Mercoledì 27 giugno 201209.15
Cinema Lumière - Sala Scorsese

I FILM DI FLORESTANO VANCINI

ALLUVIONE (Italia/1950) R.: Florestano Vancini, Adolfo Baruffi. D.: 10'. V. italiana
CAMIONISTI (Italia/1950) R.: Florestano Vancini, Adolfo Baruffi. D.: 10'. V. italiana
PORTATRICI DI PIETRE (Italia/1952) R.: Florestano Vancini. D.: 10'. V. italiana
TRE CANNE E UN SOLDO (Italia/1954) R.: Florestano Vancini. D.: 10'. V. italiana
SOLLEONE (Italia/1954) R.: Florestano Vancini. D.: 10'. V. italiana
TEATRO MINIMO (Italia/1957) R.: Florestano Vancini. D.: 14'. V. italiana

A seguire, incontro con Gloria Vancini e Paolo Micalizzi


Porre l'attenzione sull'attività documen­taristica di Florestano Vancini significa sottolineare un momento importante del­la storia del documentario italiano e di uno dei suoi principali protagonisti. In­torno al 1950 vi fu una generazione di autori (successiva a quella di Michelan­gelo Antonioni, cui si doveva, nel periodo 1940-50, il rinnovamento del documen­tario) che diede impulso e vigore al set­tore, dando prova concreta di serietà. Fra il gruppo di documentaristi operanti negli anni Cinquanta, un posto di rilievo lo oc­cupa, appunto, Vancini. Tra il 1949 e il 1959 ha girato trentasei documentari, di cui una quindicina su Ferrara e provincia. Molti aspetti del delta del Po e delle lotte di quegli anni sono espressi con quello stile neorealistico che Vancini aveva as­similato dopo la lezione di Ossessione. Vancini, sedicenne, assistette ad alcune riprese effettuate da Visconti a Ferrara e sugli argini del Po vicino a Pontelagoscu­ro, dove si recava in bicicletta: un'espe­rienza che gli aveva fatto respirare l'aria del set inducendolo a diventare prima critico cinematografico e poi regista di documentari. Tra i suoi primissimi lavo­ri figurano Uomini della pianura (1950) e Alluvione, girati in seguito alla tragica esondazione del Reno, firmati assieme ad Adolfo Baruffi e con la fotografia di Antonio Sturla, che può essere conside­rato il pioniere del cinema ferrarese. Con Baruffi, Vancini realizzò anche Pomposa (1950) e Camionisti, un documentario, quest'ultimo, che si considerava perdu­to e che adesso è stato recuperato dalla Cineteca di Bologna. Tra i documentari sul delta del Po, particolare attenzione da parte della critica fu data a Tre canne un soldo, in cui Vancini si cimenta egre­giamente col colore. Segnaliamo, per in­ciso, che questo documentario, insieme a Uomini della palude (1953), ispirò il regista Mario Soldati nella scelta dell'am­bientazione per il suo La donna del fiume (1954). Tra i più importanti documen­tari di Vancini anche Teatro minimo con il commento parlato di Giorgio Bassani, su una compagnia teatrale di dilettanti operanti della zona nel delta padano. Per la sua attività documentaristica, Vancini si è mosso comunque in tutta Italia. Un esempio significativo è costituito da Por­tatrici di pietre, girato sulla costa tirreni­ca della Sicilia. Testimonia una condizio­ne umana e sociale, aspetto importante in tutte le opere del Vancini documen­tarista, il cui intento era di andare alla ricerca della realtà italiana. Lasciandoci così documenti importanti per lo studio della nostra storia.
(Paolo Micalizzi)


Watching Florestano Vancini's docu­
mentaries means focusing on a very sig­nificant moment in the history of Italian documentaries and on one of its main protagonists. During the 1950s there was a generation of filmmakers (follow­ing that of Michelangelo Antonioni, whom we should thank for giving new life to documentaries in the 1940s-50s) that provided the sector with fresh vigor and serious work. Vancini had a place of rele­vance among the documentary makers of the 1950s. Between 1949 and 1959, he filmed 36 documentaries, 15 of them on Ferrara and its provinces. Many aspects of the Po River and the struggles that took place during those years are shown through Vancini's neorealistic style, one he perfected in Ossessione. At the age of sixteen Vancini assisted Visconti while he was filming in Ferrara and along the Po's embankments, near Pontelagoscuro, and showed up on the set with his bike: a first experience that made him first want to become a film critic and then a docu­mentary maker. Among his first works are Uomini della pianura (1950) and Alluvi­one, filmed after the tragic flooding of the Reno, made in collaboration with Adolfo Baruffi and with photography by Antonio Sturla, the pioneer of cinema in Ferrara. Together with Baruffi, Vancini filmed Pomposa (1950) and Camionisti, a docu­mentary that was lost and afterwards found by the Cineteca di Bologna. Among his documentaries on the Po delta, crit­ics paid close attention to Tre canne un soldo, which demonstrates Vancini's skill with color. We would like to point out that this documentary and Uomini della palude (1953) later inspired director Ma­rio Soldati for the setting of La donna del fiume (1954). Vancini's most important documentaries also include Teatro mini­mo, with a voiceover by Giorgio Bassani, the story of an amateur theater company that performed plays in the Po delta area. Vancini traveled all over Italy to shoot his documentaries. An example of this is Por­tatrici di pietre, shot along Sicily's Tyr­rhenian coast. This film bears witness to a human social condition, an important element of all documentaries by Vancini, whose mission was to uncover the reali­ties of Italy. Important documents of his­tory for us to study today.
(Paolo Micalizzi)

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 144
Aria condizionata
Accesso e servizi per disabili
Il nostro cinema aderisce al circuito CinemAmico: è possibile utilizzare l’applicazione MovieReading® per i film di cui è prevista audiodescrizione e/o sottotitolazione sull'applicazione.
Tel. 0512195311