Venerdì 29 giugno 201216.00
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni

I FILM DELLA MATURITÀ E DELL'IMPEGNO CIVILE

A CHAPTER IN HER LIFE (USA/1923) R.: Lois Weber. D.: 7'. Did. inglesi

Frammento del film di Weber A Chapter in Her Life (1923) sulle vicissitudini di una giovane che tenta di redimere una famiglia afflitta dall'alcolismo. Tornata alla Universal dopo il fallimento della propria casa di produzione, Weber scelse di riadattare il bestseller del 1903 di Clara Louise Burnham a favore del Cristianesimo scientista, che aveva già portato sullo schermo nel 1915 con il film Jewel. Alcuni critici lamentarono "la tematica stucchevole alla Pollyanna" ("Variety"), ma Marcia Landy vi vede una straordinaria descrizione della vita domestica e dell'interiorità. "Ciò che vediamo in A Chapter in Her Life è un mondo borghese ermetico incentrato su una femminilità imprigionata, ove la fiaba e la fantasia servono a ritrarre l'insoddisfazione emotiva"
(Marcia Landy, 1923: Movies and the Changing Body of Cinema, in American Cinema of the 1920s: Themes and Variations, a cura di Lucy Fischer, Rutgers University Press, 2009).

A fragment of Weber's 1923 feature A Chapter in Her Life, about a young girl's quest to redeem a family burdened by alcoholism. Rejoining Universal after the collapse of her production company, Weber chose to adapt Clara Louise Burnham's best-selling 1903 novel promoting Christian Science, a project she had first brought to the screen in her 1915 feature Jewel. While some critics complained of the film's "saccharine Pollyanna theme" ("Variety"), Marcia Landy finds a powerful treatment of domesticity and interiority. "What we see in A Chapter in Her Life is a hermetic bourgeois world centering on imprisoned femininity, with fantasy and fairy tale used to portray emotional discontent"
(Marcia Landy, 1923:
Movies and the Changing Body of Cinema, in American Cinema of the 1920s: Themes and Variations, edited by Lucy Fischer, Rutgers University Press, 2009).

THE BLOT (USA/1921) R.: Lois Weber. D.: 77' ca. Did. inglesi
Accompagnamento al piano di Neil Brand

Ultimo film di Weber per la sua casa di produzione indipendente, The Blot dimostra che anche nelle sue opere più tarde la regista non abbandonò la critica sociale (come talora si sostiene). Atto d'accusa nei confronti di una società concentrata sulla ricchezza e il consumo al punto da ignorare l'importanza dell'istruzione e della religione, The Blot contrappone la nobile povertà della famiglia di un professore all'opulenza ostentata dello spasimante della figlia e al volgare materialismo della famiglia di un calzolaio immigrato. Il film si indigna del fatto che coloro che producono e vendono beni di consumo vivano meglio degli insegnanti e dei preti che hanno il compito di scolpire le menti e gli animi del paese. Gli oggetti assumono un'importanza eccezionale nel film: le automobili, i vestiti, il cibo (o la sua mancanza) diventano tutti indicatori delle aspirazioni e della posizione sociale. Elogiando il talento con cui Weber sa cogliere "dettagli semplici con semplicità", il critico Joseph L. Kelley scrisse che il suo cinema "rivelava le piccole banalità della vita quotidiana in una maniera che smentiva il luogo comune secondo cui l'ovvio non è mai interessante". Concentrando l'attenzione sulla moglie del professore, Mrs Griggs, The Blot sottolinea il suo punto di vista e invita lo spettatore a condividere la sua umiliazione per la povertà della famiglia, indicando esplicitamente le pressioni esercitate sulle donne nella società dei consumi. Forse l'aspetto più coraggioso sta nel rifiuto di Weber di fornire l'atteso lieto fine, dimostrando così fino in fondo la forza della sua critica.

The last film Weber made at her independent production company, The Blot shows that she did not abandon social critique in her later films, as is sometimes assumed. An indictment of a society so devoted to affluence and consumption that it undervalues its educators and clergy, The Blot sets the genteel poverty of a professor's family against the ostentatious wealth of their daughter's society beau and the gaudy materialism of an immigrant shoe-maker's family next door. The film finds irony in the fact that those who produce and sell consumer goods make a better living than the teachers and clergy charged with sculpting the nation's minds and souls. Objects take on out-sized importance in the film - the cars people drive, the shoes they wear, the food they have (or do not have) all become important indices of class status and longing. Praising Weber's ability to capture "simple details, simply", reviewer Joseph L. Kelley described how her filmmaking "revealed the obvious, the simple little happenings of everyday life in such a manner as to overcome and discount the old saying that the obvious is never interesting". By focusing on the professor's wife, Mrs Griggs, emphasizing her visual point of view and inviting audiences to share her humiliation at the family's poverty, The Blot pointedly demonstrates the particular pressures placed on women in the consumer-driven economy. Perhaps most daring of all, Weber refuses to provide the expected happy ending and in doing so demonstrates the force of her critique.

Accompagnamento Musicale Accompagnamento Musicale
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 174
Aria Condizionata
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