Venerdì 29 giugno 201210.15
Cinema Lumière - Sala Scorsese

I FILM DI CECILIA MANGINI

STENDALÌ (SUONANO ANCORA) (Italia/1960) R.: Cecilia Mangini. D.: 11'. V. italiana
IGNOTI ALLA CITTÀ (Italia/1958) R.: Cecilia Mangini. D.: 11'. V. italiana
LA CANTA DELLE MARANE (Italia/1962) R.: Cecilia Mangini. D.: 10'.
TOMMASO (Italia/1965) R.: Cecilia Mangini. D.: 11'. V. italiana
LA BRIGLIA SUL COLLO (Italia/1972) R.: Cecilia Mangini. D.: 15'. V. italiana
V. &. V. (Italia/1973) R.: Lino Del Fra D.: 10'. V. italiana

Incontro con Cecilia Mangini

Guardando i documentari di Cecilia Mangini si ha l'impressione che ciò che davvero si vuole mostrare sia il futuro. Un futuro nel quale finalmente ci siamo sbarazzati di tutte le storture, le ipocrisie, gli sfruttamenti, le brutture del mondo in cui viviamo. O nel quale, perlomeno, la vita sia un poco migliore. "Il documen­tario - dice - è strumento di speranza". Non che il suo cinema sia improntato a un beato ottimismo, anzi: dove c'è da de­nunciare, l'attacco è inflessibile e sempre impeccabilmente circostanziato. Fatte queste premesse, appare quasi inevitabile che uno dei bersagli privilegiati del suo cinema sia la gioventù. Lo dimostra esem­plarmente l'ultimo (e bellissimo) lavoro da lei diretto, La briglia sul collo: una sorta di reportage su un bambino di borgata di sette anni, che con brutto termine oggi in voga potremmo chiamare disfunzionale. La scuola si attiva per 'riadattarlo'. Ma in nome di quale società dovremmo sforzar­ci di farlo rientrare nel gregge? Parlando di ragazzi di borgata, uno dei riferimenti imprescindibili è senz'altro Pier Paolo Pa­solini. Il quale, infatti, contribuisce alla realizzazione di Ignoti alla città e La canta della marane con la stesura di due testi di inconfondibile densità. Il disprezzo per le istituzioni, qui, serve ai ragazzi come strumento di autodifesa, e le acquitrinose 'marane' diventano il rifugio da cui espel­lere quel mondo che li rifiuta. Tommaso, invece, coltiva altri sogni: trovare un im­piego e comprarsi una moto veloce, in una Brindisi dominata dal moloch dello stabi­limento petrolchimico. Siccome non c'è futuro senza tradizione popolare (e sicco­me si tratta di un capolavoro), proponia­mo nella nostra selezione anche Stendalì, documentazione unica dell'antichissimo pianto funebre in lingua grika del Salento. Infine, V. &. V. strizza l'occhio al cinema d'autore militante rovesciandolo dall'in­terno con sorprendente intelligenza. La regia è di Lino Del Fra, il compagno di una vita di Cecilia, ai cui film lei ha sempre collaborato da vicino, anche se nei crediti non compare.
(Andrea Meneghelli)

 

When watching Cecilia Mangini's docu­mentaries, we have the impression that everything we see is supposed to repre­sent the future. A better future, a future in which hypocrisy, exploitation, all of the ugly things that inhabit this world do not exist. Or, at least, a future in which life is a little easier. "Documentaries - she says - are an instrument of hope". This does not mean that her work is plain optimistic, on the contrary: if something needs to be exposed there is no measure, no detail is left out. This said, her main target is the young. Her last (and beautiful) work, La briglia sul collo, is the perfect example: a kind of reportage on a seven-year-old kid who is dysfunctional, to use an ugly term in fashion today. The school wants to help him adjust. Adjust to what kind of society, one may ask? A great point of reference on the matter is, of course, Pier Paolo Paso­lini. He, in fact, contributed to the making of Ignoti alla città and La canta della ma­rane with two long texts. Scorning the insti­tutions is these kids defense mechanism, and the boggy 'marane' their refuge from the world that treats them as outsiders. Tommaso cultivates other dreams: finding a job, buying himself a scooter, living in Brindisi, a city dominated by the moloch of the oil chemical plant. Since there is no fu­ture without popular traditions (and since this is a masterpiece) we are also including Stendalì, a unique documentary on the tra­ditional dirge in Griko, an ancient language of Salento. To end, V. &. V. pays homage to militant auteur cinema, turning it inside out with surprising intelligence. The film was directed by Lino Del Fra, Cecilia's life companion: she always collaborated to his work, uncredited.
(Andrea Meneghelli)

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 144
Aria condizionata
Accesso e servizi per disabili
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Tel. 0512195311