare e una ballerina", il film illustra la costante attenzione di Weber per gli effetti nocivi del pettegolezzo e dello scandalo, suggerendo che chi è interessato a difendere la morale convenzionale (che qui, come indicato dal titolo, equivale a 'salvare il buon nome della famiglia') spesso indulge alla ben più immorale maldicenza. Weber offre anche una critica dell'immagine di vacuità femminile alimentata dallo show business, critica che trova il suo eroe in Robert, l'unico che riesce a vedere oltre lo scandalo e il glamour artificiale apprezzando Estelle per quello che è. In un'intervista con Richard Koszarski, Mary MacLaren ricorderà il "rispetto e la popolarità" immensi di cui godeva Weber alla Universal e l'atteggiamento protettivo che mostrava nei confronti della sua diva: "Caspita, aveva idee molto rigide sulla morale e tutto il resto, e non voleva vedermi cambiare" (Richard Koszarski, Truth or Reality? A Few Thoughts on Mary MacLaren's Shoes, "Griffithiana", n. 40-42, 1991).
MacLaren plays a very different character in Saving the Family Name, her third starring role under Weber's direction. Chorus girl Estelle Ryan finds herself embroiled in a national scandal after a beau commits suicide because his well-to-do family disapproves of their romance. Subtitled "A Drama of Family Pride and a Chorus Girl", the film illustrates Weber's sustained interest in the damaging effects of gossip and 'scandal', suggesting that those interested in upholding conventional morality (presented here as 'saving the family name') often indulge in the greater immorality of spreading malicious rumors. Weber also offers a critique of the hollow feminine façade perpetuated by commercial 'show business', finding its hero in Robert, the only one who can see through the circus of scandal and feminine glamour to appreciate Estelle for who she truly is. Speaking with Richard Koszarski late in life, MacLaren remembered the enormous "popularity and respect" Weber commanded from everyone at Universal and the protective interest she showed in her star. "My goodness, she had very strict ideas about morality and everything, and she wanted to preserve me as I was" (Richard Koszarski, Truth or Reality? A Few Thoughts on Mary MacLaren's Shoes, "Griffithiana", n. 40-42, 1991).
Tariffe:
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