Domenica 24 giugno 201209.15
Cinema Lumière - Sala Scorsese

I FILM DI ELIO PICCON

TRE TEMPI DI CINEMA ASTRATTO (Italia/1951) R.: Elio Piccon. D.: 6'. V. italiana
L'ANTIMIRACOLO (Italia/1965) R.: Elio Piccon. D.: 87'. V. italiana
A seguire, incontro con Natalia Piccon (figlia del regista)

Uno degli autori più incomprensibilmente ignorati del frastagliato panorama cine­matografico italiano si chiama Elio Pic­con. Possiamo comprendere che, all'usci­ta di L'antimiracolo, il pubblico (e la criti­ca, per non parlar della censura) potesse digerire malvolentieri un'opera così stra­ziante, sublime, crudele e personale. Ora, però, crediamo sia tempo di metter fine a questa colpevole amnesia. Per realizzare L'antimiracolo Piccon, nato a Bordighera, si trasferisce nel Gargano, sulla laguna di Lesina, senza uno straccio di soggetto e sceneggiatura, e vive lì tre mesi prima di girare un metro di pellicola. Sceglie inter­preti non professionisti, li fa parlare nella loro lingua, li filma nel loro mondo. Pra­ticamente senza troupe, arriva a girare, in un anno di lavoro, ventimila metri di pellicola. Il risultato è deflagrante. C'è un accenno di narrazione, la storia di due fra­telli: uno che, secondo tradizione, affonda nella laguna per strappare l'erbaccia che rende impossibile la pesca delle anguil­le; l'altro che, con spirito tragicamente donchisciottesco, scarica indefessamente secchi di terra nell'acqua per conquistarsi un campo coltivabile. Ma parlare di cine­ma di finzione e opporlo al cinema docu­mentario, in questo caso, non ha senso. Resta, assai più del racconto, la poten­za e la verità implacabile di un mondo scomparso, che tornerà, pochi anni dopo, in una serie di cortometraggi altrettanto belli, anch'essi ambientati in Puglia, che riprendono varie schegge disseminate di L'antimiracolo.
La riscoperta di Piccon passa anche attra­verso uno dei suoi primissimi film, altro oggetto 'strano' nella storia del cinema nazionale. Tre tempi di cinema astratto col documentario non ha niente a che spartire: realizzato in collaborazione con Mario Verdone, è una sorta di sinfonia di linee, forme e colori che inseguono irre­quieti una partitura di Roman Vlad. Tas­sello troppo poco noto nelle vicende av­venturose del cinema sperimentale italia­no, che qui proponiamo in un nuovissimo restauro digitale.
(Andrea Meneghelli)

Elio Piccon is one of the most inexplica­bly overlooked Italian filmmakers. We can understand why when L'antimiracolo was released the public (and critics as well as censors) was not ready to welcome such an excruciating, sublime, cruel, and per­sonal movie. Now is the time, however, to do something about this loss of memory. To make L'antimiracolo Piccon, born in Bordighera, moved to Gargano on Lake Lesina without a subject or a script and stayed there for three months before start­ing to shoot. He hired non-professional actors, let them use their language, and filmed them in their world. He managed to shoot 20,000 meters of film in a year without a crew. The result is mind blow­ing. There is a loose narrative, the story of two brothers: one of them dives to pull up the weeds that hamper eel fishing; the other one is more of a Don Quixote who keeps trying to create arable land by dumping earth into the water. To compare fiction with documentaries does not make sense. What remains is not the narrative per se but the authenticity of a bygone world that will return a few years later in a series of breathtaking shorts set in Puglia inspired by elements of L'antimiracolo.
The rediscovery of Piccon also includes one of his first films, another 'strange' item of Italian cinema.
Tre tempi di cin­ema astratto has nothing to do with the documentary genre: made in collaboration with Mario Verdone, it is a symphony of shapes and colors to the tune of music by Roman Vlad. An almost unknown work of Italian experimental cinema screened here with a new digitally restored copy.
(Andrea Meneghelli)

Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 144
Aria condizionata
Accesso e servizi per disabili
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