I FILM DI CECILIA MANGINI
STENDALÌ (SUONANO ANCORA) (Italia/1960) R.: Cecilia Mangini. D.: 11'. V. italiana
IGNOTI ALLA CITTÀ (Italia/1958) R.: Cecilia Mangini. D.: 11'. V. italiana
LA CANTA DELLE MARANE (Italia/1962) R.: Cecilia Mangini. D.: 10'.
TOMMASO (Italia/1965) R.: Cecilia Mangini. D.: 11'. V. italiana
LA BRIGLIA SUL COLLO (Italia/1972) R.: Cecilia Mangini. D.: 15'. V. italiana
V. &. V. (Italia/1973) R.: Lino Del Fra D.: 10'. V. italiana
Incontro con Cecilia Mangini
Guardando i documentari di Cecilia Mangini si ha l'impressione che ciò che davvero si vuole mostrare sia il futuro. Un futuro nel quale finalmente ci siamo sbarazzati di tutte le storture, le ipocrisie, gli sfruttamenti, le brutture del mondo in cui viviamo. O nel quale, perlomeno, la vita sia un poco migliore. "Il documentario - dice - è strumento di speranza". Non che il suo cinema sia improntato a un beato ottimismo, anzi: dove c'è da denunciare, l'attacco è inflessibile e sempre impeccabilmente circostanziato. Fatte queste premesse, appare quasi inevitabile che uno dei bersagli privilegiati del suo cinema sia la gioventù. Lo dimostra esemplarmente l'ultimo (e bellissimo) lavoro da lei diretto, La briglia sul collo: una sorta di reportage su un bambino di borgata di sette anni, che con brutto termine oggi in voga potremmo chiamare disfunzionale. La scuola si attiva per 'riadattarlo'. Ma in nome di quale società dovremmo sforzarci di farlo rientrare nel gregge? Parlando di ragazzi di borgata, uno dei riferimenti imprescindibili è senz'altro Pier Paolo Pasolini. Il quale, infatti, contribuisce alla realizzazione di Ignoti alla città e La canta della marane con la stesura di due testi di inconfondibile densità. Il disprezzo per le istituzioni, qui, serve ai ragazzi come strumento di autodifesa, e le acquitrinose 'marane' diventano il rifugio da cui espellere quel mondo che li rifiuta. Tommaso, invece, coltiva altri sogni: trovare un impiego e comprarsi una moto veloce, in una Brindisi dominata dal moloch dello stabilimento petrolchimico. Siccome non c'è futuro senza tradizione popolare (e siccome si tratta di un capolavoro), proponiamo nella nostra selezione anche Stendalì, documentazione unica dell'antichissimo pianto funebre in lingua grika del Salento. Infine, V. &. V. strizza l'occhio al cinema d'autore militante rovesciandolo dall'interno con sorprendente intelligenza. La regia è di Lino Del Fra, il compagno di una vita di Cecilia, ai cui film lei ha sempre collaborato da vicino, anche se nei crediti non compare.
(Andrea Meneghelli)
When watching Cecilia Mangini's documentaries, we have the impression that everything we see is supposed to represent the future. A better future, a future in which hypocrisy, exploitation, all of the ugly things that inhabit this world do not exist. Or, at least, a future in which life is a little easier. "Documentaries - she says - are an instrument of hope". This does not mean that her work is plain optimistic, on the contrary: if something needs to be exposed there is no measure, no detail is left out. This said, her main target is the young. Her last (and beautiful) work, La briglia sul collo, is the perfect example: a kind of reportage on a seven-year-old kid who is dysfunctional, to use an ugly term in fashion today. The school wants to help him adjust. Adjust to what kind of society, one may ask? A great point of reference on the matter is, of course, Pier Paolo Pasolini. He, in fact, contributed to the making of Ignoti alla città and La canta della marane with two long texts. Scorning the institutions is these kids defense mechanism, and the boggy 'marane' their refuge from the world that treats them as outsiders. Tommaso cultivates other dreams: finding a job, buying himself a scooter, living in Brindisi, a city dominated by the moloch of the oil chemical plant. Since there is no future without popular traditions (and since this is a masterpiece) we are also including Stendalì, a unique documentary on the traditional dirge in Griko, an ancient language of Salento. To end, V. &. V. pays homage to militant auteur cinema, turning it inside out with surprising intelligence. The film was directed by Lino Del Fra, Cecilia's life companion: she always collaborated to his work, uncredited.
(Andrea Meneghelli)
Tariffe:
Numero posti: 144
Aria condizionata
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