Domenica 24 giugno 201209.00
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni

CHUSHINGURA [Katsuben talkie] / TSUKIGATA HANPEITA / WHY WORRY? / KYOJIN SEIFUKU [Katsuben Talkie]

CHUSHINGURA [Katsuben talkie]
(I quarantasette Ronin, Giappone/1910-1912) R.: Shozo Makino. D.: 42'. V. giapponese

Il Chushingura, comunemente noto in Occidente come 'Tesoro della lealtà: I quarantasette ronin', è una delle narrazio­ni più note della storia della letteratura giapponese. Basato su un fatto storico, descrive una sanguinosa faida che ha ori­gine agli inizi del Settecento (l'era Gen­roku, nella cronologia giapponese), quan­do il maestro di cerimonie Kira fornisce al giovane signore di Ako, Asano, istruzioni volutamente sbagliate per il protocollo di corte. Umiliato, Asano sfodera la spada all'interno del castello - gesto che corri­sponde a un atto di tradimento - e aggre­disce Kira. Asano è dunque condannato al suicidio rituale e i suoi samurai rimasti senza padrone decidono di mettere in atto una complicata vendetta.
A partire da Kanadehon Chushingura, adattamento per il teatro bunraku messo in scena per la prima volta nel 1748, la storia è stata più volte raccontata e ha ispirato drammi e romanzi, nonché sce­neggiature cinematografiche e televisive: è stata portata sullo schermo da registi illustri quali Teinosuke Kinugasa, Kenji Mizoguchi, Hiroshi Inagaki e Kon Ichika­wa, mentre le trame di film come Shura (1971) di Toshio Matsumoto e Hana yori mo naho (2006) di Hirokazu Koreeda reinterpretano criticamente la narrazione canonica.
Questo film raccoglie le prime versioni cinematografiche del Chushingura, la maggior parte delle quali pare risalire al 1912. I film furono diretti da Shozo Maki­no, il cosiddetto 'padre del cinema giap­ponese'. Makino, che morì nel 1929 dopo una carriera cinematografica ventennale, era un pioniere e un esperto del kyuge­ki ('film della vecchia scuola'), com'era chiamato il cinema degli anni Dieci basa­to sul kabuki. Il film si avvale della recita­zione di Matsunosuke Onoe, attore kabuki destinato a diventare una stella del cine­ma giapponese, la cui collaborazione con Makino durò fino alla morte nel 1925.
Il cinema giapponese delle origini, costi­tuito quasi esclusivamente da campi lun­ghi e da inquadrature incorniciate dall'ar­co scenico, creava un'esperienza di visio­ne molto simile a quella del teatro kabuki. L'analogia era intensificata dalla presenza di un narratore dal vivo, il benshi. Appa­rentemente questa versione fu restaurata e ridistribuita alla fine degli anni Trenta con una colonna sonora pre-registrata.

The Chushingura story, or 'Tale of the loyal 47 ronin', as it is generally known to Westerners, is one of the most familiar narratives in Japanese literary history. It is based the historical account of a fatal feud dating from the early years of the eigh­teenth century (the Genroku Era, in Japa­nese chronology) which had its origin when Kira, a senior official at court, failed prop­erly to instruct the young Lord Asano in his courtly duties. The humiliated Asano drew his sword and attacked Kira. Since to draw a weapon within the court precincts was an act of treason, Asano was sentenced to commit ritual suicide. In response, his dis­possessed retainers planned and executed an elaborate vendetta.
Beginning with
Kanadehon Chushingura (A Treasury of Loyal Retainers), the ad­aptation for bunraku puppet theatre first staged in 1748, the story has been retold countless times, inspiring stage plays and prose novels as well as adaptations for film and television. Among the distin­guished directors to have filmed the story are Teinosuke Kinugasa, Kenji Mizoguchi, Hiroshi Inagaki and Kon Ichikawa, while the plots of films such as Toshio Matsu­moto's Shura (Pandemonium, 1971) and Hirokazu Koreeda's Hana yori mo naho (Hana, 2006) function as critical revi­sions of the canonical narrative.
This film is a compilation of several early film versions of the
Chushingura narrative, with the bulk of the footage apparently dating from 1912. The films were directed by Shozo Makino, so-called 'father of Jap­anese cinema'. Makino, who died in 1929 after a twenty-year career in cinema, was a pioneer of and specialist in kyugeki ('old-school film'), as the kabuki-based cinema of the 1910s was known. His collabora­tion with Matsunosuke Onoe, a kabuki actor turned film star, who features here, lasted until the latter's death in 1925.
The early Japanese cinema, with its al­most exclusive use of long shot and 'pro­scenium arch' framing, created a view­ing experience which was very similar to that of the
kabuki stage. The similarity was intensified by the presence of a live narrator, the benshi. This version was ap­parently restored and released with a re­corded soundtrack during the late 1930s.


TSUKIGATA HANPEITA
(Giappone/1925) R.: Teinosuke Kinugasa. D.: 13'. V. giapponese

Teinosuke Kinugasa diresse questo film in una fase relativamente precoce della sua carriera registica (era entrato nel cinema come onnagata, cioè un attore specializ­zato in ruoli femminili). L'anno successi­vo avrebbe girato l'innovativo capolavoro Kurutta ichipeji [Una pagina di follia, 1926]. Tsukigata Hanpeita fu il primo film prodotto da una casa cinematografica di Nara che ebbe vita breve, la Rengou Eiga Geijutsu Kyoukai (Associated Film Artists). Lo studio, fondato dal celebre scrittore Sanjugo Naoki nel 1925, cessò l'attività nel 1927.
Il popolare personaggio di Tsukigata Han­peita, nemico dello Shogunato Tokugawa che governò il Giappone fino alla Restau­razione Meiji del 1868, vide la luce in un dramma kabuki del 1919 che fissò la sua tipica acconciatura chonmage e l'emble­ma lunare che contrassegnava le sue ve­sti. Il personaggio si ispirava alle figure del pensatore e statista Ryoma Sakamoto (1836-1867) e del suo amico d'infanzia Takeshi Hanpeita (1829-1865), un sa­murai il cui interesse per la cultura occi­dentale parve stimolare le teorie politiche successive di Ryoma. Il nome 'Tsukigata' deriva probabilmente da una terza figura storica, Senzo Tsukigata, altro oppositore del regime Tokugawa. Il personaggio di finzione condivide la visione politica dei suoi modelli reali ma è anche dotato di caratteristiche proprie, come il debole per il vino e le donne.
La storia di Tsukigata Hanpeita era de­stinata a ispirare molti film, dall'epoca del muto agli anni del dopoguerra; tra le versioni dell'anteguerra c'è quella girata per la Nikkatsu nel 1933 da Daisuke Ito con il suo interprete abituale Denjiro Oko­chi, mentre lo stesso Kinugasa diresse un remake nel 1956. La versione del 1925 - interpretata da Shojiro Sawada (det­to 'Sawasho'), che si era fatto un nome lavorando nella compagnia teatrale dello Shinkokugeki - è la più antica versione pervenutaci, anche se in forma conden­sata. L'interpretazione di Sawada divenne celebre per il realismo e il pathos sorpren­denti e per la sua straordinaria abilità di spadaccino. Il film divenne un metro di valutazione per le versioni successive.


When he made this film, Teinosuke Kinu­gasa was at a relatively early stage in his directorial career (he had originally en­tered cinema as an
onnagata, ie, an ac­tor specialising in female roles). He would go on to make his avant-garde master­piece, Kurutta ichipeji (A Page of Mad­ness, 1926), the following year. Tsukigata Hanpeita was the first film produced by a short-lived Nara based film production company, Rengou Eiga Geijutsu Kyoukai (Associated Film Artists). The company was launched by the celebrated author Sanjugo Naoki in 1925, only to fold in 1927.
The popular character of Tsukigata Han­peita, an opponent of the Tokugawa Sho­gunate which governed Japan up to the Meiji Restoration of 1868, originated in a 1919
kabuki play, which established his characteristic hairline and the circular moon emblem that marks his costume. He is based on a combination of the liberal thinker and statesman Ryoma Sakamoto (1836-1867) and his childhood friend Takeshi Hanpeita (1829-1865), a mas­ter swordsman whose interest in Western culture is believed to have sparked Ry­oma's later political thinking. The name 'Tsukigata' probably derives from a third historical figure, Senzo Tsukigata, another opponent of the Tokugawa regime. The character of Tsukigata shares a political outlook with these real-life models, but was also given distinct character traits, in particular a perhaps excessive fondness for wine and women.
The story of Tsukigata Hanpeita was to be filmed numerous times from the silent era well into the postwar years; other prewar versions include Daisuke Ito's for Nikkatsu in 1933, featuring his regular star Denjiro Okochi, while Kinugasa himself was to remake it in 1956. This 1925 version, starring Shojiro Sawada (nicknamed 'Sa­washo'), an actor who had made his name with the Shinkokugeki theatre troupe, is the earliest version known to survive, albeit in condensed form. Sawada's per­formance became known for its startlingly realistic and emotional traits as well as for intense, explosive swordplay. The film became a benchmark against which later versions would be measured.


WHY WORRY? / KYOJIN SEIFUKU [Katsuben Talkie]
(USA/1923) R.: Fred C. Newmeyer, Sam Taylor. D.: 29'. V. giapponese

 

Un uomo d'affari ipocondriaco lascia gli Stati Uniti per andare a curarsi su un'isola tropicale ma si trova intrappolato in una rivoluzione. Per i cinefili il celebre film del comico americano Harold Lloyd non ha bisogno di presentazioni, ma la sua proiezione in questa sede non mancherà di sorprendere il pubblico. È stata inclusa nel programma in quanto raro esempio di film muto straniero distribuito in Giappo­ne con commento benshi pre-registrato. La copia è una sintesi del film originale e dura circa la metà della versione sta­tunitense (della durata di un'ora). Que­sta versione fu confiscata dallo SCAP (il Comando supremo delle Forze alleate in Giappone) dopo la Seconda guerra mon­diale e in seguito rispedita in Giappone. È tuttavia probabile che la riedizione e la registrazione del commento benshi siano state fatte prima della guerra.
In Giappone Lloyd era straordinariamente popolare, e i suoi caratteristici occhiali scatenarono una vera e propria moda, tan­to che le montature simili alla sua presero il nome di 'occhiali alla Lloyd'. I suoi film comici, soprattutto Viva lo sport!, eserci­tarono un'influenza fondamentale sulle prime opere di registi della Shochiku qua­li Yasujiro Ozu e Hiroshi Shimizu.

A hypochondriac businessman leaves the United States for a tropical island in order to recover his health, but finds himself entangled in a revolution. This early fea­ture by American comedian Harold Lloyd needs little introduction to cinephiles, but its presence here will no doubt sur­prise audiences. It is included in this pro­gramme as a rare surviving example of a foreign silent film issued for re-release in Japan with a recorded benshi commentary attached. The print is a condensation of the original film, running about half the length of the hour-long US release. This version was confiscated by SCAP (the occupying authorities) in the aftermath of World War II, and later repatriated to Japan. It is assumed, however, that the re-editing and the recording of the benshi track actually took place before the war.
Lloyd was himself immensely popular in Japan, and his distinctive glasses sparked a craze for similar frames, that earned the name 'Lloyd glasses'. His comedies, es­
pecially The Freshman, were also a key influence on the early work of such Sho­chiku directors as Yasujiro Ozu and Hiro­shi Shimizu.



A seguire, incontro con Fumiaki Itakura (National Film Center,
Tokyo) e i curatori Alexander Jacoby e Johan Nordström

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Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 174
Aria Condizionata
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