Cortometraggi di Lois Weber recentemente restaurati
Introducono la curatrice della rassegna Shelley Stamp e Mariann Lewinsky.
Accompagnamento al piano di Mie Yanashita
IDLE WIVES (USA/1916) R.: Lois Weber, Phillips Smalley. D.: 24'. Did. inglesi
Da poco restaurati, questi primi due rulli di Idle Wives offrono una straordinaria riflessione sul cinema e la visione. I personaggi del film vanno a vedere una pellicola intitolata Life's Mirror (diretta proprio da una certa 'Lois Weber') e assistono a versioni parallele e ammonitrici delle loro stesse vite. Una commessa che 'esce' con il suo ragazzo vede il proprio surrogato sullo schermo concepire un bambino e ritirarsi in un istituto per ragazze madri. Una coppia sposata in crisi vede la controparte della moglie sullo schermo lasciare un marito indifferente per riprendere il lavoro di assistente sociale. Una famiglia operaia che fatica a sbarcare il lunario impara quanto sia rischioso vivere al di sopra dei propri mezzi. In ciascun caso il riconoscimento di se stessi sullo schermo è rivelatore: la visione cinematografica offre occasioni uniche di identificazione e di coinvolgimento. All'apice della sua carriera, in Idle Wives Weber si mostra attenta allo straordinario impatto sulla cultura americana del cinema in quanto principale forma di intrattenimento di massa degli anni Dieci.
Newly restored, these first two reels of Idle Wives offer an astonishingly reflexive consideration of filmmaking and film viewing. Characters in the film attend a movie entitled Life's Mirror (pointedly directed by one 'Lois Weber'), where they watch parallel, cautionary versions of their own lives. A shop girl 'stepping out' with her boyfriend sees her screen surrogate conceive a child and retire to a home for unwed mothers. An estranged married couple watches as the wife's onscreen counterpart leaves an uncaring husband to return to her post as a settlement worker. A working family struggling to make ends meet learn the perils of living beyond their means. In each case the recognition of oneself onscreen proves revelatory - film viewing provides opportunities for identification and affect unavailable anywhere else. Idle Wives shows Weber, at the height of her career, considering cinema's extraordinary impact on American culture as it became the nation's leading mass entertainment in the 1910s.
FROM DEATH TO LIFE (USA/1911) R.: Lois Weber, Phillips Smalley. D.: 12'. Did. inglesi
Ambientato nell'antica Grecia, From Death to Life racconta il tentativo di Aratus di trasformare la carne in pietra. Il film offre un monito sulla sperimentazione scientifica, soprattutto sulla tentazione di controllare la vita e la morte, ma è anche una lezione su quanto sia pericoloso ignorare il punto di vista femminile, qui associato alla compassione, all'umanità e al rispetto per la forza creatrice. Gli esperimenti di Aratus sono ripresi con la tecnica del passo uno.
Set in Ancient Greece, From Death to Life tells the story of Aratus's attempt to turn flesh into stone. If the film offers a cautionary tale about scientific experimentation, especially the temptation to control life and death, it also furnishes a lesson about the dangers of ignoring a feminine point of view, here associated with compassion, humanity, and respect for the powers of creation. Stop-motion cinematography is used to portray Aratus's experiments.
LOST ILLUSIONS (USA/1911) R.: Lois Weber, Phillips Smalley. D.: 13'. Did. olandesi
Al centro di molte sceneggiature di Lois Weber per la Rex c'è la relazione uomo-donna, e mentre in altri film dell'epoca le storie d'amore vengono trattate in maniera convenzionale, le prime opere di Weber mostrano un insistito interesse per le alleanze eterosessuali che infrangono le barriere razziali, sociali e morali e per le storie che si concentrano sulla discordia coniugale più che sul corteggiamento e l'idillio. In Lost Illusions Weber interpreta una madre di campagna che medita di abbandonare il marito e la figlia per fuggire con uno sconosciuto, un focoso uomo di città.
Male-female relationships stood at the heart of many of Weber's Rex scripts, and while romance would have been a common trope in other contemporary screen stories, Weber's early films demonstrate a repeated fascination with heterosexual alliances that transgress racial, class, or moral boundaries; and stories that focus on marital discord, rather than courtship and romance. In Lost Illusions Weber plays a rural mother who is tempted away from her husband and daughter by a dashing stranger from the city.
LOST BY HAIR (USA/1914) R.: Lois Weber, Phillips Smalley. D.: 4'. Did. inglesi
Lo smascheramento della vanità maschile è al centro di questa commedia recentemente restaurata. Un tenore è oggetto delle appassionate attenzioni femminili in una località di villeggiatura estiva. Interviene però il corteggiatore geloso di una delle signore, che ne mette in luce i difetti. Una delle poche commedie dirette da Weber durante il periodo trascorso alla Rex, per la quale scrisse prevalentemente drammi storici, adattamenti letterari e melodrammi.
Male vanity is exposed in this newly-restored comedy about a tenor who is attracting fervent attention from women at a summer resort. A jealous suitor intervenes to reveal the tenor's shortcomings. A rare comedy from Weber's Rex period when she wrote mainly historical dramas, literary adaptations, and melodramas.
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Numero posti: 174
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