Dossier Blasetti
NOVE MILLIMETRI E MEZZO: I FILM AMATORIALI DI ALESSANDRO BLASETTI (1927-28). D: 30'
A seguire, La dream-camera di Blasetti e Cauda diventa finalmente realtà, un progetto di Amedeo D'Adamo
THE UNSTEADYCAM (Roughcut) R.: Amedeo D'Adamo. D.: 12' ca.
Introducono Michela Zegna, Alfredo Baldi, Mara Blasetti e Amedeo D'Adamo
Questi disegni del 1928 sono il piano di costruzione di una macchina da presa radicalmente nuova progettata da Alessandro Blasetti ed Ernesto Cauda. Per quale misterioso motivo la macchina da presa non fu mai costruita, malgrado la sua concezione rivoluzionaria? All'epoca esistevano soltanto due opzioni: fissare la macchina da presa su un treppiede - che poteva a sua volta essere sistemato su un carrello mobile - o usarla a mano. La macchina da presa ideata da Blasetti e Cauda rappresentava un approccio del tutto nuovo perché offriva tre grandi passi avanti. Innanzitutto distribuiva il peso sul collo e il torace, rendendo più agevole lo spostamento della cinepresa per lunghe sequenze. In secondo luogo offriva una maggiore mobilità, permettendo al corpo dell'operatore di diventare un cavalletto mobile e flessibile e producendo una stabilità che la macchina a mano non consentiva. Infine lasciava le mani libere di girare la manovella e regolare la messa a fuoco. Perché il progetto, con tutti i vantaggi che offriva, fu abbandonato? Per capirlo abbiamo deciso di costruire questa macchina da presa progettata 84 anni fa e dimenticata. Offriremo al pubblico la possibilità di provarla, di vivere un pezzo di storia del cinema e di imparare qualcosa sui sogni e le utopie degli anni Venti. Le tappe della realizzazione del prototipo di questa steadycam ante litteram, sono oggetto di un documentario scritto e diretto dallo stesso Amedeo D'Adamo che ne presenterà una prima versione ad illustrazione dei risultati fino ad ora ottenuti.
These drawings from 1928 are a practical plan for a radical new kind of camera, one especially rich in history and mystery. This design for an early hands-free camera, created by the legendary Alessandro Blasetti and Ernesto Cauda, was mysteriously never executed and the camera never built. Why not, considering its revolutionary design? After all, at the time this camera was designed a director had only two basic choices for working with a camera: put it on a tripod - either standing alone or itself on a moveable dolly - or take it off the tripod and use it handheld. Blasetti's and Cauda's design, however, represents a new, entirely different approach, offering three great advances. First, it distributes weight to the neck and chest, making it far easier than a handheld camera to operate for long periods. Second, it offers a new mobility of movement, allowing the entire body to become a flexible moving tripod, giving a certain steadiness that handheld does not offer. Third, it leaves the hands free to crank the film and adjust focus. Why would such an important set of advances be abandoned? Why was the design, which won its patent, then abandoned? To answer this question, we set out to finally build this camera, some 84 years after it was designed and forgotten. We will offer it to the public to try it on and experience a piece of cinema history, and to come to understand something new about the remarkable historical currents and utopian dreams in the 1920s.
Tariffe:
Numero posti: 144
Aria condizionata
Accesso e servizi per disabili
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