I primi film per la Bosworth
Accompagnamento al piano di Maud Nelissen
SUSPENSE (USA/1913) R.: Lois Weber, Phillips Smalley. D.: 10'. Did. inglesi
Ispirata rivisitazione del 'salvataggio all'ultimo minuto' strettamente associato a D.W. Griffith, secondo lo storico Charlie Keil, Suspense resta uno dei film stilisticamente più audaci del periodo di transizione. Il film mette in luce il talento del direttore della fotografia Dal Clawson, membro fondatore dell'American Society of Cinematographers, celebre per la sua abilità con gli effetti speciali. Tra i collaboratori preferiti di Weber, Dawson fu una presenza costante nella carriera della regista e la seguì alla Bosworth, poi nuovamente alla Universal e infine alla Lois Weber Productions.
Weber's inspired re-thinking of the 'last-minute rescue' scenario so associated with D.W. Griffith, Suspense remains one of most stylistically outré films of the transitional era, according to historian Charlie Keil. The film showcases the work of cinematographer Dal Clawson, a founding member of the American Society of Cinematographers famed for his ability to achieve special effects. One of Weber's favorite collaborators, Dawson continued to work with the director throughout her career, following her to Bosworth, then back to Universal and onto Lois Weber Productions.
SUNSHINE MOLLY (USA/1915) R.: Lois Weber, Phillips Smalley. D.: 36'. Did. inglesi
Dopo quattro fortunati anni al comando della Rex, marchio della Universal, nell'estate del 1914 Weber e Smalley passarono alla Bosworth, più incline a produrre lungometraggi. La casa cinematografica promosse la coppia presentandola come una prestigiosa squadra di produzione e all'inizio del 1915 Weber veniva definita "principale regista della Bosworth". In Sunshine Molly Weber interpreta una giovane che lavora in una pensione familiare nelle vicinanze di un giacimento petrolifero, dove serve i pasti agli operai, tutti uomini, e subisce le loro continue molestie. Con una messa in scena e una fotografia ricche d'inventiva, il film mostra Molly intenta a cavarsela in questo difficile ambiente. Solo più avanti apprendiamo di un'altra sua passata disavventura sul lavoro. Gli esterni girati nei giacimenti petroliferi della California contribuiscono al realismo del film. Il terzo e quarto rullo sono andati perduti e alcuni dei restanti sono danneggiati.
Following four successful years at the helm of Universal's Rex brand, Weber and Smalley joined Bosworth in the summer of 1914, taking advantage of improved opportunities for feature filmmaking. Bosworth promoted the couple as a prestigious producing team and by early 1915 Weber was described as "Bosworth's principal director". In Sunshine Molly Weber plays a young woman working in a boarding house next to an oil field, serving meals to the all-male crew and subject to continual harassment. Inventive staging and cinematography illustrate Molly's navigation of this trying environment. Only late in the film do we learn of another workplace incident in her past. Location shooting in California oil fields adds authenticity. Reels 3 and 4 are missing and some of the remaining reels are damaged.
HYPOCRITES (USA/1915) R.: Lois Weber. D.: 54'. Did. inglesi
Il film più noto di Lois Weber per la Bosworth mostra l'ambiziosa portata delle sue prime opere nella forma e nei contenuti. In due storie parallele, Courtenay Foote interpreta un asceta cristiano intento a completare una statua della 'Verità' e un moderno ecclesiastico alle prese con una congregazione apatica e più interessata alla posizione sociale che alla carità. Il prete, Gabriel, smaschera le ipocrisie dei suoi parrocchiani in una serie di scenette in cui la figura della 'Nuda Verità' regge uno specchio che svela la loro vera natura. Gli effetti ottenuti dal direttore della fotografia Dal Clawson sono straordinari, con la 'Nuda Verità' che aleggia in sovrimpressione. Lois Weber non appare nel film - la scrittura e la regia occupavano molto del suo tempo, portandola a recitare sempre più raramente - ma il suo ruolo autoriale è inconfondibilmente evocato nel prologo. Inoltre nello specchio della verità vediamo una prefigurazione del cinema come 'specchio della vita', idea che Weber avrebbe esplorato più compiutamente l'anno successivo in Idle Wives. Molto controverso negli Stati Uniti a causa delle scene di nudo, Hypocrites consacrò Lois Weber tra i maggiori registi dell'epoca.
Weber's best-known film from her time at Bosworth, Hypocrites demonstrates the ambitious reach of her early features in both their form and content. In parallel stories Courtenay Foote plays an early Christian ascetic devoted to completing a statue of 'Truth' and a modern minister preaching to an apathetic congregation more invested in social standing than genuine piety. The minister, Gabriel, exposes the hypocrisies of his parishioners in a series of vignettes where the figure of the 'Naked Truth' holds up a mirror that exposes their true character. Cinematographer Dal Clawson achieves striking effects, as the 'Naked Truth' appears to hover over scenes in superimposition. Weber herself does not appear in the film - she acted less and less as the work of writing and directing took up greater amounts of her time - but her authorial role is unmistakably evoked in the film's prologue. Moreover, we see in the mirror of truth a prefiguration of cinema as 'Life's Mirror', an idea Weber would explore more fully the following year in Idle Wives. A highly controversial film in the U.S., because of its onscreen nudity, Hypocrites nonetheless secured Weber's reputation among the foremost filmmakers of her era.
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