CHUSHINGURA [Katsuben talkie] / TSUKIGATA HANPEITA / WHY WORRY? / KYOJIN SEIFUKU [Katsuben Talkie]
CHUSHINGURA [Katsuben talkie]
(I quarantasette Ronin, Giappone/1910-1912) R.: Shozo Makino. D.: 42'. V. giapponese
Il Chushingura, comunemente noto in Occidente come 'Tesoro della lealtà: I quarantasette ronin', è una delle narrazioni più note della storia della letteratura giapponese. Basato su un fatto storico, descrive una sanguinosa faida che ha origine agli inizi del Settecento (l'era Genroku, nella cronologia giapponese), quando il maestro di cerimonie Kira fornisce al giovane signore di Ako, Asano, istruzioni volutamente sbagliate per il protocollo di corte. Umiliato, Asano sfodera la spada all'interno del castello - gesto che corrisponde a un atto di tradimento - e aggredisce Kira. Asano è dunque condannato al suicidio rituale e i suoi samurai rimasti senza padrone decidono di mettere in atto una complicata vendetta.
A partire da Kanadehon Chushingura, adattamento per il teatro bunraku messo in scena per la prima volta nel 1748, la storia è stata più volte raccontata e ha ispirato drammi e romanzi, nonché sceneggiature cinematografiche e televisive: è stata portata sullo schermo da registi illustri quali Teinosuke Kinugasa, Kenji Mizoguchi, Hiroshi Inagaki e Kon Ichikawa, mentre le trame di film come Shura (1971) di Toshio Matsumoto e Hana yori mo naho (2006) di Hirokazu Koreeda reinterpretano criticamente la narrazione canonica.
Questo film raccoglie le prime versioni cinematografiche del Chushingura, la maggior parte delle quali pare risalire al 1912. I film furono diretti da Shozo Makino, il cosiddetto 'padre del cinema giapponese'. Makino, che morì nel 1929 dopo una carriera cinematografica ventennale, era un pioniere e un esperto del kyugeki ('film della vecchia scuola'), com'era chiamato il cinema degli anni Dieci basato sul kabuki. Il film si avvale della recitazione di Matsunosuke Onoe, attore kabuki destinato a diventare una stella del cinema giapponese, la cui collaborazione con Makino durò fino alla morte nel 1925.
Il cinema giapponese delle origini, costituito quasi esclusivamente da campi lunghi e da inquadrature incorniciate dall'arco scenico, creava un'esperienza di visione molto simile a quella del teatro kabuki. L'analogia era intensificata dalla presenza di un narratore dal vivo, il benshi. Apparentemente questa versione fu restaurata e ridistribuita alla fine degli anni Trenta con una colonna sonora pre-registrata.
The Chushingura story, or 'Tale of the loyal 47 ronin', as it is generally known to Westerners, is one of the most familiar narratives in Japanese literary history. It is based the historical account of a fatal feud dating from the early years of the eighteenth century (the Genroku Era, in Japanese chronology) which had its origin when Kira, a senior official at court, failed properly to instruct the young Lord Asano in his courtly duties. The humiliated Asano drew his sword and attacked Kira. Since to draw a weapon within the court precincts was an act of treason, Asano was sentenced to commit ritual suicide. In response, his dispossessed retainers planned and executed an elaborate vendetta.
Beginning with Kanadehon Chushingura (A Treasury of Loyal Retainers), the adaptation for bunraku puppet theatre first staged in 1748, the story has been retold countless times, inspiring stage plays and prose novels as well as adaptations for film and television. Among the distinguished directors to have filmed the story are Teinosuke Kinugasa, Kenji Mizoguchi, Hiroshi Inagaki and Kon Ichikawa, while the plots of films such as Toshio Matsumoto's Shura (Pandemonium, 1971) and Hirokazu Koreeda's Hana yori mo naho (Hana, 2006) function as critical revisions of the canonical narrative.
This film is a compilation of several early film versions of the Chushingura narrative, with the bulk of the footage apparently dating from 1912. The films were directed by Shozo Makino, so-called 'father of Japanese cinema'. Makino, who died in 1929 after a twenty-year career in cinema, was a pioneer of and specialist in kyugeki ('old-school film'), as the kabuki-based cinema of the 1910s was known. His collaboration with Matsunosuke Onoe, a kabuki actor turned film star, who features here, lasted until the latter's death in 1925.
The early Japanese cinema, with its almost exclusive use of long shot and 'proscenium arch' framing, created a viewing experience which was very similar to that of the kabuki stage. The similarity was intensified by the presence of a live narrator, the benshi. This version was apparently restored and released with a recorded soundtrack during the late 1930s.
TSUKIGATA HANPEITA
(Giappone/1925) R.: Teinosuke Kinugasa. D.: 13'. V. giapponese
Teinosuke Kinugasa diresse questo film in una fase relativamente precoce della sua carriera registica (era entrato nel cinema come onnagata, cioè un attore specializzato in ruoli femminili). L'anno successivo avrebbe girato l'innovativo capolavoro Kurutta ichipeji [Una pagina di follia, 1926]. Tsukigata Hanpeita fu il primo film prodotto da una casa cinematografica di Nara che ebbe vita breve, la Rengou Eiga Geijutsu Kyoukai (Associated Film Artists). Lo studio, fondato dal celebre scrittore Sanjugo Naoki nel 1925, cessò l'attività nel 1927.
Il popolare personaggio di Tsukigata Hanpeita, nemico dello Shogunato Tokugawa che governò il Giappone fino alla Restaurazione Meiji del 1868, vide la luce in un dramma kabuki del 1919 che fissò la sua tipica acconciatura chonmage e l'emblema lunare che contrassegnava le sue vesti. Il personaggio si ispirava alle figure del pensatore e statista Ryoma Sakamoto (1836-1867) e del suo amico d'infanzia Takeshi Hanpeita (1829-1865), un samurai il cui interesse per la cultura occidentale parve stimolare le teorie politiche successive di Ryoma. Il nome 'Tsukigata' deriva probabilmente da una terza figura storica, Senzo Tsukigata, altro oppositore del regime Tokugawa. Il personaggio di finzione condivide la visione politica dei suoi modelli reali ma è anche dotato di caratteristiche proprie, come il debole per il vino e le donne.
La storia di Tsukigata Hanpeita era destinata a ispirare molti film, dall'epoca del muto agli anni del dopoguerra; tra le versioni dell'anteguerra c'è quella girata per la Nikkatsu nel 1933 da Daisuke Ito con il suo interprete abituale Denjiro Okochi, mentre lo stesso Kinugasa diresse un remake nel 1956. La versione del 1925 - interpretata da Shojiro Sawada (detto 'Sawasho'), che si era fatto un nome lavorando nella compagnia teatrale dello Shinkokugeki - è la più antica versione pervenutaci, anche se in forma condensata. L'interpretazione di Sawada divenne celebre per il realismo e il pathos sorprendenti e per la sua straordinaria abilità di spadaccino. Il film divenne un metro di valutazione per le versioni successive.
When he made this film, Teinosuke Kinugasa was at a relatively early stage in his directorial career (he had originally entered cinema as an onnagata, ie, an actor specialising in female roles). He would go on to make his avant-garde masterpiece, Kurutta ichipeji (A Page of Madness, 1926), the following year. Tsukigata Hanpeita was the first film produced by a short-lived Nara based film production company, Rengou Eiga Geijutsu Kyoukai (Associated Film Artists). The company was launched by the celebrated author Sanjugo Naoki in 1925, only to fold in 1927.
The popular character of Tsukigata Hanpeita, an opponent of the Tokugawa Shogunate which governed Japan up to the Meiji Restoration of 1868, originated in a 1919 kabuki play, which established his characteristic hairline and the circular moon emblem that marks his costume. He is based on a combination of the liberal thinker and statesman Ryoma Sakamoto (1836-1867) and his childhood friend Takeshi Hanpeita (1829-1865), a master swordsman whose interest in Western culture is believed to have sparked Ryoma's later political thinking. The name 'Tsukigata' probably derives from a third historical figure, Senzo Tsukigata, another opponent of the Tokugawa regime. The character of Tsukigata shares a political outlook with these real-life models, but was also given distinct character traits, in particular a perhaps excessive fondness for wine and women.
The story of Tsukigata Hanpeita was to be filmed numerous times from the silent era well into the postwar years; other prewar versions include Daisuke Ito's for Nikkatsu in 1933, featuring his regular star Denjiro Okochi, while Kinugasa himself was to remake it in 1956. This 1925 version, starring Shojiro Sawada (nicknamed 'Sawasho'), an actor who had made his name with the Shinkokugeki theatre troupe, is the earliest version known to survive, albeit in condensed form. Sawada's performance became known for its startlingly realistic and emotional traits as well as for intense, explosive swordplay. The film became a benchmark against which later versions would be measured.
WHY WORRY? / KYOJIN SEIFUKU [Katsuben Talkie]
(USA/1923) R.: Fred C. Newmeyer, Sam Taylor. D.: 29'. V. giapponese
Un uomo d'affari ipocondriaco lascia gli Stati Uniti per andare a curarsi su un'isola tropicale ma si trova intrappolato in una rivoluzione. Per i cinefili il celebre film del comico americano Harold Lloyd non ha bisogno di presentazioni, ma la sua proiezione in questa sede non mancherà di sorprendere il pubblico. È stata inclusa nel programma in quanto raro esempio di film muto straniero distribuito in Giappone con commento benshi pre-registrato. La copia è una sintesi del film originale e dura circa la metà della versione statunitense (della durata di un'ora). Questa versione fu confiscata dallo SCAP (il Comando supremo delle Forze alleate in Giappone) dopo la Seconda guerra mondiale e in seguito rispedita in Giappone. È tuttavia probabile che la riedizione e la registrazione del commento benshi siano state fatte prima della guerra.
In Giappone Lloyd era straordinariamente popolare, e i suoi caratteristici occhiali scatenarono una vera e propria moda, tanto che le montature simili alla sua presero il nome di 'occhiali alla Lloyd'. I suoi film comici, soprattutto Viva lo sport!, esercitarono un'influenza fondamentale sulle prime opere di registi della Shochiku quali Yasujiro Ozu e Hiroshi Shimizu.
A hypochondriac businessman leaves the United States for a tropical island in order to recover his health, but finds himself entangled in a revolution. This early feature by American comedian Harold Lloyd needs little introduction to cinephiles, but its presence here will no doubt surprise audiences. It is included in this programme as a rare surviving example of a foreign silent film issued for re-release in Japan with a recorded benshi commentary attached. The print is a condensation of the original film, running about half the length of the hour-long US release. This version was confiscated by SCAP (the occupying authorities) in the aftermath of World War II, and later repatriated to Japan. It is assumed, however, that the re-editing and the recording of the benshi track actually took place before the war.
Lloyd was himself immensely popular in Japan, and his distinctive glasses sparked a craze for similar frames, that earned the name 'Lloyd glasses'. His comedies, especially The Freshman, were also a key influence on the early work of such Shochiku directors as Yasujiro Ozu and Hiroshi Shimizu.
A seguire, incontro con Fumiaki Itakura (National Film Center,
Tokyo) e i curatori Alexander Jacoby e Johan Nordström
Tariffe:
Numero posti: 174
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